Vulcano Etna

L'Etna, la montagna vulcano, il dio siculo Adrano, il cane funerario, il cane primordiale, il cane iniziatico.

Un articolo che cerca di ricostruire il volto dei Siculi, di Adrano, il loro dio piu' importante, la connessione del dio col vulcano Etna e col cane. E' possibile un collegamento tra Adrano e l'etrusco Phersu. I Siculi, scendendo dall'Italia in Sicilia, dovevano avere avuto sicuramente qualche contatto con gli etruschi. Il cane in questo caso potrebbe avere avuto pure un ruolo iniziatico, grazie al suo morso che da la rabbia. L'iniziato, cosi' morso, superava la prova e diveniva un feroce guerriero.



I Siculi

La Sicilia prima della colonizzazione dei Greci, avvenuta intorno al VII secolo a.C.

Degli insediamenti dei Siculi vi sono molte tracce archeologice in Sicilia. Storici e geografi dell'antichità ci danno notizie riguardanti la loro provenienza dall'Italia e il loro insediamento in Sicilia intorno al XII-X secolo a.C. Vengono riferite scarne notizie sugli ultimi loro re, come Ducezio, Hyblos, Italo, Siculo. Pare che non edificassero templi, come gran parte delle popolazioni dello stesso periodo, e abitassero in delle capanne. Probabilmente nei primi secoli di insediamento in Sicilia le terre li consideravano di proprietà collettiva. Non ci sono pervenuti racconti mitici loro personali. Il mito greco del re siculo Cocalo, dove sono più coinvolti, riferisce dell'uccisione da parte del re e delle sue figlie di Minosse, un ospite ingombrante, per nascondere e proteggere un altro ospite, Dedalo che era sfuggito alla prigionia del re cretese e si era rifugiato presso di loro. Erodoto (VII, 169-171) parla occasionalmente dei rapporti fra Sicilia e Creta a proposito delle guerre persiane: narra che Minosse giunto nella Sikania alla ricerca di Dedalo, trovò morte violenta a Camico; successivamente i cretesi per vendicarne la morte, tornarono con una grande armata in Sicilia e assediarono per cinque anni Camico; non potendo espugnarla, presero la via del ritorno, ma naufragarono sulle coste pugliesi dove fondarono la città di Uria e divennero Iapigi e Messapi. Nella narrazione di Antioco, la cui Storia della Sicilia aveva inizio con il regno di Kokalos (Diodoro XII, 71), la spedizione di Minosse occupa un posto centrale soffermandosi sostanzialmente su tre punti: la figura di Dedalo e le sue opere in Sicilia come l’inespugnabile fortezza di Camico; la morte di Minosse; l’insediamento cretese in Sicilia, Minoa ed Enghion. Il mito parrebbe tramandare che presso in Sicilia fossero state adottate tecniche provenienti dall'isola di Creta. Probabilmente il modo di costruire le tombe fu comune sia nell'antica Creta, sia nell'antica Sicilia. Mi riferisco alle tombe a tholos di cui ci sono resti evidenti in Sicilia. Sempre più frequenti scoperte archeologiche di manufatti di importazione egea, databili intorno alla metà del XIII sec.a.C., sono da considerarsi la trasposizione archeologica del mito di Minosse in Sicilia e le fonti proprio in quest’epoca pongono la spedizione in Sicilia del re dei cretesi, il cui legame con il territorio resterà per sempre sancito nel nome di Minoa(oggi sede di parco archeologico). Probailmente il dio Adrano fu un dio nettamente superiore alle altre loro divinità. Altre divinità che ci sono pervenute sono i Palici, una coppia forse di fratelli. Gli antichi probabilmente guardavano l'Etna dal basso, un gigante della terra, e vedevano le fontane di fuoco e lapilli ergersi, nel tempo dell’eruzione, dalla sommità della montagna. Era come se un tremendo dio ctonio salisse sù internamente attraverso le viscere della montagna e scagliasse i suoi fulmini punitivi sugli uomini, sugli animali, sui villaggi. Forse il vulcano era una manifestazione del dio Adrano. Il dio della montagna che lanciava fuoco faceva cadere giù fiumi di lava che distruggevano tutto quanto incontrava. Probabilmente la sommità dell’Etna, ammantata di neve, restò per tanto tempo inesplorata. Anche per questo nell’Odissea il monte vulcanico si crede abitato da selvaggi pastori dal corpo gigantesco e con un occhio solo in fronte, i Ciclopi, esseri mostruosi imparentati con Poseidone; il dio greco col tridente, più temuto che amato, il dio responsabile delle calamità, dei terremoti e dei maremoti e delle tempeste, generatore di tanti altri esseri mostruosi.


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