COME NASCE LO ZOMBI NEL SUD DEL MONDO E NEL CULTO VODU DI HAITI



Lati buoni e lati tremendi del vodu


Il vodu, culto facilmente strumentalizzabile


Per l'alto numero di loa, loa rada e loa petro, di nuovi loa che emergono e di altri che vengono dimenticati, il vodu può essere ritenuto un culto che continuamente si rinnova; anche se c'è da dire che difficilmente i nuovi loa possono rappresentare nuovi bisogni reali, in quanto i sacerdoti e le sacerdotesse, di solito, interpretano le eventuali nuove invasioni, o visioni, o sogni, secondo schemi tradizionali. Cioè, se si instaura un nuovo culto e se questo culto veramente corrisponde a nuovi bisogni per via dei cambiamenti della società, questo può accadere solo se sacerdoti e sacerdotesse siano essi stessi sensibili al cambiamento: ed in effetti il terreno su cui prospera il vodu facilita l'instaurarsi di nuovi culti e l'abbandono di culti non rispondenti più a bisogni reali, considerato che non c'è una forte gerarchia protesa al controllo. Il rischio più forte che corre questo tipo di religione, svincolata da una forte tradizione e non legata alla gerarchia, è che possa essere facilmente strumentalizzata. E molto probabilmente è servita a dare man forte all'indipendenza politica di Haiti, e serve ed è servita alla politica nazionalistica, ma anche alla diffusione di maghi e megere che vendono "falsi servizi" ai fedeli che non si reputano all'altezza, che si sentono sfigati, che credono e sentono più forti le forze maligne: forze maligne che, nel loro caso, non esplodono e quindi non si placano negli invasamenti. Maghi, megere e tutti coloro che vanno loro appresso credono nella forza della magia, ma la sfruttano a fini personali i primi(maghi e megere), mentre gli altri vivono una profonda dicotomia tra la percezione della loro posizione, mai accettata, e il desiderio di cambiarla per le vie brevi, appunto grazie alle forze magiche. Affinché la magia nera possa fare presa è ovvio che sia auspicabile che le persone, i fedeli restino ignoranti, non accedano ai servizi sanitari della cultura occidentale. Se da un lato il vodu è una manifestazione religiosa che riprende gli ultimi, i più diseredati e li mette al centro e in un certo senso dà un senso alla vita delle intelligenze più labili, d'altro canto può sfruttare le stesse persone, le persone più deboli, come prova della loro presuntà virtù di fare del bene. Dai primordi dell'umanità danza, musica e canto sono state attività che prendono l'individuo totalmente e lo ridestano e lo coinvolgono e lo modificano. Questo aspetto del vodu è salutare, e fortemente socializzante: è possibile che sia questo aspetto caratteriale dei negri africani ad avere creato la fantasia di esseri, di spiriti che entrano in loro possesso. Questo aspetto possessorio della danza e dei canti collettivi era stato in un certo senso negativizzato dagli antichi greci (vedi la negatività delle sirene, della Gorgone, degli uccelli, per solito canterini, connessi alle donne), ma anche reso mistico nel culto dionisiaco.
Ma la credenza negli spiriti, avulsi da un retroterra culturale legato ai mezzi di produzione(in fondo le loro antiche credenze di origine africana difficilmente hanno potuto trovare in terra di Haiti le stesse connessioni col contesto socio-economico-africano, in cui fra l'altro erano liberi e non schiavi), cioè in altima analisi, lo sradicamento culturale(secondo una tesi di Roger Bastide che parla della labilità mentale, di certi gruppi africani deportati in Brasile, come conseguenza dello sradicamento culturale e quindi di un certo tipo di religiosità, che prende pezzi da altri contesti culturali riadattandoli dopo un cambiamento di significato dando vita a una nuova visione del mondo, come un meccanismo di difesa) è catastrofico. La questione è molto più complessa di quanto si pensi e nell'antico mediterraneo esisteva già la repulsione verso gli schiavi, verso gli ultimi arrivati che in certo qual modo dovevano pagare pegno per essere accettati da una comunità(vedi riti di aggregazione studiati da Arnold Van Gennep, vedi la servitù di Eracle - Eracle inteso come popolo di lavoratori che si spostano - , vedi l'offerta di donne da parte dei nuovi arrivati o meglio la richiesta delle donne dei nuovi arrivati da parte degli abitanti di una comunità).
Nel vodu tutto è legato agli spiriti, non al lavoro, non al servizio umile, non alla pervicacia, non all'accortezza, non all'inventiva: il loro dio dei contadini è un debole cavilloso, lo stesso Legba, il loa più potente, è un vecchio. I morti, gli spiriti dei morti, invece, hanno forza e hanno floridezza, pur essendo di mezza casta. Il capro sembra l'animale più in vista presso di loro: quindi importanza della sessualità, dell'irrequitezza, e dello stare insieme agli altri, ma nel contempo soli con lo spirito che ti invade come fanno le fiere africane(da cui probabilmente derivano i loa petro) nei confronti di questo animale. Una nota positiva è la notevole partecipazione delle donne alle cose religiose: del resto assolutamente ovvia, vista l'importanza della danza e dei canti nel vodu.


Magia e stregoneria


Nel vodu è difficile definire i limiti precisi tra pratica religiosa e pratica magica, perché l'intero contesto rituale, a livello di religione ufficialmente praticata, è carico di elementi magici. Avviene che gli stessi preti, hungan, pratichino la magia nera, cioè abusino dei presunti poteri in loro possesso e dei mezzi sacri. Allora essi vengono designati come stregoni, boko, e sono chiamati hungan che "servono con ambedue le mani" o come "uomini a doppia faccia" (negri mazimaza).
La magia, come ricerca di potenza e come serie di pratiche antisociali (stregoneria), ha il suo retroterra nel mondo divino dei petro, opposto, sotto questi valori, ai rada. Il patrono massimo degli incantesimi e della stregoneria è il Legba-petro, ossia l'equivalente violento, nefasto del Legba-rada. Egli è detto Maitre-Carrefour, come signore dei trivi.



Principali pratiche di magia nera


L'invio dei morti


L'invio dei morti o spedizione dei morti (l'envoi des morts, expéditions) è la tecnica di affidare un vivente in preda ad uno o più defunti, a mezzo di un incantesimo che provoca, nella persona colpita, dimagrimento, emoraggia, sputo di sangue e morte (pare, dai sintomi, una forma di colera, una sorta di ebola, ndr). I morti sono inviati con una formula costrittoria rivolta a S. Espedito (connessione con expédiez, che è l'invito fatto al santo perché invii i morti contro qualcuno) e pronunciata dinanzi a una sua immagine capovolta. Pare che il boku si debba assicurare anche il favore del Baron-Samedi, che è il signore dei morti. Il boku entra in una crisi di possessione, nel corso della quale Baron-Samedi ordina alla persona, che ha commissionato la magia nera, di compiere particolari azioni rituali (per esempio recarsi a mezzanotte al cimitero, presentare una offerta di banane e di patate alla croce che rappresenta Baron-Samedi). Le malattie derivanti da questa"spedizione dei morti" sono difficilmente curabili, attraverso un corrispondente cerimoniale di espulsione del male. Riflettendo bene, si può arguire che certe malattie gravi, sono per gli stregoni, funzionali alla loro opera: più malattie gravi ci sono, e quindi più si crederà che queste malattie derivano dalla magia nera, e più persone verranno da loro per chiedere una contro magia. Questo è un circolo vizioso molto pericoloso, specie in tempi di epidemie, di malattie infettive.


Trasformazione in zombi


Secondo la credenza popolare alcuni hungan, praticanti la stregoneria, hanno la capacità di ridare una forma crepuscolare di vita, trasformando il morto in un semivivente, simile, per le sue condizioni mentali e per la sua sensibilità, a un idiota.
Lo zombi, che agisce senza avvertire la sua condizione, è completamente assoggettato al suo padrone, che può fargli compiere ogni nefandezza. Quando si addiviene alla conclusione che ci si trova dinanzi a un defunto trasformato in zombi, i familiari devono procedere alla seconda eliminazione del cadavere, generalmente per iniezione di veleno, per strangolamento o per conficcamento di un chiodo nella tempia, questo perché si presume che il "suo piccolo angelo buono" (Ti bon ange) è già andato via e non gli verrà mai più restituito e non potrà mai più ricostituire le antiche relazioni. In fondo questo atteggiamento è fortemente coercitivo nei confronti della malattia mentale di grado molto elevato, ritenuta una condizione di "altro da sé", ma fatalmente irreversibile.
A mio modo di vedere per comprendere l'idea dello zombi di Haiti bisogna risalire alle credenze anche nostrane sulle morti apparenti, per cui c'è stata sempre cautela, nel seppellire i morti: infatti è prassi da lunga data seppellirli dopo due, tre e anche più giorni, dalla fine dei segnali di vita. Intorno alla figura del morto si sono create innumerevoli credenze circa il tempo di uscita dell'anima dal cadavere e a secondo delle culture e dei contesti socio-culturali si è preso cura che l'anima fosse facilitata ad andare via(per questo, per esempio, tenere finestre e porte aperte), oppure che restasse col morto nella casa per qualche giorno (per questo, per esempio, preparazione del cibo anche per il morto in casa).
Si raccontano tante storie di falsi morti che dalle bare poste in chiesa resuscitano nel pieno della notte. Si raccontano pure di cadaveri riesumati con stati e atteggiamenti inspiegabili, se non come conseguenza di tentativi di aprirsi un varco. Probabilmente nei primi decenni di vita come deportati schiavi ad Haiti, i neri africani avevano le famiglie sconquassate e condizioni di vita che non permettevano una giusta conservazione delle loro tradizioni nei confronti dei morti, per cui chi doveva provvedere a dare sepoltura ai morti lo fece con pressappochismo e capitò che fossero portati al cimitero persone non effettivamente morte, che ritornarono a casa dal cimitero. Da quì la diceria dei morti viventi, diceria a tutto vantaggio dei preti-stregoni. Diceria che si rafforzò quando il vodu divenne religione quasi ufficiale e l'humfo (il santuario) anche impresa commerciale che si tramandava dai genitori ai figli.


I wanga

Wanga è il nome attribuito ad ogni oggetto (anche proprio dei cattolici: per esempio all'ostia consacrata) che viene usato a scopi malefici. Molti wanga sono appositamente preparati dai praticanti di stregoneria, soprattutto al fine di provocare malattie. Sono il più delle volte delle calunnie nei confronti degli hungan, ma sembra che siano stati accertati casi reali. Anche questo rituale è funzionale per un radicamento morboso del culto vodu nella società.

Nel video una descrizione di ciò che è accaduto e può accadere ad Haiti in caso di calamità, di malattie epidemiche. Qualcuno o meglio qualche gruppo potrà ritenere che siano stati i preti-stregoni a diffondere la malattia, dato il loro stretto rapporto con gli spiriti. Succede allora che vengano linciati e uccisi tanti preti vodu, che non hanno nulla a che fare con le epidemie, se non, a volte, come hungan che promettono di togliere il male con metodi di tipo magico. Se possono togliere la malattia, qualcuno osserverà, la possono anche diffondere.


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Bibliografia: Alfonso di Nola, Enciclopedia delle Religioni, Vallecchi.
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