Oggi è Lunedi' 13/01/2025 e sono le ore 19:13:05
salvatoreg273, nostro box di vendita su Vinted
M5S in Europa, in prima linea per la #pace
Condividi questa pagina
Oggi è Lunedi' 13/01/2025 e sono le ore 19:13:05
salvatoreg273, nostro box di vendita su Vinted
M5S in Europa, in prima linea per la #pace
Condividi questa pagina
Nostra publicità
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Recensione
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Luglio 2015
Ha fatto bene, ha fatto male? Di certo Tsipras
non ha voluto aprire lo scenario di una Grecia che ritorna alla «dracma».
E' chiaro che non c'erano le condizioni. Era meglio, forse, che non fosse mai
entrata nella UE? Chi lo può dire?
L'Argentina non poteva essere un precedente
da imitare per la Grecia. Innanzitutto perché l'Argentina, quando dichiarò il
default, aveva una sua moneta, e poi perché l'Argentina ha un territorio
fisico e delle risorse minerarie e agricole non indifferenti, oltre che una
popolazione abbastanza giovane. Mentre la Grecia langue da tempo in campo industriale
ed ha solo notevoli entrate dal turismo, mentre il suo territorio è piccolo,
molto abitato, non particolarmente adatto all'agricoltura. Entrare nell'euro
per la Grecia è stato benefico nei primi anni per i bassi tassi di interesse
che potevano essere applicati per fare debito, ma poi il «ronzino» greco
non è riuscito a seguire i cavalli dei paesi europei nordici.
Che avvertimento si può trarre dagli ultimi avvenimenti greci? L'ammonimento
più rispondente al reale è che i politici locali di ogni paese,
alle prese con problemi di bilancio, possono promettere mari e monti prima
delle elezioni, ma che sicuramente, queste stesse promesse, non potranno mai
attuarle se sono in contrasto o fanno allontanare dai parametri dei trattati
europei.
E allora perché il continuo dare addosso dei politici ai premier e al
governo? Oggi come oggi le cose non potranno essere cambiate nell'arco di qualche
anno, come pretende la Troika, ma neanche di qualche decennio. E meno male
che il governo dei tecnici Monti-Fornero ha fatto qualche grossa riforma, del
resto improcrastinabile, come quella delle pensioni. Comunque resta da sottolineare
che Tsipras probabilmente
riuscirà a fare una riforma delle pensioni più avveduta e meno "timpulata"
di quella che ha fatto il governo Monti. I greci andranno più tardi
in pensione, ma con gradualità. La riforma entrerà a regime totale nel
2022 e le donne lavoratrici greche, discendenti
delle Danaidi, non potranno
andare in pensione 15 anni prima degli uomini.
Nonostante questo i vari gruppi politici italiani continuano a protestare contro
le politiche UE e a promettere di attaccarle non appena saliranno al potere(Lega
Nord e M5S e SEL). In effetti il potere logora chi non ce l'ha! Perché i
politici italiani, dal dopo Moro fino ad oggi, tendono per inerzia di linguaggio
(così si è fatto prima e così si continua a fare) ad andare
al potere più che altro per occupare le poltrone dello Stato, degli Enti
Locali, delle società partecipate, dei consorzi ecc.ecc., insomma per
dividersi la torta, che ora dicono non ci sia più o che comunque si è
fatta sempre più piccolina. E' possibile che il M5S abbia un'anima diversa? Tutti se lo auspicano.
Secondo fonte Eurostat nell'anno di riferimento 2012, relativamente al Pil, la spesa
pubblica italiana è stata pari al 50,6% della ricchezza prodotta nel Paese.
Davanti a noi la Francia (56,7%) e i Paesi scandinavi, ma anche la Grecia (53,7%).
Ma mentre la Grecia è povera e mal governata, la Francia invece sembra obnubilata
dalla «grandeur» dei tempi passati, mentre nei paesi scandinavi c'è una
social democrazia che tutela un welfare inimmaginabile in Italia.
Quindi se uno più uno fa due i politici italiani tengano conto degli accadimenti
greci. Praticamente non si può andare fuori dall'euro, a meno che non
si entri subito in una moneta come il dollaro(ma negli USA c'è maggior
liberismo economico). La situazione italiana è come quella del cane che
si morde la coda. Fra l'altro, dietro pressione della Troika UE, l'Italia col
governo Monti ha messo nella Costituzione il pareggio di bilancio: quindi lo
Stato può solo dimagrire e se non dimagrisce deve imporre nuove tasse.
Gli ottanta euro concessi da Renzi a un gruppo di lavoratori dipendenti sono
una risoluzione che fa ridere politici seri. La gente spende sempre meno quando
il futuro resta incerto. E come si può guardare sereni al domani quando
le fabbriche chiudono o delocalizzano in paesi in cui tasse e costo del lavoro
sono minori?
Quando pure le multinazionali dei call-center delocalizzano oppure tagliano lo
stipendio dei lavoratori? Quando perfino le grosse banche esternano
e/o delocalizzano all'estero alcuni servizi?
L'opinione
pubblica è ormai stufa di sentire
di continuo inchieste della magistratura che colgono con le mani nel sacco politici
e burocrati collusi con la malavita; tangenti, appalti truccati, accordi sottobanco
sono aspetti di un parassitismo che deve essere estirpato come un tumore di tipo
sociale. Si sono eliminate le Provincie, ma non sono state fatte leggi che obbligano
i lavoratori di questi Enti a passare ad un altro ente alle stesse condizioni
oppure a condizioni più favorevoli per lo Stato. Ora sono sorte anche
le Aree Metropolitane e quindi sono aumentati gli oneri dello Stato e il debito
ha superato i 2.200 miliardi.
La Commissione UE è stata inflessibile con la
Grecia. Niente ristrutturazione o taglio del debito! In effetti la Grecia già
ne
ha
avuti
due di allungamento del debito al tasso del 2,4%(per
la situazione attuale vedi
l'articolo chiaro di dagospia.com).
Probabilmente il taglio del debito potrebbe essere stato visto come una possibile
apertura
alla ristrutturazione del debito di altri paesi come l'Italia o il Portogallo.
E i sindacati? Purtroppo queste associazioni sono obsolete perché tentano
di lottare con uno Stato che c'è quasi solo pro-forma. Ormai la stanza
dei
bottoni è passata
alla Troika EU e al liberismo economico e ai capitali. Dovevamo essere un paese
virtuoso come la Norvegia per non entrare nell'euro, ma la mentalità del «particulare» ha
dominato nella politica italiana del secondo dopoguerra. I costi della politica
sono sempre aumentati, il costo della PA altrettanto. Lo Stato Italia esiste
quasi pro-forma e i sindacati cozzano contro un muro di gomma. Fra l'altro i
sindacati possono pretendere di difendere persone che hanno già un lavoro,
ovvero persone che diventano sempre meno di numero. E tutti gli altri? Quelli
che
il
lavoro
non
ce l'hanno più, quelli che il lavoro non l'hanno mai avuto. Le famiglie
si fanno carico di molte spese per aprire attività commerciali e/o artigianali
ai figli, ma una saracinesca si apre e due si chiudono. I valori immobiliari
dei negozi diminuiscono, mentre gli stessi centri commerciali, aumentati in maniera
esponenziale, si fanno una concorrenza spietata ed il piccolo commercio è quasi
finito, sopravvivendo nel commercio ambulante o da bancarelle.