Olimpiadi antiche e olimpiadi moderne.

Quelle antiche erano essenzialmente delle feste religiose, ma decaddero a spettacolo di massa. Quelle moderne furono costituite per far incontrare i popoli di tutto il mondo, ma anche loro, grazie ai mezzi della moderna tecnologia, sono diventate un mostro mediatico. Inoltre le olimpiadi moderne sono afflitte dai sentimentalismi nazionalistici e dalla ricerca spasmodica della vittoria anche con il ricorso al doping e quindi anche a spese della salute.

Atleti nella corsa dello stadio

Corsa ippica coi carri

Le olimpiadi antiche

Ricostruzione dell'Altis di Olimpia di Heinrich Gartner

I giochi di Olimpia nell'Elide, risalenti all'VIII sec.a.C., erano essenzialmente delle feste religiose. Feste religiose derivanti da un culto commemorativo collettivo dei grandi antenati fondatori e monarchi di alcune città del Peleponneso. Più tardi, dopo circa un secolo, furono capaci di attrarre tutti i greci compresi i gruppi che avevano fondato nuove città in territori non greci. All'inizio le olimpiadi presentavano solo la gara di corsa di uno stadio, circa 192 metri ad Olimpia, quanto il perimetro della pista(in altre città greche lo stadio, su cui si disputavano le gare facenti parte del rituale di altre feste, aveva altre misure). Poi furono aggiunte altre gare di corsa, poi fu introdotta la prova del pentathlon(corsa, salto in lungo, lancio del disco, lancio del giavellotto e lotta).Con questa disciplina prendeva forma l’Ideale sportivo dei greci antichi che collegava, in grande armonia, la forza con l’abilità e la bravura. Poi fu introdotto il pugilato. Sport estremo perchè assolutamente non sicuro, ma, forse per questo, molto popolare. I pugilatori indossavano i guantoni, ma questi erano di cuoio massiccio. Poi fu la la volta del "pancrazio", una lotta senza esclusioni di colpi. La gara più estrema, però, fu quella con i cavalli e i carri, introdotta nella 25° Olimpiade (680 a.C.). Le gare con i cavalli erano molto popolari ed anche sensazionali. Gareggiavano re, tiranni, ricchi, l’aristocrazia militare: costoro spendevano interi patrimoni per mantenere le scuderie(ma i cavalli erano allevati e addestrati per lo più per la guerra). Il carro era leggero e veniva trainato da 4 cavalli. La lunghezza della corsa era pari a 12 volte la lunghezza dello stadio. Una sola persona poteva salire sul carro. La corsa era molto pericolosa, specialmente quando si girava a sinistra(ci sarebbe da fare uno studio sul senso della corsa atletica a sinistra, in senso antiorario: probabilmente non deriva dal fatto che fosse più naturale correre curvando a sinistra;può darsi che il correre su una pista in senso antiorario, a sinistra, sia in qualche modo connesso al ruolo "funerario" dei primissimi agoni). Veniva proclamato vincitore il proprietario(cioè l'aristocratico) del carro mentre al guidatore si offriva una corona e un nastro di lana. E' probabile che le corse, i concorsi, la lotta non riuscirono a portare concorrenti e spettatori in gran numero. Il pugilato, il pancrazio, la corsa dei carri con i cavalli, invece si. Queste prove nei confronti del rituale rappresenterebbero più antiche forme di commemorazioni di grandi defunti(in cui scorreva sangue, in cui l'impegno agonistico rasentava lo scontro guerresco), ma chiaramente si trattava più che di una involuzione(improbabile in una società composita come quella dei greci), forse di una profanazione dei riti per i morti, condotta in apparenza come ritorno alle tradizioni più antiche(vedi una ipotesi agraria dell'origine dei giochi di Olimpia), ma in realtà costituente la premessa per introdurre lo spettacolo di massa nella religione. Le gare si svolgevano in estate. Nel primo giorno delle Olimpiadi si svolgevano le cerimonie più propriamente religiose, fra cui un grande sacrificio a Zeus e agli altri dèi. La decadenza dei giochi olimpici antichi si ebbe quando le gare, i giochi ginnici da commemorazione funebre di eroi e grandi antenati si vennero trasformando in manifestazione di tipo sportivo ed esibizione di forza maschile. Prima delle olimpiadi(non è certo però a partire da quale olimpiade), per circa tre mesi e più, tre “spondofori kirikes” (annunciatori, banditori), tutti cittadini dell’Elide, incoronati con rami di olivo selvatico e tenendo in mano un bastone (simbolo dei “kirikes”), visitavano tutte le città conosciute del mondo greco, dalle colonie di Marsiglia fino a Kirine nel nord Africa, dalla Macedonia, la Tracia e l’Asia Minore fino alle coste di Bosforo ed annunciavano la "sacra tregua".
La sacra tregua, naturalmente, non fermava tutte le guerre ma aveva come scopo lo svolgimento regolare delle gare, cioè senza ostacoli e con assoluta sicurezza per i trasferimenti degli atleti e delle migliaia di spettatori verso e da Olimpia. Interessava in modo particolare, la zona di Elide nella quale doveva regnare assoluta tranquillità.
Chi desiderava recarsi a Olimpia, poteva attraversare con assoluta tranquillità anche città con le quali la sua città era in guerra.
Nessuno poteva entrare armato nell’Elide. Doveva lasciare le sue armi ai confini. Eventuale interruzione della tregua era considerata mancanza di rispetto a Zeus, in onore del quale si svolgevano le gare. I responsabili, inoltre, subivano pesantissime sanzioni, oltre l’esclusione dalle gare. Proprio per la sacra tregua, le gare Olimpiche hanno avuto un ruolo importante per l’unità nazionale e psichica dei Greci. In fondo, le gare olimpiche, non hanno potuto eliminare i problemi tra le città-stato, ma quando tutti o quasi i greci, si riunivano a distanza di tempi regolari alle feste Panelleniche e specialmente a Olimpia, in quell'occasione dimenticavano le loro incomprensioni e i loro modi diversi di sentire la realtà e davano importanza alle cose che li univano, come la lingua, le radici e la religione.
Proprio per il fatto che alle gare potevano partecipare solo i Greci, le Olimpiadi assumevano un ruolo di unione nazionale, forte e significativo.
Infine, possiamo dire che le gare Olimpiche, così come sono state istituzionalizzate dall’Antichità e così come hanno viaggiato nel tempo, hanno potuto elaborare in modo significativo la coscienza nazionale dei Greci.



Olimpiadi antiche

Olimpiadi moderne



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