COME NASCE LO ZOMBI NEL SUD DEL MONDO E NEL CULTO VODU DI HAITI



Come nasce lo zombie


Premessa generale

Questa figura di morto vivente che assale le persone e prova a dar loro fastidio, sorge in un tipo di religione in cui è centrale l'azione degli antenati nella vita e nella visione del mondo.
I sopravvissuti, credendo che il loro destino dipenda anche dai morti e soprattutto da quei morti che in vita dimostrarono valore, riconducono quello che loro accade anche ai morti. Quindi se una cultura con questo tipo di religione, di visione del mondo, si trova in un momento felice, in un momento scevro o quasi da calamità, da guerre, da carestie, da malattie, allora i morti sono ritenuti benefici e a volte ci si dimentica di offrire loro dei sacrifici. Ma nei tempi bui, nelle calamità viene fuori che sono stati i "morti" a portare queste disgrazie, essenzialmente perchè sono stati tralasciati o qualcuno del gruppo li ha profanati. Ecco perchè in queste religioni c'è grande cura nel trattare i cadaveri. Una simile paura dei morti esisteva o forse esiste ancora in qualche cerchia presso di noi. Nelle religioni pagane che hanno preceduto il Cristianesimo sono ricorrenti gli spiriti protettori della casa che nell'antica Roma si chiamavano "Penati" e "Lari". I Lari (dal latino lares, "focolare", derivato dall'etrusco lar, "padre")rappresentavano gli spiriti protettori degli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia, della proprietà o delle attività in generale. Secondo Apuleio, dice Agostino d'Ippona(La Città di Dio XI, 11), vissuto tra il quarto e il quinto secolo d.C. anche l'anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione. I Penati erano simili ai nostri angeli custodi, cioè erano sempre positivi: il nome deriva dal latino "Penus" ovvero "tutto ciò di cui gli uomini si nutrono". Nella Roma antica c'era pure un rito dalla connotazione magica che si celebrava durante la festa dei Lemuria celebrate a maggio in cui il paterfamilias nel mezzo della notte davanti all'altare di casa, per placare le ombre vaganti o lemures e non farle ritornare tra i vivi, gettava alle sue spalle al di sopra della spalla tante fave nere quanto erano le persone di casa e pronunciava la formula: «his redimo meque meosque fabis»; come se le fave, offerte ai morti, sostituissero, fossero un sacrificio sostitutivo di uno molto più cruento(sacrificio umano, in una Roma precivile o coeva a Romolo, anche quest'ultimo sacrificò o uccise il fratello Remo). C'è da precisare che una simile cerimonia avveniva il 21 febbraio, giorno infausto, nelle Feralie, festa di commemorazione dei morti, dedicate anche alla dea Tacita Muta, madre dei Lari.
Questo accadeva nell'antichissima Roma, ma fino a qualche tempo fà si credeva, fra il popolo, che degli spiriti, residenti fissi di una casa, potessero fare morire i bambini piccoli. Nell'antica religione pagana greco-romana esistevano anche figure mitologiche di esseri semimostruosi simili ai vampiri. Erano le "lamie" dell'antichità greca, figure in parte umane e in parte animalesche, rapitrici di bambini; fantasmi seduttori che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. A Roma c'erano invece i Lemuri (dal latino "lemures", cioè "spiriti della notte", detti anche Larva, termine equivalente a fantasma) di cui si è parlato a proposito della festa dei Lemuria, essi sono gli spiriti dei morti della religione romana, considerati come vampiri, ossia anime che non riescono a trovare riposo a causa della loro morte violenta. Secondo il mito tornavano sulla terra a tormentare i vivi, perseguitando le persone fino a portarle alla pazzia.
E' importante pure rilevare come era inteso l'invasamento nella cultura greco-romana. C'era un invasamento buono e anzi da propiziare perchè costruttivo. Le sacerdotesse che profetizzavano erano invasate dal dio profetico presso il cui tempio operavano. Gli artisti erano invasati dalle muse. Gli amanti erano invasati da Afrodite e da Eros. Gli artigiani e i costruttori di nuovi manufatti erano invasati da Athena. Nel culto di Dioniso si riteneva che il fedele fosse invasato dal dio e raggiungesse l'entusiasmo(una condizione propria del dio), una condizione estatica attraverso comportamenti orgiastici consistenti in ballo sfrenato e allusivo dell'atto sessuale, aiscrologia(parole o parolacce e atteggiamenti ritenuti irrispettosi nella vita normale), canti e motti anche osceni, musica a ritmo del ditirambo e al suono del flauto. Oggi qualcosa di simile lo provano i tifosi di calcio(e di qualche sport collettivo)che improvvisano cori nelle manifestazioni per spronare la propria squadra: nei momenti accesi del tifo ci sono pure le parolacce e contro l'arbitro e i giudici(che rappresentano l'autorità) e contro le squadre avversarie e i loro tifosi(che rappresentano le avversità da cui ci si vuole risollevare).
Al di là dell'invasamento dionisioco c'era la pazzia o mania, ritenuta sempre di origine divina e molto spesso intesa come punizione. Le divinità che di solito mandavano la pazzia per solito erano femminili. Le più famose erano la Gorgone Medusa e le Erinni, ma non disdegnavano di assegnare questo comportamento divinità come Artemide, Athena, Era, Apollo, Demetra e Dioniso ed altri dei.
Nella religione cristiana c'è un invasamento estatico molto positivo che hanno i mistici, coloro che hanno le apparizioni, e c'è pure un invasamento che proviene da spiriti satanici che spingono l'individuo a uscire senza tregua dai comportamenti accettati dalla società.


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Bibliografia: Alfonso di Nola, Enciclopedia delle Religioni, Vallecchi.
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