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Luglio 2015
Tag: guerra economica, UE tanti generali e burocrati, meno soldati, meno lavoratori, liberismo economico, leggi di mercato arricchiscono paesi già ricchi e impoveriscono paesi poveri, Massimo D'Alema, caso armatori greci, verso Unione Europea politica o Europa verso deriva
La critica, in questo video, di Massimo D'Alema
al liberismo economico è sacrosanta. Secondo
la cultura che ci ha trasmesso la Bibbia e poi il Vangelo non
è giusto
che un fratello approfitti di un altro fratello caduto in disgrazia. La stessa
cultura islamica condanna fortemente il prestito con interesse. Fra i principi
tanto conclamati della rivoluzione francese c'è la fratellanza e l'eguaglianza.
Ora il liberismo economico è tutto
l'opposto della fratellanza e dell'eguaglianza. Col liberismo economico il
forte sopprime
e affama il debole. I trattati europei di Maastricht non possono essere interpretati
alla lettera, nella
maniera
che
conviene
ai paesi
egemoni, ma se ne deve riconoscere lo spirito che li animò. I punti
fissati da questi trattati potevano andare bene in una data situazione; non
si possono
generalizzare a tutti i paesi che vi hanno aderito e qualumque sia il momento
storico. Fra l'altro il liberismo economico, quindi la libera circolazione
di capitali e di merce, fa sì che il capitale vada dove è tassato
meno. Quindi non va di certo nei paesi messi male, costretti ad una tassazione
alevata.
Nel caso della Grecia gli armatori col governo dei colonnelli del 1967 ottennero
un privilegio ormai anacronistico per i nostri tempi. Cioè ottennnero
di non pagare un soldo di tasse per l'attività mercantile
inerente il trasporto di petrolio.
Pare che Tsipras all'inizio del suo mandato abbia cercato di imporre loro una
tassa,
ma
gli
armatori,
forti del liberismo economico attualmente vigente nella UE, hanno minacciato
di delocalizzare
tutte le attività in altro paese, dove sicuramente avrebbero pagato meno
tasse.
La questione è davvero ardua. E' il cane che si morde la coda. Non sappiamo in
quali paesi gli armatori greci avrebbero approdato, ma è risaputo che
per esempio in Italia la FCA, ex FIAT, ha ben poco di italiano e ha sede legale
in Olanda e domicilio fiscale nel Regno Unito: cosa che gli permette di risparmiare
circa un 20% di tasse rispetto al fisco italiano. Per via di questi trattati
cosa può fare Tsipras per trattenere gli armatori: probabilmente niente, visto
che ogni sua mossa potrebbe essere interpretata come aiuto di stato e comportamento
contrario alla libera circolazione di merce, beni e servizi. E così gli armatori
si arricchiscono sempre più e per tutti gli altri greci sono in vista ristrettezze
economiche e un avvenire sempre più pesante.
E' ora che nazioni come l'Italia tirino i conti. Questa UE, con burocrati, non
eletti dal popolo, che reggono i borsoni della spesa e guadagnano lautamente
sulle disgrazie altrui, non va. Anche perché è risaputo che ormai
le loro ricette sono come i pannicelli caldi e i cataplasmi delle fattucchiere.
Oltre
che
la
moneta
unica
serve
una
fiscalità unica, una tassazione unica, un costo del
lavoro unico, un costo della politica unico, ma anche una mentalità del
lavoro unica. Serve una vera Europa politica che metta al primo posto il lavoro
e la crescita. Siamo nel mezzo di una guerra economica fra grandi gruppi. L'UE
si è fornita di mezzi per combattere questa guerra. Ha molti generali, cioè tanti
burocrati, e sempre meno soldati, cioè sempre meno lavoratori. I generali, i
burocrati sono al servizio del capitale da remunerare secondo criteri di mercato.