Videogiochi in uscita



recensioni da eurogamer.it

Recensione n. 1
Call of Duty Modern Warfare II, l'arma definitiva è la squadra

"Noi ci sporchiamo e il mondo resta pulito. Questa è la missione". Una singola frase, pronunciata dal capitano John Price in un momento particolarmente significativo della campagna per giocatore singolo dal capitano John Price, riassume efficacemente la filosofia alla base del reboot di Modern Warfare, la sotto-serie creata in seno al brand di Call of Duty dalle brillanti menti di Infinity Ward.

Si tratta di una dichiarazione solenne che, tuttavia, non nasconde una punta di amarezza per le atrocità della guerra e del terrorismo a cui i gruppi militari del globo devono far fronte su base praticamente quotidiana per garantire la sicurezza e il benessere della società civile. Ed era anche uno dei principali punti di forza della narrativa del capitolo del 2019 di Call of Duty, probabilmente il racconto più introspettivo ma allo stesso tempo feroce e impietoso della decennale storia della serie campione di incassi di FPS bellici di Activision Blizzard.

Tra scene di tortura, attentati dinamitardi nelle piazze delle principali metropoli europee, ostaggi imbottiti di tritolo in situazioni disperate e incursioni nelle case di civili armati avvolti nel buio della notte, Modern Warfare era riuscito a scandagliare gli abissi più oscuri della guerra moderna in un modo che pochi altri prodotti tripla-A avevano anche solo osato immaginare, calando il giocatore in contesti a tratti davvero difficili da digerire e dal notevole impatto emotivo.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 03 Nov 2022 16:37:28 +0000


Recensione n. 2
God of War Ragnarök: l'epica conclusione della saga norrena di Kratos

Il volto di Kratos s'illumina nella penombra di una caverna, mentre fuori nevica copiosamente. È il Fimbulwinter, il gelido inverno che preannuncia la venuta del Ragnarök. Lo scoppiettio del focolare mette in risalto dettagli del suo viso: vistose rughe increspano la fronte pallida, mentre la folta barba svela diverse visibili note di colore bianco. Il Dio della Guerra che ha ridotto in cenere il Monte Olimpo appare stanco. Accanto a lui siede il figlio Atreus, ed è convinto che non sia ancora pronto per affrontare le battaglie che verranno.

Attorno a loro si estendono le macerie di un' epoca giunta al termine: il dominio di Asgard sui Nove Regni, l'era di Odino, è agli sgoccioli. Frotte di cadaveri di elfi affollano i freddi deserti di Alfheim, a Vanaheim il germe della ribellione serpeggia tra foreste pluviali in fiore, mentre le statue imperiose di Midgard sono sepolte sotto uno spesso strato di ghiaccio. È un mondo sull'orlo del collasso che non vuole arrendersi. Ma a non volersi arrendere è soprattutto il giovane Atreus, stregato dalle profezie Jotnàr, ossessionato dal nome “Loki” che ha ereditato dalla stirpe della madre, irremovibile nel voler scoprire quale sia il suo ruolo nella fine dei tempi.

Epica, potenza, umanità e sofferenza: sono questi i pilastri che quattro anni fa hanno traghettato God of War fino alla statuetta del Game of the Year. Sono i punti cardinali che hanno orientato la bussola creativa di Santa Monica Studio verso la migliore riapertura di una saga mai incontrata in qualsiasi medium, verso un profondo lavoro di restauro capace di mantenere intatta l'anima originale del Fantasma di Sparta. È da questa pesantissima eredità che nasce God of War: Ragnarök, un'opera investita di un compito impossibile: mettere in scena una versione ancora migliore di un'esperienza quasi perfetta.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 03 Nov 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 3
The Chant: mostri, cristalli magici e strani rituali

Traumi. Chi non ne ha subiti nella propria vita? Alcuni vengono riassorbiti, altri ci perseguitano per anni, altri ancora condizionano le nostre vite finché non decidiamo di affrontarli a viso aperto. Jess ha provato in tutti i modi ad esorcizzare il demone interiore ma nulla ha funzionato, l'ultima carta da giocare gliela fornisce la sua amica Kim, che condivide con lei il medesimo dolore.

Lei sembra aver trovato la pace grazie a Tyler, una persona molto carismatica che se ne va in giro a decantare il potere della scienza prismatica. In molti parlano di lui come di un inquietante santone e chiamano “setta” la sua comunità stabilitasi nell'idilliaca Glory Island.

Jess viene accolta con calore e affetto dai membri della comunità, i quali gli decantano a lungo i benefici che hanno tratto dalla loro permanenza sull'isola e dalle pratiche ideate e portate avanti da Tyler. Ne sarà lei stessa testimone la sera stessa, quando parteciperà al suo primo canto rituale.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 03 Nov 2022 09:00:00 +0000


Recensione n. 4
Amsterdam: un po’ come Shambhala

Amsterdam è il nuovo film di David O. Russell, autore di The Fighter, Il Lato Positivo e American Hustle, la cui ultima regia risale al 2015 con Joy. Siamo nel 1933, a New York vive e opera il Dottor Burt Berendsen (Christian Bale), un reduce della guerra ferito nel corpo e nello spirito, che aiuta con metodi assai empirici altri reduci respinti dal sistema. Questo suo atteggiamento lo ha fatto espellere dall’ambiente di lusso di Park Avenue, dove operava prima della guerra, e dalla ricca famiglia della moglie, che lo ha sfrattato.

A rendergli la vita meno amara c’è l’amico Harold (John David Washington), avvocato che lotta per far avere giustizia a chi non se la può permettere. I due si sono conosciuti sul fronte francese, lottando fianco a fianco contro razzismo e discriminazioni, oltre che contro i tedeschi. Là hanno conosciuto la bellissima Valerie (Margot Robbie), eroica infermiera, ragazza folle e geniale, in fuga da una ricca famiglia che le voleva limitare la vita e per qualche anno avevano convissuto ad Amsterdam, in felice anarchia.

I tre, legati da un rapporto di amore/amicizia capace di superare tempo e spazio, si ritrovano a indagare sulla morte di un generale loro caro amico e restano coinvolti in un complotto che mette a rischio le loro esistenze. Perché nell’ombra si muovono i ricchi filonazisti della città, che stanno organizzando un colpo di stato contro Roosevelt (del fatto realmente avvenuto, chiamato Business Plot, si era anche occupato Philip Roth con il suo libro ‘Il complotto contro l’America’, da cui è stata tratta una serie tv HBO). Troveranno un alleato nel mitico generale in pensione Dillenbeck (Robert De Niro), che farà da esca per i congiurati.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 02 Nov 2022 11:08:53 +0000


Recensione n. 5
The Darkest Tales: quando le fiabe si trasformano in incubi

Vi ricordate le classiche fiabe della buonanotte? Oppure quelle notti in cui avete chiesto alla mamma o al papà di accendervi la lampada per paura del buio, tenendo stretto il vostro peluche preferito? Se non siete stati tra quei bambini a cui raccontavano le avventure di Cappuccetto Rosso prima di coricarvi per la notte, tirando su la copertina con un bacio in fronte, sicuramente avrete assistito a questa scena in molteplici occasioni in film e serie tv.

Ciò che ci spaventava da piccoli prende vita in questo gioco ad opera di Trinity Team, studio di sviluppo conosciuto anche grazie a Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans. La piccola Alicia, protagonista indiretta del gioco, cade in un sonno profondo in cui gli incubi prendono il sopravvento e la tengono così prigioniera senza possibilità di risvegliarsi. Come in ogni favola che si rispetti, quando una bambina è in pericolo, ben presto un eroe correrà in suo soccorso.

L’eroe in questo caso siamo noi, calati nella morbida e un po’ logora gommapiuma dell’orsetto dell’infanzia, finora dimenticato nel baule dei giocattoli. In realtà Bear, in prima battura non è proprio il salvatore che ci saremmo attesi ma un vecchio peluche rancoroso per essere stato gettato come tutti gli altri giocattoli. Ad insistere per salvare Alicia è la Luce una versione magica della luce accesa durante la notte per scacciare via i mostri, realizzata come una sorta di lucciola splendente.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 02 Nov 2022 09:00:00 +0000


Recensione n. 6
Star Ocean The Divine Force: il JRPG sbagliato nel momento sbagliato

In un periodo estremamente affollato di uscite come questo c'è la possibilità che la release di un nuovo capitolo di Star Ocean passi quasi inosservata. Sarebbe un peccato perché stiamo parlando di una serie JRPG tra le più longeve di sempre, che in alcuni momenti della sua storia ha “messo paura” anche a saghe famose come Final Fantasy, Dragon Quest e compagnia bella. Fatevi quindi un favore, smettetela per qualche minuto di lustrare la vostra Ascia del Leviatano, date qualche snack ai Demoni Infernali e seguiteci nel viaggio verso

Il franchise di Star Ocean affonda le sue radici fino al 1996, anno dell'uscita del capostipite che passò alla storia per essere stato uno dei primi giochi di ruolo nipponici a dare al giocatore la possibilità di alterare l'andamento della storia in base alle sue azioni e alle diverse opzioni di dialogo. Uscì su Super Nintendo e non varcò mai i confini del Giappone, ottenendo però fin da subito discreti consensi presso il pubblico. Un remake intitolato Star Ocean: First Departure arrivò invece anche negli Stati Uniti e in Europa nel 2008 su PSP, e più recentemente, alla fine del 2019, una edizione remastered è sbarcata su Switch e PS4. Da allora sul mercato sono arrivati cinque titoli principali, 3 spin-off e anche una serie Manga.

Ma veniamo a Star Ocean: The Divine Force e alle buone notizie: non ce ne saranno moltissime in questa recensione quindi godetevele. Il sistema di combattimento è stato rivisto ed ormai appartiene al 100% al genere action, con giusto una piccola concessione lasciata lì per permettervi di tirare il fiato di tanto in tanto. Ogni protagonista ha determinati set di tecniche che consumano Punti Abilità (i quali si ricaricheranno con il tempo) e che, come da tradizione, possono essere sviluppate e modificate con il progredire della storia e l'innalzarsi del livello di esperienza. I danni veri inizieranno a vedersi solo quando sbloccherete gli attacchi elementali, capaci di dare vita a combo davvero micidiali. Sarà da quel punto in poi però che il livello di difficoltà degli scontri, già non altissimo, si abbasserà ulteriormente.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 01 Nov 2022 11:00:00 +0000


Recensione n. 7
The Last Oricru: Icaro non ha insegnato nulla

Su queste pagine capita spesso di toccare con mano diverse opere prime, lavori di team alle prime armi che sognano di sbarcare il lunario, muovendo i primi passi in un mercato che a volte sa essere davvero crudele. Qualche volta ci si trova davanti a un titolo semplice ma con buone idee, altre con qualcosa in grado di dire la sua dando lezioni a team più blasonati, altre volte con titoli dall'aspetto ambizioso e nulla più.

The Last Oricru rientra in quest'ultima branca, un titolo che cerca di unire meccaniche soulslike con una struttura narrativa stile BioWare, con diverse ramificazioni dettate dalle scelte del giocatore. Sulla carta, funziona, anche grazie a un comparto artistico che cerca di mettere assieme fantasy e sci-fi, creando un contrasto in certe situazioni quasi interessante.Tuttavia, l'ambizione può trasformarsi molto rapidamente in presunzione e a tratti, The Last Oricru, lo mostra pienamente.

Ambientato nel mondo di Wardenia, impersoniamo Silver, un umano dotato di una capacità particolare: non può morire. Schiantatosi su questo pianeta alieno con il resto dell'equipaggio, il protagonista sarà chiamato a risolvere lotte intestine per il controllo di Wardenia, cercando in tutti i modi di ritornare alla sua nave e tornare a casa.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 01 Nov 2022 09:00:00 +0000


Recensione n. 8
SEGA Mega Drive Mini 2, Mega CD e mega convenienza?

Nintendo ha lanciato ormai cinque anni fa il business (e anche la moda) delle mini-console e da allora diversi produttori hanno seguito l’esempio della grande N per non perdersi questa ghiotta occasione. E così negli anni sono arrivati versioni mini del NES, SNES, C64, PS1, Amiga 500, Mega Drive e PC-Engine. Quando si pensava che l’onda fosse quasi esaurita se non per un’eventuale riproposizione delle console a 32, 64 o 128-bit, SEGA ha stupito un po’ tutti annunciando il Mega Drive Mini 2.

Si tratta di un prodotto un po’ bizzarro nel concept, visto che di fatto è una riproposizione del Mega Drive II, una versione hardware rivista (non necessariamente migliorata) della console a 16-bit di casa SEGA, che però ha come selling point la presenza in libreria di diversi giochi Mega CD. Per chi non lo sapesse, il Mega CD è stato un add-on per il Mega Drive che aggiungeva la possibilità di riprodurre giochi su Compact Disc e una certa potenza di elaborazione aggiuntiva.

Questo permetteva ai produttori di giochi di offrire mappe più ampie e level design più complessi, colonne sonore più elaborate e con campionamento ad alta fedeltà, e filmati FMV. L’add-on ha avuto però un successo limitato per via del suo costo alto: di fatto, chi non possedeva già un Mega Drive avrebbe dovuto spendere una gran cifra per comprare le due apparecchiature e accedere ai titoli Mega CD, che funzionavano solo con la combo. In più, a sabotare l’intera operazione ci ha messo mano la stessa SEGA lanciando il 32X, un altro add-on per Mega Drive che invece di espandersi verso la fedeltà audio-video garantiva la potenza dei 32-bit (almeno sulla carta), con la possibilità di creare una sorta di “mostro” in stile robottone anni ‘80 unendo le tre console.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 31 Oct 2022 11:00:00 +0000


Recensione n. 9
Dampyr, esiste qualcosa di più potente di un vampiro?

Quando si detengono i diritti di tanti personaggi celebri, quando si hanno in archivio migliaia di storie raccontate con successo, perché non crearsi un proprio Universo per sfruttare in prima persona tanto materiale?

“Lo hanno fatto Marvel e D. C. Comics, perché noi no?”, hanno giustamente pensato in casa Bonelli, il glorioso editore milanese che dagli anni ’40 ci ha regalato personaggi entrati nell’immaginario collettivo come Tex Willer, Zagor, Martin Mystère, Dylan Dog e Nathan Never. All’interno dello sviluppo di questo Universo, denominato UCB (bellissimo il logo animato), dedicato a progetti cinematografici e televisivi, arriva adesso un film, Dampyr, tratto dal fumetto mensile creato nel 2000 da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Si tratta di un horror/thriller nel cui disegno originale il protagonista Harlan aveva i lineamenti ispirati a Ralph Fiennes (così come Dylan Dog era stato disegnato pensando alla faccia di Rupert Everett). La vampira Tesla, sua compagna d’avventura, aveva invece una vaga somiglianza con Annie Lennox. In questo primo film non compaiono altri personaggi importanti del fumetto mentre l’ambientazione, nella disperazione della guerra dei Balcani del 1992, sembrerebbe scelta per mostrare come anche gli umani siano capaci di efferatezze terribili, senza andare a scomodare i vampiri. Il fumetto d’altronde era ambientato in Serbia.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 31 Oct 2022 08:41:36 +0000


Recensione n. 10
Hard Disk Firecuda Special Edition, con Spiderman si vola da un gioco all’altro

Seagate Technology è il secondo produttore di dischi rigidi al mondo. L’azienda con sede a Cupertino è in attività dal 1979 e in circa 43 anni di attività sul mercato è riuscita a fornire a privati e aziende oltre 3,8 zettabyte di spazio di archiviazione, ovvero 3,8e+12 gigabyte che rappresenta una cifra stupefacente mentre sul loro sito web è possibile osservare questo dato aumentare in tempo reale. Va da sé che un’azienda che ha dedicato tutta la sua esistenza al fornire ai clienti gli strumenti per archiviare i propri preziosi dati non poteva certo restare indifferente alle esigenze dei videogiocatori dei giorni d’oggi.

Con l’arrivo delle console di nuova generazione sta diventando ormai consuetudine che i nuovi titoli, specie quelli Tripla A, arrivino a pesare anche centinaia di gigabyte, se ci aggiungiamo poi le successive patch e gli eventuali DLC annessi lo spazio richiesto diventa importante e nonostante le console di casa Microsoft e di casa Sony dispongano già di fabbrica una discreta capienza, molto spesso questa non basta a contenere tutti assieme la moltitudine di giochi che l’utente vorrebbe installare in contemporanea.

Se ci aggiungiamo poi lo spazio richiesto dal sistema operativo ed eventuali clip registrate in game, si arriva di fatto al dover scendere a compromessi che richiedono il sacrificio, e quindi la disinstallazione, di un gioco di cui magari si usufruisce meno ma a cui non dispiacerebbe fare una partitella ogni tanto. Ed è qui che entra in gioco il Firecuda Special Edition, un hard disk meccanico pensato e costruito espressamente per i possessori di XBOX Series X/S PS5 e PC col preciso obbiettivo di risolvere questo annoso problema.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 30 Oct 2022 16:25:16 +0000


Recensione n. 11
One Piece Film Red: il film dei record arriva in Italia

I film di One Piece sono creature strane: se da una parte le avventure messe in scena non entrano mai a far parte del canone del manga di Eiichirō Oda, dall'altra forniscono tonnellate di informazioni che vanno ad arricchire direttamente l'immensa “lore” scaturita dalla fantasia dell'autore. Diventano, in buona sostanza, parte integrante dell'enciclopedia dell'opera nel suo insieme senza tuttavia influenzare direttamente il viaggio che i protagonisti compiono sulla carta stampata.

One Piece Film: Red, dal canto suo, è un'entità ancora più strana. Un film che in terra giapponese ha stracciato ogi record, arrivando a guadagnare 8 miliardi di yen in soli dieci giorni, radunando nelle sale del paese più di sei milioni di fan e diventando rapidamente un fenomeno di portata globale, al punto da convincere Anime Factory – etichetta sotto Plaion Picures – a localizzarlo anche in Italia, dove debutterà in prima assoluta nel corso del Lucca Comis and Games per poi esordire al cinema dal primo dicembre.

Il manga non ha certo bisogno di presentazioni: un'opera anch'essa da record, quella di Eiichirō Oda, capace addirittura di vincere il premio Guinnes per la serie a fumetti di un singolo autore più diffusa del pianeta, con oltre 500 milioni di copie attualmente all'attivo. Un risultato, questo, che per intenderci l'ha portato a giocarsela alla pari con i numeri di Harry Potter: è come se una persona su quattordici, in tutto il mondo, ne possedesse almeno una copia stampata.

Leggi altro


Data articolo: Sat, 29 Oct 2022 12:40:47 +0000


Recensione n. 12
Dragon Ball The Breakers: il multiplayer asimmetrico di cui non avevamo bisogno

Quando abbiamo testato la closed beta di Dragon Ball The Breakers un un pio di mesi fa, le nostre impressioni non erano state esattamente esaltanti. E quando si parla di giochi dedicati ad anime con una fan base così ampia come quella di Dragon Ball, un inizio simile non è mai una buona premessa.

Del resto, se l’aspetto nostalgico e del fan bambino viene catturato, un titolo mediocre può diventare anche bello agli occhi del giocatore appassionato. Ma se l’accoglienza è fredda già dalle prime battute, allora quel che viene dopo potrebbe essere ancora peggio.

Realizzare un gioco innovativo dedicato a Dragon Ball non è certo facile, oggi come oggi. In più di 30 anni si sono esplorati tutti i possibili meandri della storia e ogni tipo di gameplay, passando per tutte le generazioni di console e partendo dagli 8-bit del NES. Se la vetta (che probabilmente non si raggiungerà mai più) la si è toccata con la serie Budokai Tenkaichi, è anche vero che ultimamente abbiamo avuto ottime serie come quella di Xenoverse.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 28 Oct 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 13
PGA Tour 2K23: Tiger Woods e Air Jordan scendono sul green

Arriva un nuovo PGA Tour firmato 2K nel segno del giocatore di golf più forte e popolare di tutti i tempi: Tiger Woods. 2K Games e HB Studios hanno ripreso la collaborazione con la tigre del green che a suo tempo si legò per svariati anni con Electronic Arts, salvo poi abbandonare il franchise in seguito alle sue vicissitudini personali. Oltre ad essere protagonista della copertina, Tiger è anche produttore esecutivo di questa edizione 2K23 del gioco e ha supervisionato ogni singolo aspetto del gameplay per assicurarsi che fosse più accurato possibile.

Ora non sarà sicuramente tutto merito suo ma bisogna dire che i passi avanti fatti in PGA Tour 2K23 rispetto all'edizione di due anni fa sono più che evidenti. La pausa dello scorso anno è servita ad ampliare l'offerta e a raffinare a tutto tondo il gameplay che abbraccia ora un potenziale bacino d'utenza nettamente più ampio. Il cambio più facile da notare riguarda il sistema di controllo, da sempre croce e delizia degli appassionati di golf virtuale. È rimasto intatto il sistema che utilizza lo stick analogico (destro o sinistro in base alle vostre inclinazioni) per simulare lo swing, criticato in passato da una fetta di pubblico per la poca precisione dovuta al “passo” troppo corto degli stick e all'eccessiva sensibilità delle traiettorie.

Ad esso è stato affiancato il più permissivo metodo “a tre tocchi”, introdotto nella sua forma primordiale da capolavori arcade quali Neo Turf Master e portato al successo da uscite casalinghe come Everybody's Golf. Qui lo ritroviamo in una versione leggermente rivista e... migliorata? Questo spetterà a voi deciderlo ma a noi è sembrato efficace a patto che mettiate in preventivo un certo periodo di pratica.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 28 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 14
Marvel Snap, il vostro amichevole card game di quartiere

Il mercato dei giochi di carte collezionabili virtuali sta vivendo, con ogni probabilità, il suo periodo di massimo splendore. Da un lato ci sono gli ormai consolidati capisaldi del genere come l'Hearthstone di Blizzard o il Legends of Runeterra di Riot Games, rispettivamente basati sull'universo narrativo di Warcraft e quello di League of Legends.

Dall'altro abbiamo assistito all'avvento delle trasposizioni 1:1 dei regolamenti dei maggiori trading card game della storia (Magic The Gathering, Yu-Gi-Oh! e Pokémon, ndR), tutti in versione free-to-play e disponibili sulle più disparate piattaforme.

In un contesto così affollato di applicativi che si contendono la preziosa risorsa del tempo degli appassionati, era davvero difficile immaginare che qualcuno avrebbe tentato di inserirsi nella competizione, indipendentemente dalla forza della licenza di riferimento. Quando però il creatore del gioco è lo stesso designer che ha dato i natali al fenomeno Hearthstone e quando l'IP alla base è quella popolarissima dei fumetti Marvel, le chance di successo si ampliano notevolmente.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 27 Oct 2022 10:05:38 +0000


Recensione n. 15
American Gigolo S1 Recensione, non è tutto sesso quello che luccica

Quella del “what if” è una formula narrativa sempre ricca di spunti interessanti, di riflessioni esistenziali stimolanti, di divertenti digressioni su eventi ben noti. In questo caso ci troviamo davanti ad un what if che riguarda un personaggio entrato nell’immaginario collettivo, grazie a un film e all’interpretazione di un attore che, da allora, ha avuto una carriera in costante crescita. Parliamo di American Gigolo e di Julian Kay, il distaccato professionista del sesso che nel 1980 aveva la faccia e il corpo dell’allora trentunenne Richard Gere.

Ora la storia, che era stata scritta dal grande moralista Paul Schrader, torna in forma di serie tv per mano di David Hollader, uno degli scrittori di Ray Donovan, con Jerry Bruckheimer alla produzione, sempre garanzia di prodotti commercialmente validi anche se di non eccessiva finezza. Il what if che dà lo spunto alla storia immagina che Julian sia stato incastrato con successo, trovandosi a pagare per un delitto che non ha commesso, senza che nessuna bella donna innamorata si sacrifichi per salvarlo. E lui si fa 15 anni di galera, convinto a confessare da una poliziotta un po’ troppo prevenuta.

La donna (Rosie O’Donnell) scopre infatti casualmente il vero colpevole dell’assassinio della giovane donna e che quindi Julian è in effetti innocente, facendolo quindi scarcerare. La notizia lo coglie totalmente impreparato, ormai rassegnato a un destino ingiusto, mentre passa le sue giornate ormai ben integrato nella sua prigione. Si sa che quello che non ammazza, fortifica e quindi, una volta uscito, e pur in condizioni finanziarie drammatiche, Julian non è più il frivolo bel ragazzo di prima ma un uomo prudente, riflessivo, controllato, ben deciso a riprendersi almeno qualcosa di quello che era suo. A partire dalla scoperta di cosa sia successo veramente e come e chi (e perché) lo ha incastrato.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 27 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 16
Bayonetta 3: i Platinum Games creano lo stylish action perfetto?

In occasione dell'anteprima pubblicata qualche giorno fa avevamo le mani legate e un bavaglio sulla bocca. Erano decine le cose che l'embargo di Nintendo non ci permetteva di dire e descrivere un titolo esplosivo come Bayonetta 3 in condizioni come quelle non è stata una cosa facile, credeteci.

Ora i termini sono scaduti, le catene sono state spezzate e le dita possono muoversi liberamente sulla tastiera. Siamo pronti a dirvi tutto, partendo dalla rivelazione più incredibile: Bayonetta 3 segna la fine della sinuosa protagonista ideata da Hideki Kamiya e soci. L'angelo demoniaco o il demone angelico se preferite, non si farà più vedere dopo questo gioco. Garantito!!!

Ok, ora che vi abbiamo spaventati possiamo darci una calmata e spiegarvi nel dettaglio ciò che volevamo dire con la sparata che avete appena letto. Bayonetta non muore e Platinum Games non ha mai annunciato di voler abbandonare la serie, semplicemente dopo un gioco totalizzante come Bayonetta 3 risulta difficile immaginare cosa possa venire “dopo” e, francamente, è anche abbastanza inutile farlo.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 25 Oct 2022 13:00:00 +0000


Recensione n. 17
Boris Stagione 4: c’è un nemico peggiore della RAI

Parlando di serie TV, lamentiamo spesso l’italica incapacità di essere all’altezza dei prodotti che ci arrivano praticamente da tutto il resto del mondo, fossero anche serie polacche o turche. Ci sono state delle eccezioni, pochissime, per la maggior parte in ambito poliziesco/crimine, pensiamo a prodotti come Gomorra, Romanzo Criminale, Suburra, Il Commissario Montalbano e Rocco Schiavone.

Una solamente, nel genere commedia, costituisce una fulgida eccezione, ossia Boris, tre stagioni a partire dal 2007, scritta da Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo e dal compianto Mattia Torre, creata da Carlo Mazzotta e Luca Manzi.

La serie è stata affidata a un dream-cast composto da attori noti, che così lo sono diventati ancora di più, e da una quantità di caratteristi che da quella serie hanno finalmente acquistato la meritata notorietà. Perché sono tutti bravissimi. Inutile elencarli, perché li conosciamo a memoria.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 25 Oct 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 18
Victoria 3 Recensione, l’era vittoriana è nelle nostre mani

Paradox Development Studios procede a spasso spedito e dopo un altro importante e succoso DLC per Crusader Kings 3, è pronta a riportare su PC un altro caposaldo nel panorama degli strategici. Stiamo parlando del grande ritorno di Victoria 3, rimasto ibernato per 12 anni in attesa di tornare con importanti novità, in grado di sorprendere i giocatori di vecchia data e accoglierne nuovi.

Dobbiamo specificare che la saga Victoria è molto particolare, in quanto la sua complessità negli anni ha ammaliato molti ma al contempo ha tenuto a debita distanza tutti coloro poco inclini a perdersi tra i tantissimi menu a schermo adibiti alla gestione della civiltà. Victoria ha da sempre alzato l’asticella della difficoltà, con un gameplay molto denso e moltissime variabili da prendere in considerazione per portare a casa il risultato.

Tale complessità l’avevamo già riscontrata anche nel nostro provato dello scorso mese: Victoria rimane un osso duro, difficile da scalfire se non si è preparati. Gli sviluppatori ne sono consapevoli e non possiamo nascondere che questa saga sia indirizzata a chi mastica strategici da molto tempo. Ed è proprio la complessità, che ogni tanto ci vuole, a rendere questo gioco così particolare ed iconico in fondo.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 24 Oct 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 19
Resident Evil Village Le Ombre di Rose: il risveglio allontana anche le ombre più scure

Sono passati ben 16 anni da quando Ethan Winters ha sacrificato tutto, compresa la sua vita, per salvare la vita della sua piccola Rose. L'incubo costruito da Madre Miranda e i suoi scagnozzi ha lasciato degli strascichi terribili nella testa, nel cuore e nel corpo della povera ragazza, che sta vivendo un'adolescenza a dir poco tormentata. Le altre persone la vedono come un mostro e la evitano a causa di quegli strani poteri che di tanto in tanto si manifestano. Rose farebbe qualsiasi cosa pur di liberarsene e iniziare una vita normale.

L'opportunità gli si presenta quando scopre che un pezzo del Megamicete contiene un oggetto capace di purificare il suo essere, ma per riuscire a trovarlo ed usarlo dovrà addentrarsi ancora una volta nell'incubo e scendere sempre più in profondità per sradicarne definitivamente le radici. Rose è pronta al sacrificio e si addentra in questa specie di dimensione pseudo-onirica composta da versioni convulse dei mondi che in passato proprio suo padre aveva visitato.

Per questa sua “ultima” fatica Capcom ha deciso di prendere alcuni degli elementi migliori del capitolo Village di Resident Evil, distorcendoli e trasformandoli in qualcosa di leggermente diverso rispetto all'avventura principale. A differenza del gioco base, che proprio grazie a questo aggiornamento guadagna la visuale in terza persona, ne Le Ombre di Rose questa feature non è opzionale. Si gioca da dietro le spalle della protagonista ma il focus dell'azione è stato spostato sui suoi poteri piuttosto che sull'utilizzo di un arsenale bellico.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 24 Oct 2022 15:00:00 +0000


Recensione n. 20
Black Shark 5 Pro, gaming su smartphone senza compromessi (ma con stile)

Black Shark è un marchio indipendente relativamente giovane che agisce come società satellite del gigante Xiaomi, un po’ come Poco. Ma mentre quest’ultimo brand, di cui abbiamo potuto testare diversi prodotti nei mesi scorsi, è votato alla produzione di smartphone dediti alla convenienza e al mercato mainstream, Black Shark è specializzato nella produzione di dispositivi votati al gaming e a tutto l’ecosistema che ci gira attorno. Il primo modello è arrivato nel 2018, denominato semplicemente Xiaomi Black Shark. Poi sono seguiti altri smartphone sempre più evoluti. Abbiamo potuto testare l’attuale top di gamma della linea, il Black Shark 5 Pro, e dopo un mese in sua compagnia è ora di esporre il nostro verdetto al riguardo.

Le specifiche sono di primissimo livello e anche se non ritroviamo il più recente chip flagship di Snapdragon, gli ingegneri di Black Shark sono riusciti a tirare fuori il meglio dal penultimo chip 8 Gen 1, nonostante i suoi noti problemi di surriscaldamento e di efficienza energetica. Ottimo è il display 6,7” OLED HDR10 Full HD+ da 144 Hz, con DC dimming e copertura del 109% della gamma DCI-P3. La frequenza al tocco è di 720 Hz, con latenza di appena 8,3ms e una precisione di appena 0.04mm, valore leader nel mercato. Abbiamo poi una doppia zona di sensibilità alla pressione che abilita il touch 3D, che consente operazioni tattili complesse con due sole dita. Il contrasto è di 5.000.000:1 abbiamo un doppio sensore per il rilevamento automatico della luminosità ambientale. Ottima la luminosità, che arriva a un picco di 1300nits.

Pur essendo uno smartphone da gaming enthusiasts, il Black Shark 5 Pro ha un design decisamente sobrio e difficilmente lo si distingue da un prodotto più commerciale. Quel che ci è piaciuto è che non è enorme, non ha troppi LED (solo uno minuscolo sul posteriore e disattivabile), non è molto spesso e pesa poco per quel che c’è dentro: appena 220 gr, ovvero venti grammi in meno di concorrenti come ROG Phone 6 e Red Magic 7 Pro. Insomma, si porta bene in tasca e non è pesante o troppo grande da essere utilizzato con una sola mano, complice anche una cornice dello schermo ridotta al minimo.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 23 Oct 2022 10:13:52 +0000


Recensione n. 21
Gotham Knights: l'eredità di Batman è in buone mani?

Batman è morto. Sembra impossibile ma il Cavaliere Oscuro non c'è più e l'ulteriore dipartita del Commissario Gordon ha lasciato strade di Gotham alla mercé della criminalità. L'eredità di Bruce viene raccolta da quattro eroi, addestrati a suo tempo proprio da lui e divenuti ora abbastanza maturi da completare la sua opera.

La convivenza non è facile, il dolore per la recente perdita e i loro caratteri così diversi e indipendenti li fanno viaggiare costantemente sull'orlo del caos. Non è però questo il momento per pensieri egoistici: Gotham ha bisogno di loro, Alfred ha bisogno di loro... e anche noi abbiamo bisogno di loro!

Siamo rimasti orfani di un buon gioco di Batman dai tempi dell'addio del team Rocksteady, migrato ormai verso i lidi della Suicide Squad. Arkham Asylum e City rimangono i loro gioielli della corona, con il capitolo Knight inevitabilmente destinato a perdere il confronto con i due predecessori, pur essendo un ottimo gioco. In mezzo a questi ultimi titoli si infilò Arkham Origins, prequel sviluppato da WB Games Montréal sulla carta interessante. Si rivelò un prodotto discreto, le cui strutture non ressero il peso della sfida con i titoli sviluppati dal team londinese.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 20 Oct 2022 11:00:00 +0000


Recensione n. 22
New Tales from the Borderlands: torniamo a Pandora per una nuova avventura!

Il mondo di Borderlands ha prodotto una serie di titoli di successo incredibile, e con l’inclusione di svariati spin-off, Gearbox è stata in grado di creare un universo narrativo interessante, sempre sull’orlo della commedia (infarcita di violenza più o meno gratuita), ricco di attacchi satirici verso le corporazioni e la loro de-umanizzazione della forza lavoro, vista come carne da cannone, se non come cavia da laboratorio.

È un mondo che volutamente ricorda gli Stati Uniti degli anni ‘50, il periodo d’oro del sogno americano, delle Cadillac, dei diners e dei drive-in, il tutto ovviamente condito con una forte, fortissima dose di fantascienza scanzonata e sempre over-the top, senza mai dimenticare le ambientazioni e i nemici pescati quasi interamente dalla saga di Mad Max.

Gearbox ci ha solitamente abituato alla formula degli sparatutto in prima persona, contraddistinti da una pioggia di loot ad ogni uccisione, e da una trama quasi sempre incentrata su un gruppo di pseudo eroi, i Vault Hunters, che come figure semi-mitologiche scorrazzano sul mondo di Pandora, cercando tesori sempre più cospicui, di solito facendosi strada (spesso letteralmente) attraverso orde di nemici psicotici dalla personalità tragicomica.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 20 Oct 2022 11:00:00 +0000


Recensione n. 23
Black Adam: eroi, giustizieri o vendicatori?

Black Adam. Chi era costui? Questo interrogativo quasi palpabile si potrebbe formare dietro gli occhi di un possibile spettatore, in dubbio se andare a vedere il nuovo film DC Comics.

La scelta, per lo spettatore serenamente ignorante, sarà influenzata dalla presenza di Dwayne Johnson, attore garanzia di action divertenti, spolverati dalla giusta dose di humor e autoironia.

Ma Black Adam per i cultori dei fumetti è un discorso serio, è un villain di tutto rispetto, nato nel lontano 1945 per mano di Otto Binder e C.C. Beck. Il suo vero nome è Theo Adam, o Teth Adam, dotato dei poteri del tuono derivanti dall’antica magia del mago Shazam, che lo hanno reso forte e invincibile come Superman.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 20 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 24
Batora: Lost Haven: siamo davvero fautori del nostro destino?

Il libero arbitrio è un concetto dato apparentemente per scontato nella quotidianità ma che, nel bene e nel male, finisce per accompagnare ogni momento della nostra esistenza. Una presenza subdola e sottile, capace di condizionare, quasi inconsapevolmente, ogni nostro gesto ed azione. E che non cessa mai di influenzarci, visto che tra le tante opzioni a nostra disposizione, ha deciso di manifestarsi nella volontà di dare corpo alla recensione di Batora: Lost Haven.

Avremmo potuto impiegare il nostro tempo in mille altre maniere differenti ma alla fine il desiderio di raccontare la storia di Avril e Mia ha avuto il sopravvento. Una questione di scelte, dicevamo, proprio come quelle che caratterizzano l’avventura firmata dai nostrani ragazzi di Stormind Games, che dopo aver lavorato alla serie di Remothered, hanno deciso liberamente (tanto per rimanere in tema) di lanciarsi nella creazione della loro prima IP originale.

Si tratta di un balzo sicuramente importante per una realtà contenuta come quella capitanata da Antonio Cannata, ma che mette in evidenza una volontà creativa ed una voglia di crescere davvero apprezzabile ed invidiabile. Un passo importante che, seppur non perfetto in tutte le proprie intenzioni, denota un’ambizione fuori del comune, che non può che far piacere a tutti coloro che auspicano, da sempre, la crescita del settore videoludico italiano.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 19 Oct 2022 15:00:00 +0000


Recensione n. 25
The Offer S1: l’incredibile making of de Il Padrino

Qual è la più famosa “offerta” della storia, citata in un celeberrimo film americano? Quella che non si può rifiutare, quella de Il Padrino, diretto da un Francis Ford Coppola allora 33enne e in cerca di rilancio per la sua carriera. Il film, vincitore di tre Oscar, è divenuto un caposaldo di genere, con record di incassi e un incredibile impatto culturale, citato innumerevoli volte in altri film, canzoni e serie televisive.

La serie The Offer, assolutamente imperdibile per ogni appassionato di cinema, è basata sul libro scritto da Albert S. Ruddy su questa esperienza, allora giovane sceneggiatore già di successo ma aspirante produttore. E d’ora in poi consigliamo chi la vedrà di tenere Google sempre aperto e a portata di mano, perché per ogni personaggio che entrerà in scena (tutti realmente esistiti), verrà la voglia di andare a leggerne in modo approfondito vita e carriera.

Perché Ruddy stesso, che in 50 anni di carriera ha prodotto film come Quella sporca Ultima Meta e Million Dollar Baby, è uno che ci piacerebbe avere una sera a cena, per farci raccontare tutti quei meravigliosi aneddoti, le svolte del destino, le casualità, le coincidenze, i colpi di fortuna, gli incontri e gli scontri che tutti insieme concorrono a far sì che un film esista, che da un’idea, da una pagina scritta, si passi su uno schermo.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 19 Oct 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 26
Uncharted Raccolta L'eredità dei Ladri: Nathan Drake conquista anche il PC

Se qualche anno fa credevamo impossibile l’arrivo delle esclusive Playstation su PC, oggi possiamo assistere ad un popolamento molto graduale della librerie Steam ed Epic di titoli che finora sono stati legati all’hardware di Sony. E dopo il più recente debutto di Marvel’s Spider-Man Remastered arriva oggi il momento di accogliere sul nostro PC uno dei personaggi più amati dei giochi Sony, il solo ed unico Nathan Drake.

Nonostante la saga principale si sia fermata ufficialmente nel 2016 con Uncharted 4: Fine di un Ladro, arricchito successivamente con il DLC Uncharted: L'eredità Perduta, un contenuto interamente dedicato a Chloe e Nadine, questo non ha messo la parola fine alla saga. Uncharted è arrivato anche sul grande schermo con Tom Holland nei panni del carismatico Nathan, una trasposizione cinematografica che ha riscosso un discreto successo al botteghino.

Per chi si fosse perso questa celebre saga è giunto dunque il momento di rimediare e, sebbene sia previsto l’arrivo della sola Collection dell’Eredità dei Ladri, rimane la possibilità di recuperare i primi tre capitoli tramite la Nathan Drake Collection grazie al Playstation Plus Premium. Certo, questo comporta una spesa un po’ alta se si è interessati a rivivere questa epopea dall’inizio, ma il servizio ad abbonamento può essere comunque attivato anche solo per un mese e godere comunque di un catalogo giochi piuttosto succoso.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 18 Oct 2022 15:00:00 +0000


Recensione n. 27
Ghostbusters Spirits Unleashed: noi redivivi, loro redimorti?

Rispondete con sincerità: voi credete agli UFO, alle proiezioni astrali o alla telepatia? Credete all'ESP, alla chiaroveggenza, alla fotografia spiritica, alla telecinesi, ai medium scriventi e non scriventi, al mostro di Lochness e alla teoria sull'Atlantide? Se avete risposto affermativamente a tutte queste domande... siamo pronti a credere in voi. Purtroppo, di stipendio fisso non se ne parla, ci dispiace, ma l'azione non mancherà e garantiamo anche qualche brivido non richiesto.

Sono esattamente 13 anni che attendiamo un nuovo gioco di Ghostbusters. L'ultimo è stato il titolo sviluppato da Terminal Reality che fungeva da ipotetico terzo capitolo della saga cinematografica, nel quale il team originale accoglieva tra le sue file un rookie pronto a farsi “smerdare” pur di ripristinare “la quantità normale di energia psico-cinetica”. Era un buon titolo, con un gameplay capace di catturare l'attenzione sia del pubblico più affezionato che delle generazioni meno legate al franchise.

Da allora il silenzio più totale, interrotto solo per un attimo dall'edizione remastered del suddetto gioco uscita nel 2019 su PS4, Xbox One e Switch. D'altronde è comprensibile, stiamo parlando di una licenza di peso con cui molti sviluppatori hanno paura di incrociare i flussi. Non è il caso di Illfonic, che ha abbracciato il progetto con entusiasmo completando così la loro personale trilogia cinematografica dopo le esperienze di Predator: Hunting Grounds e Friday The 13: The Game.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 18 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 28
A Plague Tale: Requiem: il topo si morde la coda

Partiamo subito da una premessa: una storia, per poter funzionare, dev’essere prima di tutto credibile. Man mano che i media si sono evoluti e di conseguenza la loro complessità, ciò è divenuto sempre più difficile visto che tutte le parti in gioco devono dare il massimo per non creare dissociazioni nello spettatore.

Il videogame in tal senso è quello più complesso, in quanto in esso non solo si assiste a una storia ma bisogna anche giocarla, col cosiddetto gameplay che deve sposarsi perfettamente coi limiti e le possibilità degli autori. A volte avrete sentito parlare di dissonanza ludo-narrativa, termine coniato dall'ex designer Ubisoft Clint Hocking disquisendo su Bioshock.

Di esempi ne abbiamo diversi, come l'effettuare missioni secondarie nel bel mezzo di una quest principale con valenza di vita o di morte oppure trasformare una giovanissima archeologa alle prime armi in Jonh Wick al primo colpo sparato. Ma in realtà di queste dissonanze ne possiamo trovare tante altre, imposte anche da scelte di design che, se messe alle strette, sono in grado di far crollare tutto il castello di carte.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 17 Oct 2022 18:00:00 +0000


Recensione n. 29
Mario + Rabbids Sparks of Hope: dall’Italia alla conquista della galassia

I Rabbids stanno tornando. Detta così suona quasi come una minaccia, considerando l'energia caotica che travolge tutto ciò che incontrano lungo il proprio cammino, ma stavolta ci sono Mario e i suoi fidati amici accanto loro, pronti ad aiutarli in nuove folli avventure a spasso per l’intera galassia.

Ve ne abbiamo parlato nella nostra prova in anteprima e abbiamo intervistato la Senior Associate Producer Cristina Nava che ci ha svelato retroscena e curiosità dietro al gioco e alla sua produzione. E il web continua a parlarne sempre più anche adesso che l’attesa è quasi finita: Mario + Rabbids Sparks of Hope è infatti uno dei titoli più attesi del 2022.

La aspettative non hanno intimorito il team di sviluppo capitanato da Ubisoft Milan che rilancia coraggiosamente mettendo un carico da novanta su Mario + Rabbids Kingdom Battle e puntando direttamente alle stelle, o per meglio dire agli Spark, con l’ambizioso intento di stupire sia i giocatori che già avevano apprezzato il titolo precedente sia tutti coloro che si avvicineranno alla serie per la prima volta.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 17 Oct 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 30
Persona 5 Royal: ora non avete più scuse per non giocarlo

C’è davvero bisogno che vi spieghi cos’è Persona 5 Royal? Ebbene, temo purtroppo di sì visto che quando parlo di uno dei migliori (e più originali) giochi di ruolo di tutti i tempi, spesso vedo sul volto del mio interlocutore un’espressione vacua.

Tra chi ne ha sentito parlare e non l’ha mai giocato, e chi proprio lo ignora del tutto, non sono molti i miei amici che hanno dato una chance al gioco di Atlus, uscito originariamente per PlayStation 3 e PlayStation 4 nel lontano 2016. Ed è per questa ragione che un po’ di background va dato.

Il gioco si ambienta inizialmente in un liceo di Tokyo, che uno studente dal soprannome Joker (ossia il nostro alter ego) è obbligato frequentare per un anno. Dopo essersi messo in mezzo a una tentata violenza su una donna (scopriremo più avanti chi è l’assalitore), anziché vedersi premiato come cittadino dell’anno si trova falsamente accusato di aggressione (al molestatore!) e in libertà vigilata. Appunto, per un anno.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 17 Oct 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 31
Agon Pro AG275QXL: il primo monitor ispirato a League of Legends

Difficilmente qualcuno di voi non avrà mai sentito nominare League of Legends (meglio conosciuto come LOL), uno dei titoli PC più giocati al mondo, con un costante numero di giocatori che competono in tutto il mondo. AOC, marca nota a molti per i suoi monitor da gaming e altri accessori dedicati al mondo videoludico, attraverso il suo brand laterale AGON ha collaborato con Riot Games per creare il primo monitor ispirato a League of Legends: l’AGON PRO AG275QXL.

L’AGON PRO AG275QXL prende, per l’appunto, ampia ispirazione dal design Hextech presente nell’universo narrativo di League of Legends, con una fusione bilanciata di magia e tecnologia. Il monitor offre infatti alcune caratteristiche interessanti, e non solo a livello visivo: la modalità League of Legends, il LoL QuickSwitch, esclusivi suoni di accensione e spegnimento, Light FX Sync e il design LoL Signature OSD. Dal punto di vista delle specifiche tecniche troviamo la classica risoluzione 1440p, una frequenza di aggiornamento di 170 Hz, il pannello IPS, tempo di risposta GtG di 1 ms, compatibile con G-Sync. Dove l'AG275QXL differisce dai suoi simili è la sua capacità di regolare dinamicamente i LED RGB a seconda delle vostre azioni di gioco durante le sessioni di League of Legends.

Il supporto, molto stabile, ha una gamma completa di regolazioni ergonomiche: l'altezza può essere regolata di 130 mm, inclinata di -5°/+23° e ruotata di 360°. Il modo in cui ruota è eccezionale: la parte inferiore del supporto rimane piantata, mentre il resto del supporto, inclusa la base RGB, ruota sopra di esso. Ciò significa che il logo LOL e l'RGB sono sempre centrati in qualunque prospettiva. Veramente d’effetto.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 16 Oct 2022 14:04:28 +0000


Recensione n. 32
Halloween Ends: il Bene e il Male sono collegati

Haddonfield è la cittadina nella quale ha imperversato Mike Myers dal lontano 1978, anno in cui la babysitter Laurie (Jamie Lee Curtis) ha avuto la sfortuna di entrare nel suo raggio d’azione. Sono passati 44 anni lungo i quali Myers, diventato un’icona del Male assolutamente immortale, è periodicamente tornato all’attacco per concludere quella che sembra essere l’unica missione della sua peraltro miserevole vita.

Oggi, dopo la cruenta conclusione del film precedente, Halloween Kills del 2021, ritroviamo Laurie, intenta a scrivere le sue memorie, quasi per esorcizzare una vita inesorabilmente collegata a quella del mostro che non ha smesso di braccarla, influenzandola tragicamente. La donna, anziana e sola, è pure dilaniata da impropri sensi di colpa e fa una vita d’inferno, colpevolizzata da molti concittadini per quanto accaduto nel tempo, perché ritenuta responsabile alla stregua di Mike (il famoso “in fondo se l’è cercata”).

Non sarà che con la sua ostinata ribellione lo ha costretto a insistere per conseguire il suo scopo? Interrogativo distorto che proprio in quest’ultimo anno diventa più stuzzicante, visti i recenti fatti di politica internazionale. Ma ci sono anche sentenze di assoluzione per stupro che lo riecheggiano.

Leggi altro


Data articolo: Sat, 15 Oct 2022 09:00:00 +0000


Recensione n. 33
Scorn: una lenta discesa in un inferno senza fiamme

La storia dietro lo sviluppo di Scorn non è certo tra quelle più semplici. Dopo aver mostrato nel 2014 una build pre-alpha del loro progetto, lo studio serbo Ebb Software vide infrangere i propri sogni davanti a un fallimentare Kickstarter. All'inizio dell'anno seguente, la software house ricevette fondi privati che portarono Scorn in piena produzione, con un planning di rilascio in due parti.

Nel 2018 venne deciso di unire il progetto in un singolo gioco e infine, grazie al supporto di un secondo Kickstarter e di Microsoft (che ha infatti ottenuto l'esclusiva temporale su console del titolo), Scorn ha ricevuto una finestra di lancio, riuscendo persino ad anticipare l'originale data prevista, ovvero il 21 ottobre 2022, di una settimana.

Nonostante le difficoltà di produzione e l'attesa di 8 anni tra annuncio e pubblicazione, è fantastico osservare quanto sia evoluta l'idea dietro il progetto: oltre alla qualità puramente grafica, la complessità delle architetture e la fotografia sono maturate considerevolmente, al punto da rendere la build finale di Scorn uno dei giochi visivamente più ispirati degli ultimi anni.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 14 Oct 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 34
AyaNeo Air/AyaNeo Air Pro, una console portatile PC con uno schermo OLED: è guerra a Steam Deck

Steam Deck sarà sicuramente l’esempio più conosciuto e mainstream di PC portatile da gioco in formato handheld, ma Valve non è certo la prima compagnia ad aver provato questo concept. Altri produttori hanno battuto per primi questo sentiero e continuano a innovare con prodotti interessanti.

AyaNeo Air è sicuramente la più allettante di queste console-PC portatili, ed è una sorta di anti-Deck. L’Air è infatti piccola e facile da maneggiare, tutto il contrario di Steam Deck. Ed è anche dotata di uno schermo OLED simile a quello del modello premium di Nintendo Switch, mentre Deck monta un mediocre schermo LCD IPS. Nel bene e nel male, gira direttamente sotto Windows 11 e questo significa che può far girare ogni gioco PC esistente, mentre Deck rimane limitata dal suo Steam OS da questo punto di vista.

Le prime impressioni sono positive, soprattutto per la miniaturizzazione: è come una sorta di ibrido tra Switch, Switch Lite e PS Vita. Ma a questo punto dovremmo specificare che esistono due versioni di AyaNeo Air: la standard con una batteria da 28Wh e una variante Pro che ha una batteria da 39Wh. Ne risulta che questa variante è più spessa e l’autonomia della batteria, come scopriremo, è un serio problema della versione standard.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 14 Oct 2022 07:30:00 +0000


Recensione n. 35
LEGO Bricktales: un'avventura da assemblare pezzo per pezzo

Avreste mai pensato di vedere un giorno un gioco LEGO scollegato da una particolare licenza? Evidentemente l'azienda danese da un po' di tempo ha deciso di guardare al presente e al futuro, scrutando però un orizzonte più ampio.

Lo dimostrano i recenti spot trasmessi su tutte le emittenti televisive, nei quali non si menzionano film o serie legate a nuovi set in commercio ma in cui si punta sull'inventiva dei giocatori, chiamati a costruire ciò che vogliono facendo affidamento unicamente sulla loro fantasia.

E lo dimostra in parte anche questo LEGO Bricktales, che modifica la formula vista in tutti i titoli gestiti da Traveller's Tales per dirigersi in una direzione un po' diversa. Per prima cosa c'è un solo personaggio, che dovrete creare (pardon, costruire) all'inizio scegliendone i singoli pezzi e modificandone successivamente il look con le opzioni aggiuntive che sbloccherete.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 12 Oct 2022 12:00:00 +0000


Recensione n. 36
Mr. Harrigan’s Phone: un iPhone è per sempre

Harlow, New England, due ore di auto e una galassia lontano da Boston, boschi e piccole villette, per trovare un emporio tocca andare nella cittadina vicina. Lì vive il ragazzino Craig, precocemente ferito dalla morte della mamma, con un papà amorevole ma piegato dal lutto.

Un anziano e facoltoso residente, Mr. Harrigan, lo richiede per farsi leggere gli amati libri, troppo vecchi e stanchi i suoi occhi. Stanchi forse per leggere ma ancora lucidi e imperiosi, perché Mr. Harrigan è un famoso uomo d’affari che per misteriosi motivi ha deciso di ritirarsi a vivere in una splendida magione della zona. Visto che sotto la candida capigliatura a dardeggiare sono gli occhi di Donald Sutherland, mai scelta è stata più precisa.

Il rapporto procede per una decina d’anni, dalle elementari Craig passa al liceo, continuando le sue letture, correttamente retribuite. Intanto però l’introverso ragazzo stabilisce un rapporto con l’anziano signore, inizia un dialogo, si apre con lui più che con il padre. Dialoghi scarni ma punteggiati da affermazioni decise, perché Harrigan (come Craig scoprirà cercando su Internet quando ne avrà l’età) è stato un uomo potente anche se controverso.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 11 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 37
Temtem: è sfida all’ultimo Dojo!

Quando abbiamo scoperto Temtem su Kickstarter, nell’ormai quasi lontano 2018, abbiamo provato emozioni contrastanti. Sarà una bella novità? Sarà un totale fallimento o una versione perfettamente copiata di Pokémon? Ebbene, finalmente abbiamo le nostre risposte e senza troppi fronzoli vi diciamo che sono particolarmente positive. Abbiamo giusto alcune considerazioni da fare, ma nulla che possa influire negativamente sull’esperienza di gioco.

Omninesia è una terra ricca di abitanti solari, splendide città costiere e isole dai colori sgargianti e avvolgenti. Ad arricchire queste ambientazioni sono le caratteristiche creature, addestrate o selvatiche, che vi circonderanno ovunque andiate e che si chiamano Temtem. Qui iniziano i paragoni con Pokémon: inizierete un percorso da aspiranti Allenatori, ma per farlo dovrete addestrare i vostri Temtem e sconfiggere i numerosi rivali presenti nei Dojo.

Se da un lato la trama e il comparto narrativo fanno da semplice contorno (a volte anche con troppi dialoghi), il gameplay è la vera punta di diamante di questo gioco. Con la vostra TemCard potrete catturare creature di ogni tipo, ciascuna legata ad elementi specifici come acqua e fuoco. Ovviamente, per ogni Temtem con cui vi destreggerete dovrete scegliere il giusto alleato che possa infliggere una quantità ingente di danni. Proprio per questo motivo potrete far ritirare un Temtem per richiamarne un altro in qualsiasi momento dello scontro.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 10 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 38
Ticket to Paradise: George e Julia, ‘what else’?

Si dice che il cinema sia in crisi. Niente di meglio quindi per indurre gli spettatori a recarsi nelle sale cinematografiche di una bella commedia classica, con due divi amatissimi come protagonisti, messi a litigare in una location esotica.

Questo devono avere pensato i produttori del film Ticket to Paradise, che vede il ritorno su grande schermo di due divi che più divi non si può, in splendida forma anche se in età ormai matura, cioè Julia Roberts e George Clooney.

La storia ce li fa conoscere mostrandoceli impegnati nelle rispettive professioni di successo a Chicago e Los Angeles, architetto lui, curatrice di mostre d’arte lei. Si sono conosciuti al liceo, si sono innamorati e sposati, hanno fatto una bambina e poi si sono lasciati, continuando ovviamente a frequentarsi ma in continua polemica, in perenne battibecco. L’amore, anche quando sembra finito, non è bello se non è litigarello.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 09 Oct 2022 14:48:59 +0000


Recensione n. 39
Foretales: una storia narrata con un mazzo di carte

Quando parliamo di giochi di carte digitali, il pensiero vola immediatamente a titoli quali Hearthstone, Magic the Gathering, Legends of Runeterra e Gwent. Tutti questi giochi si basano su concetti molto simili di player vs player, con mazzi di carte composti da potenti incantesimi e creature leggendarie che si danno battaglia su plance di gioco, sfidandosi all'ultimo sangue.

Il punto di forza di questi titoli è l’immediatezza, la facilità con cui ci si può immergere in ore ed ore di gioco senza nemmeno accorgersene. Le carte, come strumento di gameplay, hanno il potere incredibile di trasformare un concetto, una serie di regole, in una giocata intuitiva che sebbene richieda tempo e pratica per essere perfezionata, diventa quasi naturale e permette al nostro cervello di concatenare azioni in sequenza per creare una strategia vincente.

Mai però abbiamo visto questa meccanica applicata ad una narrazione, ossia un gioco di carte non più incatenato al duello all’ultima magia, bensì votato alla scoperta di una storia, quasi fosse una favola dai toni cupi.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 07 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 40
Licantropus (Werewolf by Night): il lato oscuro del Marvel Cinematic Universe

Il successo planetario del progetto MCU a cura dei Marvel Studios ha avuto l'innegabile merito di aver portato all'attenzione delle platee di tutto il mondo storie e personaggi che, altrimenti, sarebbero rimasti per lo più sconosciuti al grande pubblico.

Basti pensare all'ammirevole lavoro svolto da James Gunn con i suoi Guardiani della Galassia o alla recente trasposizione degli Eternals da parte della regista premio Oscar Chloé Zhao; oppure, ancora, alle serie TV dedicate ai vigilanti urbani come Luke Cage, Jessica Jones o Moon Knight.

Lo stesso Iron Man, con la sua scintillante armatura, prima dell'irresistibile interpretazione di Robert Downey Jr. non godeva certo della stessa fama di cui può fregiarsi oggi, dopo quasi 15 anni di film, team up, cross-over e spin-off di varia natura che hanno infranto record dopo record, stabilendosi ai primi posti delle classifiche della storia in termini di incassi al botteghino.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 06 Oct 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 41
Omicidio nel West End: chi, quando, come e perché?

Perché piacciono sempre i “gialli” in stile Agatha Christie? A differenza che nella vita, la logica prevale, c’è sempre un filo razionale che tiene conto anche dell’irrazionale, che farà arrivare alla soluzione di qualunque caso all’apparenza irrisolvibile; i colpevoli saranno così scoperti e puniti, e la giustizia trionferà. La mente che vince contro il braccio, l’intelligenza che sconfigge la violenza, così consolatorio.

Queste certezze, così elementari, che dovrebbero far parte costante delle nostre vite, sono invece diventate quasi delle fiabe che amiamo sentirci raccontare, alla stregua delle storie d’amore che finiscono bene, dei vendicatori che raddrizzano tutti i torti, degli eroi che vincono sempre.

Dopo il gran successo di Cena con Delitto, che sarà fra breve bissato dal suo sequel Glass Onion, atteso intorno a Natale, e le rivisitazioni di Kenneth Branagh, non stupisce la riproposizione di quell’ambiente che troviamo nel film Omicidio nel West End, distribuito da Disney non in streaming ma nelle sale cinematografiche.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 05 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 42
Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey Recensione, i draghetti “scoppia-bolle” sono tornati!

Se leggere “Puzzle Bobble” vi ha provocato un brivido sulla schiena o ha scatenato un urletto stridulo nell'ugola della vostra compagna/fidanzata/moglie, non preoccupatevi: è normale. In ambito puzzle-game forse solo Tetris può vantare più giocatori di questa serie spin-off nata nel lontano 1994 da una costola dell'altrettanto celebre Bubble Bobble.

Parliamo di una carriera che dura da oltre 35 anni e che ha conquistato praticamente tutti i mercati. Nonostante questo, i due draghetti Bub e Bob non sembrano intenzionati a ritirarsi. Hanno ancora voglia di sparare bolle e far divertire milioni di giocatori e questa volta sbarcano addirittura nel doppio universo 3D/VR con Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey.

Lo abbiamo provato in entrambe le modalità e sorprendentemente è stata proprio la realtà virtuale a vincere la sfida di stretta misura. Si tratta in entrambi casi di un netto cambio di prospettiva rispetto ai capitoli canonici, che con due sole dimensioni davano vita ad un gameplay irresistibilmente accessibile e al tempo stesso bastardamente impegnativo.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 05 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 43
Overwatch 2: il mondo ha ancora bisogno di eroi

Tornando indietro con la memoria, è difficile pensare ad un altro videogioco che abbia avuto un impatto mediatico e sociale paragonabile a quello del primo Overwatch. L'hero shooter a squadre di Activision Blizzard, lanciato ormai nel lontano 2016, è riuscito letteralmente a catalizzare l'attenzione del grande pubblico per un periodo di tempo davvero prolungato, collezionando consensi planetari di critica e pubblico, registrando dati di vendita impressionanti e riuscendo addirittura a strappare il prestigioso trono di 'Gioco dell'Anno' a prodotti del calibro di Doom, Inside, Titanfall 2 e Uncharted 4.

Dal momento che la struttura di gameplay non era certamente qualcosa di inedito nel panorama videoludico mondiale, quale può essere stato il motivo di un successo tanto travolgente? Sicuramente l'incredibile direzione artistica che da sempre caratterizza i prodotti di Activision Blizzard ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione dell'universo di Overwatch nell'immaginario collettivo; senza dubbio, però, anche il sistema di combattimento frenetico e divertentissimo e il continuo supporto da parte del team di sviluppo, specie nel periodo immediatamente successivo al lancio, hanno contribuito a rendere questo primo tuffo di Blizzard nel mondo degli sparatutto in prima persona, una vera e propria gallina dalle uova d'oro.

Col passare del tempo, tuttavia, complice un bilanciamento sempre più difficile da gestire, qualche tumulto all'interno del team di sviluppo con la conseguente perdita di alcune delle figure chiave del progetto e un modello di business che, semplicemente, non riusciva più a garantire al gioco il sostentamento di cui aveva bisogno, gli sforzi dello studio statunitense hanno iniziato a indirizzarsi verso quello che sarebbe stato il futuro del franchise.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 04 Oct 2022 19:00:00 +0000


Recensione n. 44
Valkyrie Elysium: salvare il mondo non è mai stato così semplice

Non si può certo negare come Square Enix ce la stia davvero mettendo tutta. Già, perché dopo anni passati ad annunciare millemila giochi differenti, senza però che questi vedessero la luce con tempistiche quanto meno umane, negli ultimi tempi il publisher giapponese sembra aver ingranato la quarta, come dimostra la mole di uscite ravvicinate che ha caratterizzato il catalogo recente della casa.

Basta solo dare una sbirciata al pregresso, oltre a quello che ci attende nei mesi a venire, per rendersi conto di come gli sforzi per tenere impegnati a ritmo costante i player siano tangibili, oltre che forieri di sviluppi un tempo anche solo lontanamente immaginabili (tre Final Fantasy nell’arco di soli 12 mesi sono un sogno capace di far tremare le braccia ad ogni vero appassionato). Questo autunno si preannuncia quanto mai scoppiettante, dato che tra nuove IP pronte a prendersi la scena e ritorni più o meno inaspettati, sembra esserci davvero molto da giocare.

E proprio alla voglia di insperato revival si affianca Valkyrie Elysium, produzione che segna il ritorno della serie nata su PlayStation, e di cui vi avevamo già parlato in anteprima in occasione della nostra trasferta londinese. Le prime impressioni suscitate dalla demo, per quanto siano evidenti i limiti di budget del lavoro firmato Soleil, erano state tutto sommato positive, pertanto ci siamo avvicinati all’analisi del codice review con una genuina curiosità. Purtroppo, però, le aspettative sono state disilluse per buona parte, come proviamo a raccontarvi in questa recensione.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 04 Oct 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 45
Shovel Knight Dig: un roguelite che ama andare “a fondo”

Quel fetente di Drill Knight ha osato turbare il suo sonno, devastare il suo confortevole bivacco ma, cosa ancora più grave... rubare tutti i suoi tesori! Un'onta che va lavata col sangue, o meglio con il fango visto che il marrano si è dileguato nelle profondità della terra facendo perdere le sue tracce.

Non c'è alternativa, per riuscire a vendicarsi e soprattutto per recuperare il maltolto bisogna ripristinare l'uso originario della scintillante pala che tante battaglie ha combattuto al fianco del suo cavaliere. È giunto il momento di scavare Blue Knight, scavare come non hai mai fatto in vita tua.

Yacht Club Games riporta sotto i riflettori la sua creatura più celebre, che si è guadagnato le luci della ribalta con un unico hardcore-platform composto da più campagne e da un paio di simpatici spin-off. In “soli” otto anni di carriera, che lo hanno visto anche ospite di altri titoli, Shovel Knight ha raggranellato un cospicuo numero di fan grazie ad una giocabilità incredibilmente immediata abbinata ad un livello di difficoltà bastardamente livellato per farci cadere nella trappola del “ancora una e smetto”.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 04 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 46
NieR: Automata - The End of YoRHa Edition: c'è un'ultima battaglia da combattere

Il genere umano è ormai estinto (o meglio, i pochi superstiti si sono dati alla fuga) e la Terra è preda di una guerra spietata tra macchine assassine e androidi. Vista in superficie la trama di Nier: Automata ha sempre raccontato una guerra apparentemente banale, forse neanche degna di apparire sui romanzi di fantascienza d'appendice.

Ma dietro quel progetto c'era quel pazzo furioso di Yoko Taro, un game disegner mai banale che all'interno del progetto riuscì a celare una quantità impressionante di sorprese. Divenne un gioco di culto oltre che, ovviamente, il punto più alto raggiunto finora dalla sfaccettata serie Nier. In molti vorrebbero un sequel ma sinceramente siamo rimasti talmente appagati da quell'esperienza (anzi, per certi versi sarebbe meglio dire “svuotati”) che va bene così... non c'è bisogno di dire altro.

C'era invece bisogno di una versione per Switch, che venne annunciata all'inizio dell'estate durante un Nintendo Direct e che proprio in questi giorni si materializza nello store digitale sotto forma di The End of YoRHa Edition. Tre console, tre diversi titoli per lo stesso gioco. Ci sta, in fondo è solo l'ultima delle tante scelte particolari ma dannatamente intriganti che Taro e i suoi hanno fatto per questo gioco, come ideare oltre 25 finali diversi (uno per ogni lettera dell'alfabeto, incluso quello “vero” che chiede di sacrificare REALMENTE il proprio salvataggio per aiutare altri giocatori) o nascondere un segreto talmente bene che qualcuno è riuscito a scoprirlo solo tre anni dopo l'uscita del gioco.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 03 Oct 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 47
The Diofield Chronicle: un’avventura RTS da Square Enix

Il panorama del genere RTS ha prodotto negli ultimi 30 anni una quantità di titoli di alta qualità. Ma la saga di Warcraft e la serie di Starcraft, numerosi Age of Empires e il prolifico franchise di Command and Conquer, tanto per citare alcuni capisaldi, ci hanno sempre messo di fronte ad un gameplay analogo.

Nei panni del leader di una fazione fantasy o futuristica, abbiamo comandato un esercito o un gruppo di unità altamente specializzate in missioni che spesso hanno avuto come unico scopo l’annientamento di un nemico. Risorse venivano raccolte dalle nostre unità “civili”, che poi venivano successivamente raffinate e impiegate per potenziare le nostre truppe in maniera diretta, o tramite la costruzione di edifici.

Questo cliché collaudato ci ha incollati ai nostri schermi per ore, giorni o settimane, creando quasi una dipendenza da “un’altra missione e poi giuro che smetto”. Una sindrome questa che ha fatto la fortuna del genere.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 03 Oct 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 48
Benq Mobiuz EX3210U, un monitor 32” 4K perfetto per il gaming PC e console

Le console di nuova generazione, PS5 e Xbox Series X/S, sono sul mercato ormai da due anni e benché si riescano tutt’oggi a reperire con difficoltà, soprattutto quella di Sony, hanno guidato e spinto un aggiornamento dei dispositivi di output video. Non basta più uno schermo 4K per sfruttare al meglio queste console: serve anche un display o una TV con input HDMI 2.1 per sfruttare sia refresh 120Hz e 4K, sia HDR e soprattutto VRR (Variable Rate Rendering).

Finora i produttori di monitor per PC hanno bellamente ignorato questa esigenza e i giocatori console erano costretti a ripiegare sulle grandi TV da salotto, che hanno aggiornato con maggiore tempestività i loro modelli dotandoli delle necessarie tecnologie. I monitor prodotti nell’arco degli ultimi due anni sono tutti prevalentemente dotati di input HDMI 1.4 o al massimo 2.0, non sufficienti per veicolare i 120Hz a 4K o con VRR e HDR. Del resto su PC si utilizza ormai il DisplayPort, una porta decisamente più evoluta già dal suo standard meno recente 1.2, che permette alte risoluzioni e refresh fino a 360Hz.

C’è però una categoria di giocatori, pensiamo a chi gioca sia su PC sia su console, che non ha disposizione grandi spazi e magari ha bisogno di un unico monitor per tutte le piattaforme, che funzioni bene con ognuna di esse senza dover scendere a compromessi. A questi consumatori si è indirizzata Benq, azienda leader nel mercato dei display, che ha battuto per prima questa strada realizzando monitor con porte HDMI 2.1. Ed ecco che arriva quindi il Mobiuz EX3210U, un monitor IPS 4K 144 Hz da 32” (ma disponibile anche da 27”) con supporto a FreeSync Premium Pro, due porte HDMI 2.1, una DisplayPort 1.4, HDR 600 e degli ottimi speaker integrati.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 02 Oct 2022 16:24:13 +0000


Recensione n. 49
F1 Manager 2022: un punto di vista diverso sulla F1

Purtroppo, dopo un inizio emozionante del campionato di quest’anno della F1, i tifosi del Cavallino Rampante si ritrovano a dover nuovamente fare i conti con una cocente delusione, causa problemi di affidabilità ed enormi errori di strategia e di gestione gara. Con la rassegnazione nel cuore e il motto sempre più ricorrente “sarà per il prossimo anno” ci siamo calati nei panni di Team Principal alla ricerca della vittoria, almeno nel campo videoludico.

Seppur tristemente ironico, anche se si è dei novizi è davvero difficile far peggio di Binotto nel campo della gestione e quanto meno in F1 Manager è possibile riavviare il weekend di gara in caso di errori grossolani. Questo gestionale ci ha portato a coordinare e guidare la nostra scuderia verso la vittoria del campionato piloti e costruttori, con interessanti caratteristiche in grado di rendere il tutto piuttosto realistico.

Questo punto di vista sulla massima categoria dell’automobilismo mancava sul mercato da più di 22 anni, con un primo ed unico tentativo risalente al 2000 sviluppato da Intelligent Games e pubblicato da EA Sports. Solo in tempo più recenti vi sono stati 3 capitoli della saga Motorsport Manager che però, dobbiamo ammettere, sono risultati meno interessanti in quanto carenti di licenza ufficiale. F1 Manager 2022 invece si è presentato al grande pubblico con grandi promesse, tentando di colmare questa lacuna gestionale per lo sport automobilistico per eccellenza.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 02 Oct 2022 10:24:19 +0000


Recensione n. 50
Athena: Mad Max incontra le banlieue

Essi vivono. Che siano ribelli o criminali, complottisti o zombie, c’è una parte consistente di società “diversa” che vive con noi (noi “normali” e già qui ci sarebbe da discettare), procede parallela, ci sfiora, ogni tanto ci intercetta, ogni tanto si scontra.

In generale facciamo finta che non esista, che riguardi solo certe zone (reali o virtuali) ben delimitate, “ghetti”, quartieri dove “noi” non mettiamo piede e da dove “loro” però non dovrebbero uscire.

Se c’è una cinematografia che ha saputo raccontare la degenerazione di questa situazione, reale, è la Francia, dove dal 1994, anno dell’Odio, il memorabile film di Mathieu Kassovitz, le cose sono solo peggiorate. Con maggiore o minore propensione a spettacolarizzare, a insistere sulla violenza pura o a tracciare un quadro sociologico, molti film si sono occupati dell’argomento e alcuni sono stati così esemplari da restare impressi, come Les Misérables, diretto nel 2019 da Ladj Ly, ricordiamo poi Vita da Banlieue del rapper Kery James (diversi anche se imparentati il bellissimo Polisse e BAC Nord). Senza dimenticare l’ansiogeno Shorta, film danese del 2020 (perché anche lì le cose non vanno benissimo).

Leggi altro


Data articolo: Sat, 01 Oct 2022 09:14:59 +0000


Recensione n. 51
You Suck At Parking: la velocità è nulla senza controllo

Sappiate che gli sviluppatori di You Suck At Parking hanno definito il loro titolo un “racing & flying game” e noi, dopo averci giocato intensamente per tutto un fine settimana, non possiamo che essere d'accordo.

Lo scopo del gioco è semplice: dovrete partire da un Punto A ed arrivare ad un Punto B posizionando il più accuratamente possibile la vostra vettura all'interno di un parcheggio. La vettura in questione non è un bolide da 5000 cavalli, usa il NOS solo in rare occasioni e non punta a vincere gare clandestine sebbene “drifti” meglio dei bolidi giapponesi di Fast & Furious.

Noi vi avvertiamo prima che sia troppo tardi: questo è un gioco che può diventare estremamente divertente ma approcciato nel verso sbagliato può anche trasformarsi in una fonte inesauribile di imprecazioni. È un titolo che ha nel suo DNA la struttura e la giocabilità tipica dei titoli mobile: semplice, immediata e rapidissima ma anche sottile come un foglio di carta.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 30 Sep 2022 10:00:00 +0000


Recensione n. 52
Sound Blaster X1: il nuovo DAC-Amp portatile per console e PC

Creative Labs è stata molto attiva ultimamente nella produzione di DAC e amplificatori all-in-one che migliorino la qualità sonora dei nostri dispositivi elettronici, che siano PC, console o smartphone. Sound Blaster X1 è il nuovo arrivato di questa grande famiglia.

I suoi fratelli maggiori sono X3 e X4, mentre i cugini di primo grado G1 e G3, con SXFI Amp che ha fatto da precursore. Da quest’ultimo importa infatti layout e chassis e tecnologia, ma all’interno come vedremo cambia tutto. Prima d’iniziare a leggere la nostra recensione, conviene dare una consultazione veloce al nostro articolo sui DAC USB per capire meglio di cosa stiamo parlando.

Sound Blaster X1 è un DAC-AMP USB che funge anche da scheda audio, e migliora l’audio in diversi modi: lo potenzia in volume e amplificazione, lo rende più fedele permettendo di sentire tutti i dettagli che prima non venivano evidenziati. Non solo: dà accesso a una serie di effetti come il suono surround virtuale o l’amplificazione dei bassi e dei dialoghi, ma anche filtri per i rumori di sottofondo delle chiamate vocali e videoconferenze. Tutto questo in un piccolo aggeggio della grandezza di un mignolo e dal peso di soli 15 grammi.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 30 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 53
Lovecraft's Untold Stories 2 Recensione, il mito di Lovecraft non delude (quasi) mai

Sono passati tre anni abbondanti dall'uscita delle precedenti “storie non raccontate” di Lovecraft. Francamente pochi di noi avrebbero scommesso sull'arrivo di un sequel, nonostante il primo capitolo non fosse male. All'epoca lo giudicammo come un discreto twin-stick shooter adatto a chi non disdegna qualche tuffo nell'orrore, minato in parte da “una certa ripetitività e prevedibilità” e da “meccaniche non proprio affinate”.

Sul ponte di comando troviamo gli stessi sviluppatori, il team indipendente russo Blini Games, che ha deciso di cambiare radicalmente lo stile grafico mantenendo invece inalterate gran parte delle meccaniche. Se avete già dato un'occhiata alle immagini o al trailer di Lovecraft's Untold Stories 2 e vi prendete la briga di confrontarlo col titolo del 2019, la diversità salterà subito all'occhio.

L'ottima pixel-art del gioco originale è stata abbandonata in favore di personaggi e ambientazioni “disegnati” a mano e l'inquadratura è stata modificata trasformandosi in una classica top-down ad orientamento obliquo.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 29 Sep 2022 14:18:52 +0000


Recensione n. 54
Grounded: una piccola grande avventura

Quando si hanno idee e talento, non importa il budget che si ha a disposizione. Del resto, per scrivere una storia servono solamente carta e penna ma, soprattutto, molti feedback da parte dell'utenza per capire l'esatta direzione da seguire.

Grounded è questo: un prodotto sviluppato con passione e per i giocatori che negli ultimi due anni di early access hanno consigliato e ispirato la software house, con una versione 1.0 concreta che regalerà tantissime ore di divertimento.

In un'atmosfera che richiama i magici anni '80, strizzando almeno inizialmente l'occhio a Stranger Things, Grounded racconta di quattro ragazzini (il numero dipende da quanti giocatori sono presenti in partita) misteriosamente rimpiccioliti nella dimensione di pochi millimetri, risvegliatisi in una strana valigetta abbandonata in un classico giardino di una casa statunitense. Con l'obiettivo di tornare alle dimensioni normali, si andrà alla ricerca della verità ma lo si farà con i propri tempi, visto che il titolo si presenta con una struttura da sandbox e survival, in cui quasi tutto cercherà di uccidervi.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 29 Sep 2022 11:00:00 +0000


Recensione n. 55
No Place For Bravery: l'ultima sfida di un vecchio guerriero

Lo stile souls-like ormai da tempo ha oltrepassato i suoi confini, contaminando praticamente tutti i generi di videogiochi esistenti. Da questa epidemia finora si sono salvati solo i titoli sportivi... anzi no, da quando è uscito Cursed to Golf anche quelli sono “infetti”.

Sono in particolare gli action-RPG bidimensionali ad essere appetiti dagli sviluppatori indipendenti, che vedono in questo segmento un terreno fertile per le loro ambizioni. Da Salt and Sanctuary in poi, le produzioni di questo tipo non si contano più, ma solo poche di loro (Hollow Knight e Blasphemous tanto per dirne due) hanno raggiunto il meritato successo.

Ce la farà anche No Place for Bravery? Se dovessimo giudicare il titolo Glitch Factory dall'estetica potremmo fin da ora prenotargli un posto nella storia dei videogiochi. Una pixel-art ricca di dettagli, una palette di colori particolarmente vivace e un gusto particolare per il mix di stili catturano subito l'occhio, che come tutti ben sappiamo vuole la sua parte.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 29 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 56
Ooblets: un’avventura ricca di sorprese!

La solita routine inizia ad essere snervante e monotona, facendoci desiderare ardentemente una nuova avventura che ci conquisti. Decidiamo così di abbandonare tutto e di salire sulla nave che ci porterà in un mondo nuovo e (si spera) straordinario. Insomma, è la classica storia che molti di noi hanno già avuto modo di ascoltare. Animal Crossing ci ha visti diventare padroni di un’intera isola e in effetti Ooblets sembra quasi percorrere le sue stesse orme.

L’isola di Oob è in questo caso una fiorente cittadina con i suoi bizzarri abitanti e le sue piccole imperfezioni. La proprietaria, una giovane dagli atteggiamenti piuttosto esilaranti, decide di darci riparo in quella che sarà la classica catapecchia da riparare ed eventualmente decorare a nostro piacimento. Ma in cosa consiste esattamente Ooblets? Ebbene, dargli una definizione specifica è quasi complicato: è un mix di tante cose tremendamente buffe e graziose.

Il fulcro principale verte attorno agli Ooblets, le creature che dominano quest’isola e che fungono da pass per i suoi abitanti (non averne uno è un’eresia, sia chiaro). Questi piccoli batuffoli pelosi sono di diverse specie, alcune più rare di altre, e sono ossessionati dalla danza. Non a caso spesso vi imbatterete in Ooblets e abitanti che cammineranno per la città come se stessero improvvisando una coreografia rap. Ed è proprio qui che entra in gioco il combattimento, un vero e proprio spettacolo di danza che bandisce qualsiasi tipo di violenza.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 28 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 57
The Old Man S1: Jeff Bridges merita sempre una visione

Ci sono storie lette, viste mille volte, in cui la tipologia del protagonista e le sue avventure sono solo variazioni su temi già ampiamente sfruttati. Cosa fa allora la differenza, cosa può costituire motivo di interesse e far sì che si prosegua nella visione? L’attore chiamato a interpretare quel personaggio.

Diciamo questo perché altrimenti, leggendo le righe in cui racconteremo di cosa tratta la serie tv The Old Man, dal 28 settembre su Disney+, qualcuno penserà certamente che non si tratti di una storia originale, pur tratta da un romanzo di successo, scritto da Thomas Perry nel 2017. Ma a interpretare il protagonista c’è Jeff Bridges e non esiste attore come lui capace di far sorridere d’amore e affetto anche chi sia solo minimamente un amante del cinema. O, in questo caso, delle serie tv.

Dan Chase è stato sempre un cane sciolto, anche se ordiva trame (sempre sporche) per conto della CIA in Afghanistan negli anni ’80, ai tempi dell’occupazione russa. Aveva appoggiato un capo tribù locale scaricato dal Governo americano, a suo giudizio però meritevole di ben altra sorte. Troppo coinvolto nella faccenda, per motivi che scopriremo nel corso della narrazione, aveva forzato il corso degli eventi, costretto poi a sparire per decenni, insieme all’amatissima moglie.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 28 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 58
Moonscars: cinquanta sfumature di morte

Humble Games è un publisher giovane e intraprendente che, insieme ai vari Devolver, Annapurna, Curve e compagnia bella, sta tentando di rinfrescare un po' il panorama videoludico Indie dando fiducia a sviluppatori altrettanto coraggiosi e determinati. Dopo i successi di critica raccolti con titoli quali Unsighted, Unpacking e Archvale, è giunta l'ora di un gioco diverso e decisamente più oscuro.

Forse qualcuno di voi ha seguito la gestazione di Moonscars fin dall'inizio, rimanendo affascinato dalle sue atmosfere dark e ingolosito dalle meccaniche sospese tra metroidvania ed action-roguelike. Vi capiamo: lasciarsi avviluppare dallo stile del gioco Black Mermaid è molto facile e vi assicuriamo che, una volta messa mano al controller, la situazione non fa che “peggiorare”. Di titoli che strizzano l'occhio ai souls-like rimanendo in maniera confortevole confinati nelle due dimensioni ne abbiamo visti parecchi negli ultimi anni, non ultimo l'ottimo No Place For Bravery che troverete presto recensito.

Signore e signori, siamo in presenza dell'ennesima evoluzione di Castlevania ma anche di un prodotto che riprende meccaniche e atmosfere da tanti altri giochi e li strizza in un'avventura per pollici forti, ammantata di mistero. Moonscars è scolpito nell'Ossidiana lucida come la notte e affonda i suoi artigli nelle vostre viscere per non lasciarle più andare... nel bene e nel male.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 27 Sep 2022 16:00:00 +0000


Recensione n. 59
FIFA 23: come un goal al novantesimo

Dobbiamo ammetterlo: fa davvero strano trovarci qui a parlare del capitolo finale della trentennale storia di FIFA. Il simulatore calcistico di EA Sports, infatti, dopo aver letteralmente attraversato le generazioni evolvendosi costantemente sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello del gameplay, si prepara a salutare la sua nutritissima fanbase con un ultimo capitolo, probabilmente il più curato, variegato e contenutisticamente straripante di sempre.

Sia chiaro, lo sviluppatore canadese, forte dei successi raccolti negli anni tra audaci conquiste tecnologiche e di un modello di business quanto mai redditizio, non cesserà di certo di concentrare i propri sforzi nella creazione di nuovi titoli dedicati al 'gioco più bello del mondo'.

Con il prossimo EA Sports FC magari continueranno a perseguire l'inarrivabile traguardo dell'iper-realismo, magari cambieranno le forme di distribuzione e magari, ancora, riusciranno a costruire un'altra serie leggendaria come quella che ora volge al termine a causa del mancato rinnovo degli accordi tra il colosso videoludico e la federazione che gestisce il calcio professionistico a livello internazionale. Ciò che è certo è che il nome di 'FIFA' non troverà più posto sulla copertina.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 27 Sep 2022 15:00:00 +0000


Recensione n. 60
Destiny 2 Stagione dei Tesori: tutti all’arrembaggio!

Giunti al termine della Stagione dei Tormentati, Bungie ha voluto presentare ufficialmente la prossima grande espansione di Destiny 2, l'Eclissi. Per tutte le novità che arriveranno il prossimo anno bisognerà pazientare ancora un po’ ma, almeno fino alla fine dell'autunno, l'attenzione dei Guardiani sarà comunque richiesta per la Stagione dei Tesori, il penultimo capitolo prima della chiusura ufficiale del quinto anno di vita del gioco.

Senza girarci troppo attorno, la Stagione dei Tesori ha come tema quello dei pirati ed è sostanzialmente un capitolo filler, una sorta di spin-off con un tema molto gettonato. E già dalla presentazione si capisce come non siano previsti, quantomeno all'inizio, grosse evoluzioni sul piano narrativo.

Quasi per assurdo, le premesse si sono dimostrate solide, sia perché questo è un ottimo modo per staccare prima di riprendere il filone principale nell'ultima stagione prima de L'Eclissi, sia perché i protagonisti di questi mesi saranno personaggi tanto misteriosi quanto interessanti come il Ramingo, Mithrax con la figlia Eido e il Ragno. Ultimamente è stato dedicato davvero tanto spazio a Caiatl, con lo scopo di consolidare il nostro rapporto con la guerriera Cabal, e ora è giunto il momento di rafforzare i nostri legami anche su altri fronti.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 27 Sep 2022 10:40:38 +0000


Recensione n. 61
Return to Monkey Island: Ron Gilbert torna a farci sognare nei panni di Guybrush

L’industria videoludica è in continua evoluzione e negli ultimi anni stiamo assistendo all'emersione di sempre più novità, che si traducono in un esorbitante numero di produzioni e nella nascita di generi e sottogeneri che popolano le nostre librerie su tutte le piattaforme. Se i dibattiti più infuocati adesso si focalizzano su tecnologia e grafica, c’è stato un tempo in cui tutto ciò non era neanche immaginabile. Stiamo parlando degli anni ’90, dove a farla da padrone erano ancora i cabinati, le home console e l’avvento dei primi grandi capolavori su PC.

In quell’epoca più spensierata tanti titoli hanno trovato la strada del successo, ma uno in particolare ha conquistato molti cuori, grazie allo straordinario lavoro di un uomo come Ron Gilbert e del team di LucasArts. The Secret of Monkey Island ci regalò uno dei protagonisti più pittoreschi e divertenti che si possano ricordare, e ritornare a vestire i panni di Guybrush è stato senza dubbio emozionante: vale la pena ricordare che questo personaggio ha da poco compiuto ben 32 anni.

Return to Monkey Island poteva essere in tutto e per tutto un'operazione nostalgia attuata per intercettare quei fan orfani delle avventure punta e clicca, fagocitate in tempi odierni da battle royale e action adventure in terza persona. Ebbene, vi diciamo fin da subito che così non è stato e che, seppur con qualche piccola sbavatura, il nuovo capitolo di Gilbert è la prova di come si possa risorgere da quelle che appaiono solamente come le ceneri del passato.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 27 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 62
Lost Judgment: da console a PC il passo è breve

“Squadra che vince non si cambia”, recita il celebre proverbio. E Sega, cui dobbiamo la splendida saga Yakuza, per molti anni ci si è attenuta dato che dal 2005 (quando uscì il primo capitolo) fino al 2020 (anno di Like a Dragon), ci ha narrato la gesta di Kazuma Kiryu, tra i protagonisti più carismatici mai visti in un videogioco.

In mezzo però c’è stato Judgment, uscito nel 2018 in Giappone e nel 2019 nel resto del mondo, uno spin-off della serie regolare di Yakuza ambientato nelle strade di Kamurocho, che gli appassionati ormai conoscevano a menadito. A cambiare rispetto al passato era l’impianto ludico, una logica conseguenza del fatto che laddove Kazuma Kiryu era un ex malavitoso, Takayuki Yagami era un detective privato. Ecco allora che i combattimenti, pur presenti come in passato, lasciavano spazio a pedinamenti e indagini come si conviene a un investigatore.

La trama, di conseguenza, era tutto un mistero da risolvere, una matassa da sbrogliare, e la valida sceneggiatura come al solito ci portava dal risolvere un caso iniziale apparentemente irrilevante al denunciare una cospirazione capace di salire fino alle più alte sfere politiche.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 26 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 63
NBA 2K23: un gran potenziale rovinato dalle microtransazioni

NBA 2K è una serie talmente longeva e realistica che ha praticamente sbaragliato la concorrenza di giochi simulativi di basket NBA sin dai suoi esordi sul Dreamcast. NBA Live, simulazione di EA Sports che all’epoca era regina incontrastata, ha iniziato a perdere sempre più colpi fino a scomparire totalmente. La stessa sorte è toccata a ottimi outisder come NBA Courtside, NBA di Sony e NBA In The Zone. Ormai NBA 2K è da anni l’unico gioco dedicato al basket NBA.

Questo è un bene perché è effettivamente un prodotto eccellente che di anno in anno viene potenziato con nuove animazioni, trasposizioni, signature move dei giocatori reali, con modifiche al gameplay e alla gestione dell’IA e ovviamente nuove modalità di gioco, tra espansioni delle già presenti e totalmente inedite. Ma è anche un male, perché il gioco è ogni anno sempre più votato al dio denaro delle microtransazioni.

Cominciamo dalle novità e dalle cose buone. NBA 2K23 è dedicato a Michael Jordan, da molti considerato ancora il G.O.A.T. nonostante la longevità di LeBron James e la leggendaria carriera di Kobe, tristemente scomparso recentemente. La Jordan Challenge ci permette di ripercorrere i più importanti momenti della carriera di MJ, cominciando dagli esordi a North Carolina, passando per la prima three-peat, e concludendo con la seconda three-peat sigillata dal leggendario “The Shot”, in faccia a Bryon Russel nelle Finals del 1998 contro gli Utah Jazz di Stockton e Malone.

Leggi altro


Data articolo: Mon, 26 Sep 2022 08:15:32 +0000


Recensione n. 64
ROG Strix XG27AQM EVA Edition, il monitor gaming a tema Evangelion

ASUS ROG ha lanciato un’intera gamma di prodotti dedicata a Evangelion, il popolare e acclamato anime prodotto e diretto da Hideaki Anno. La line-up comprende una serie di periferiche e componenti high end con cui, volendo, è possibile allestire una vera e propria postazione a tema NERV e all’EVA-01. Si tratta in gran parte di prodotti di ROG già sul mercato, che hanno ricevuto per l’occasione un restyling in modo da rievocare nell’immaginario collettivo le tipiche forme ed i colori della nota serie animata. Abbiamo parlato qui della gamma completa, tra cui troviamo schede madri, schede video, mouse, router, mousepad, tastiere, e anche un monitor, e proprio a quest’ultimo dedicheremo questa recensione.

Partiamo dal design. La base è abbastanza solida: una colonna cilindrica centrale scarica tutto il peso sulla base che poi si apre a triangolo, con il lato posteriore molto corto e i due laterali più ampi. I colori verde e viola rievocano l’EVA-01. Il monitor può essere ruotato di 90° sull’asse longitudinale, quindi è adatto per lettura di chat in gioco con shooter a scorrimento verticale, inclinato di 25° sull’asse Z e da -5 a 20° lateralmente. Le cornici sono molto sottili e un led in basso a destra s’illumina di bianco in fase di accensione e arancio in quella di standby.

Ma è nel posteriore che brilla il design di questo modello in edizione limitata. Su base nera spicca una bellissima serigrafia e il logo Nerv è stampato sulla sommità del sostegno. Giunzioni e tasti sono di colore arancio e verde, mentre in alto a destra abbiamo il logo ROG dotato d’illuminazione RGB con supporto Aura Sync. Per quanto riguarda le connessioni, abbiamo un’ottima dotazione: due HDMI 2.0, due DisplayPort 1.4 con DSC, un jack per cuffie e doppio hub USB 3.0. Bisogna sottolineare che l’HDMI 2.0 supporta al massimo i 144Hz a 1440p con VRR, quindi le console PS5 e Series X non sono pienamente supportate (PS5 va a 1080p a 120Hz mentre Xbox Series X/S vanno al massimo a 1440p 120Hz con VRR). Per PS5 ci sarebbe il firmware beta che supporta il 1440p, ma non con VRR.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 25 Sep 2022 13:46:00 +0000


Recensione n. 65
Beast, Cujo con un leone

Se si dice di un umano che è una bestia, sia sa di fare un’offesa all’animale, perché la bestia più feroce è proprio l’uomo. Come non condividere il concetto se si parla di bracconieri africani, gente che ammazza animali protetti per puro lucro, per ricavarne solo piccole parti da rivendere, i corni per i rinoceronti, le zanne per gli elefanti, le mani per i gorilla, denti e artigli i leoni. Sarebbe sacrosanto anche se improbabile, che ogni tanti gli animali si arrabbiassero e pensassero a vendicarsi.

Di animali in rivolta contro il genere umano è piena la storia del cinema, per velocità citiamo solo qualche titolo che si riferisce proprio ai leoni, perché di questa specie di felini che si parla nel film Beast, sui grandi schermi dal 22 settembre. Ricordiamo Spiriti nelle tenebre, con Michael Douglas a interpretare un “cacciatore bianco” alle prese con ben due enormi leoni mangiatori d’uomini, poi Il grande ruggito, con i leoni personali delle protagoniste Tippi Hedren e della figlia Melanie Griffith, alle prese con i loro gattoni semi-domestici ma non abbastanza, e il film che più di tutti somiglia a Beast, cioè Prey, del 2007, con Peter Weller. Aggiungiamo anche la serie tv Zoo, in cui la rivolta coinvolgeva diverse specie.

Qui incontriamo Idris Elba che è Nate, chirurgo in vacanza in Sud Africa con le due figlie adolescenti. La vacanza ha poco di lieto, infatti è un pellegrinaggio in onore dell’ex moglie di Nate, morta di cancro, lasciando una scia di dolore e risentimento che sta dividendo padre e figlie. Arrivati in zona, incontrano il simpatico Martin (Sharlto Copley), amico d’infanzia di Nate e della defunta, che li porta in una zona lontana, di ripopolamento dei leoni, dove i turisti non sono ammessi. Anche lì, l’unica piaga sono i bracconieri. A parte ogni discorso sentimentale o ecologista, ammazzare animali in quelle zone produce anche un danno economico, perché va a rovinare quei parchi che tanto attirano turisti e valuta pesante.

Leggi altro


Data articolo: Sat, 24 Sep 2022 12:45:32 +0000


Recensione n. 66
Serial Cleaners: si può cambiare stile senza aggiornare le meccaniche?

Le protagoniste e i protagonisti dei videogiochi solitamente si riconoscono abbastanza facilmente, perché tendono a lasciare dietro di sé una sterminata scia di sangue… o in altri casi di esseri spiaccicati. Forse una parte di noi inizia a soffrire questo topos, e quale modo migliore di togliersi il senso di nausea se non vestire i panni di quelli che vengono dopo le stragi dei protagonisti?! Le persone delle pulizie che arrivano per sistemare i disastri lasciati dagli eroi-antieroi che tutti amano. Non è quindi strano pensare che un gioco come Viscera Cleanup Detail abbia avuto un successo incredibile.

Ed era solo questione di tempo prima che a qualcuno venisse l’idea di farci vestire i panni del Mr. Wolf di Pulp Fiction, quello che non solo fa le pulizie, ma risolve letteralmente i problemi dei pischelli dal grilletto un po’ troppo facile. Sono passati già cinque anni da quando lo sviluppatore Draw Distance pubblicò il gioco Serial Cleaner (al singolare), in cui vestivamo i panni di Mr. Bob: un “addetto alle pulizie” dei casini combinati dalla mafia americana negli anni ‘70.

In Serial Cleaners (al plurale), che siamo qui oggi a recensire, sono passati una trentina d’anni e Mr. Bob è tornato in azione accompagnato da due colleghe ed un collega. Siamo a New York, nella notte di Capodanno del 2000 e i quattro compagni d’avventure si sono riuniti in un’agenzia funebre ricordando i lavori più memorabili del decennio che si sta per concludere. È proprio durante questi flashback che tocca a noi prendere il controller in mano (sconsigliamo mouse e tastiera su PC) per controllare i quattro personaggi.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 21 Sep 2022 07:00:00 +0000


Recensione n. 67
The Legend of Heroes: Trails From Zero: finalmente in Occidente in versione remaster

The Legend of Heroes:Trails From Zero è un titolo originariamente sviluppato da Nihon Falcom e rilasciato su PSP nel 2010, ma solo in Giappone. Fa parte del grande franchise Legend of Heroes ed è il prequel di Trails to Azure. Si tratta di un franchise longevo che ha visto il rilascio di diversi episodi della linea principale insieme ad alcuni spin-off che esplorano altre linee narrative.

Il titolo non aveva mai ricevuto finora un porting ufficiale per il mercato occidentale. Una versione enhanced è uscita nel 2012 su PS Vita ma sempre per il mercato occidentale, mentre i fan hanno realizzato nel 2020 una traduzione amatoriale con vari enhancement anche alle texture e alla grafica. Il produttore NIS America ha quindi deciso di premiare l’amore dei fan con un porting rimasterizzato per PS4, Switch e PC.

Non trattandosi di un titolo totalmente inedito, molti appassionati hanno voluto giocarlo a tutti i costi reperendo la versione giapponese o approfittando della traduzione fan-made, ma c’è sicuramente qualcuno che non ne ha mai sentito parlare e quindi occorre fare un’introduzione su trama e ambientazione.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 20 Sep 2022 13:00:00 +0000


Recensione n. 68
Soulstice: un italiano travestito da giapponese

Questa è una di quelle recensioni scritte con un sorriso e quasi una punta d'orgoglio. È molto facile farsi prendere dall'entusiasmo con Soulstice, soprattutto per chi è appassionato di anime giapponesi e apprezza opere come Claymore e Berserk, senza dimenticare i capisaldi dell'hack 'n' slash come Devil May Cry, Bayonetta e gli originali God of War. Ma anche dopo aver trascorso un certo periodo di “cooldown”, in cui riordinare le idee e ragionare a freddo su quanto vissuto, il nuovo lavoro Replay Game Studios non può che essere promosso, alimentando aspettative molto alte per l'eventuale sequel.

La nostra industria eccelle soprattutto nei racing game, con Milestone e Kunos Simulazioni che dicono la loro senza remore nel panorama mondiale, ma pensare di affermarsi anche nel campo degli action sembrava utopia. Del resto, il Giappone è fiero detentore del genere, senza dimenticare gli occidentali Darksiders e il già citato God of War. Serviva essere spregiudicati, avere una buona dose di ambizione ma anche una certa esperienza, e dopo Theseus e Lone Wolfe, la terza opera del team di Milano potrebbe invogliare anche altri studi nostrani a gettarsi nella mischia di questo genere.

Sebbene il nome faccia intendere altro, Soulstice è quanto di più lontano prodotto da From Software, anche se l'ispirazione artistica delle ambientazioni è abbastanza palese. Il titolo pesca a piene mani dagli originali Devil May Cry, con alcune soluzioni che sicuramente sanno di già visto ma che si rivelano necessarie per mettere dei paletti su cui costruire tutto il resto.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 20 Sep 2022 07:00:00 +0000


Recensione n. 69
Seagate Gaming 5TB HDD Horizon Forbidden West Limited Edition, è più grande all'interno

L'odierno mercato dei videogiochi può essere un autentico flagello per le memorie interne di archiviazione delle console, anche quelle di ultima generazione. Tra titoli dal peso sempre più imponente, aggiornamenti mastodontici distribuiti su base settimanale e servizi in abbonamento che permetto di avere accesso a librerie di giochi pressoché infinite, si finisce presto per sentire la necessità di spazio aggiuntivo in cui immagazzinare la gigantesca mole contenutistica che sta alla base del nostro medium preferito.

Proprio per questo motivo, in aggiunta alla rapida diffusione del digital delivery come principale fonte di acquisto, è emersa un'altra esigenza che prima poteva passare in secondo piano: quella della velocità di lettura e scrittura dei dati che risulta quanto mai fondamentale per una corretta fruizione delle esperienze più moderne.

Fortunatamente, Seagate Gaming, la divisione dedicata al mondo videoludico del colosso statunitense leader nel settore delle memorie di archiviazione, ci viene in soccorso con una nuova linea di prodotti pensati specificamente per le occorrenze di questo mercato in perenne mutamento, di cui fa parte anche l'Extenal Drive meccanico protagonista di questa recensione.

Leggi altro


Data articolo: Sat, 17 Sep 2022 14:57:42 +0000


Recensione n. 70
Pinocchio, lontano da Collodi

Bisognerebbe chiedere quanti sono gli adulti o anche i piccini che amano Pinocchio, non tanto per averlo conosciuto nel romanzo morale scritto nel lontanissimo 1881 dal nostro Carlo Collodi, ma per averlo frequentato nelle varie trasposizioni cinematografiche, teatrali, televisive, che ne sono state fatte in tutti questi anni.

Dipenderà indubbiamente se lo hanno conosciuto attraverso il precedente trattamento che ne aveva tratto proprio Disney, con il cartone animato del 1940, che oggi torna sul tema, con il film in live action e CG diretto da Robert Zemekis, riciclando anche le canzoni originali (più quattro nuove di Alan Silvestri), compresa quella principale che è diventata sigla musicale del logo Disney (quando esprimi un desiderio a una stella, il tuo sogno diventa realtà).

La storia è ben nota. Incontriamo Tom Hanks/Geppetto al massimo livello della sua bonarietà, solitario artigiano in un lindo paesino toscano, che si fabbrica un burattino, per consolarsi della perdita della sua famigliola. Poi percorreremo le tappe ben note. Si inizia con l’arrivo della Fata Turchina che con la sua magia anima il burattino, con la promessa che, se sarà “coraggioso, sincero e altruista e distinguerà il bene dal male”, diventerà un bambino vero. Per aiutarlo nella difficile impresa, gli affianca il Grillo parlante, che farà da voce narrante. Poi vedremo Pinocchio alle prese con il pericoloso mondo esterno, che lo porterà a fare i brutti incontri che sappiamo: il Gatto e la Volpe, il burattinaio Stromboli, il perfido Postiglione. Intanto Geppetto, che non ha mai smesso di cercarlo, veleggia ignaro verso il suo incontro con la gigantesca balena. Come finisce si sa, qui c’è appena una variazione rispetto all’originale.

Leggi altro


Data articolo: Sat, 17 Sep 2022 08:30:00 +0000


Recensione n. 71
Moonage Daydream: David Bowie, uno, centomila

I grandi personaggi che sono entrati nel nostro immaginario hanno nature diverse, a seconda del campo in cui si sono mossi. Per certi l’immagine ha avuto quasi più importanza della sostanza (problema oggi drammatico), ma ci sono casi in cui la sostanza è stata pareggiata da un aspetto affascinante, da geniali invenzioni visive, caratteristiche mantenute intatte attraverso lunghe carriere, variando, inventandosi in sempre nuove forme.

Stiamo cercando di arrivare al fulcro del discorso, che riguarda il documentario Moonage Daydream, dedicato a David Bowie, artista, personaggio, essere umano sul quale perfino sul malvagio web è difficile trovare voci contrastanti, pettegolezzi imbarazzanti, malignità da gossip. Ha attraversato decenni di enormi cambiamenti sempre con una specie di soavità interiore, che si trasmetteva al suo modo di fare, fin dagli albori della sua carriera, nei momenti in cui cercava la sua strada; poi quando l’ha trovata, l’ha quasi persa, poi ritrovata e cambiata, tante volte.

Vorace ricercatore di sempre nuove forme di espressione, eclettico ogni oltre ogni limite, dalla fine degli anni ’60 ha percorso un cammino in cui, oltre a produrre dischi rimasti nella storia, ha costruito un personaggio che, anche quando per motivi di salute ha dovuto ritirarsi nel 2004, è rimasto sul suo piedestallo, adorato dai fan ma ammirato e rispettato anche da chi con il personaggio aveva meno confidenza. Qualche film ha contribuito a renderlo anche più famoso, alcuni memorabili e di culto, altri assai al di sotto delle sue potenzialità (e in infiniti film sono state usate le sue canzoni).

Leggi altro


Data articolo: Fri, 16 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 72
Razer DeathStalker v2 Pro: silenziosa, precisa e accattivante

Come le temperature che stanno hanno afflitto questa estate, anche il termometro in casa Razer raggiunge nuovi record segnando un periodo rovente in termini di uscite di prodotti e nuovi aggiornamenti.

Poco più di un mese fa abbiamo visto arrivare sul mercato la bellissima e rinnovata tastiera Ornata giunta alla terza versione, la V3X. Il colosso dell’hardware gaming aveva però aveva ancora qualcosa da dire nel campo delle tastiere, ed è riuscita a stupirci con un annuncio inaspettato.

Direttamente da un passato non troppo recente riemerge una tastiera che probabilmente molti di voi avranno dimenticato, uscita più di sei anni fa, e che ai tempi non era riuscita a raggiungere il successo che ci si aspettava in casa Razer, tanto che questa linea sembrava ormai accantonata.

Leggi altro


Data articolo: Fri, 16 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 73
The Tomorrow Children Phoenix Edition: un altro esperimento mal riuscito!

Probabilmente state pensando di aver già sentito il titolo di questo gioco. C'è anche la forte possibilità che ne abbiate già letto varie recensioni in giro per il web... la bellezza di sei anni fa esatti. Ma allora perché si torna a parlare di The Tomorrow Children?

Semplice, perché dopo il passaggio dei diritti dalle mani di Sony a quelle di Q-Games, gli sviluppatori originali hanno deciso di provare a far risorgere il loro gioco dalle proprie ceneri recuperando un progetto all'epoca era davvero promettente e invitante ma che, nella realtà dei fatti, si dimostrò fallimentare sotto quasi tutti i punti di vista.

Se volete potete andarvi a rileggere la recensione originale del nostro Alessandro, che all'epoca definì il gioco “un prodotto difficilmente valutabile” in quanto interessante ma convulso nella sua esposizione anche a causa della natura free-to-play legata alle microtransazioni. L'obiettivo di questa Phoenix Edition è chiaro: fornire nuova linfa vitale al gioco cercando di rivalutarlo agli occhi del pubblico con una versione aggiornata e meno confusa sia nei contenuti che nella proposta generale.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 15 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 74
SD Gundam Battle Alliance: un RPG a spasso tra i meandri dell’anime

Nonostante si tratti di un franchise nato all’alba degli anni ‘80 mentre il mondo impazziva per i mecha, Gundam non smette ancora oggi di appassionare tanto i fan del modellismo quanto quelli delle sue declinazioni crossmediali. Lo dimostrano la varietà di iterazioni videoludiche come il recente Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 oppure l’attesissimo PvP a squadre Gundam Evolution.

SD Gundam Battle Alliance si inserisce nel programma serrato di Bandai Namco di uscite dedicate alla serie, posizionandosi come un action RPG cross platform con una forte componente multiplayer che non ha paura di sbilanciarsi a favore della nostalgia nei confronti dei momenti più iconici del franchise e dei suoi personaggi più amati.

Ci ritroviamo nell’Universo G, linea spazio-temporale nella quale la cronologia canonica di tutte le saghe del mondo Gundam rischiano di essere distorte, riscritte o cancellate da oscure forze. Inutile spiegare come il nostro compito sarà preservare il continuum e la storia scritta in decenni di serie animate salendo a bordo del nostro Mobile Suit e spazzando via ogni nemico ci si pari davanti a capo di un piccolo team composto da 3 unità, due delle quali saranno controllate dalla CPU.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 15 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 75
SBK 22: il pragmatismo di Milestone

Erano dieci anni che Milestone non metteva mano al franchise Superbike, il secondo campionato del mondo dedicato alle moto più seguito e ammirato. Pur non vantando l'audience della MotoGP, esso vanta molte eccellenze tra piloti e costruttori, con la particolarità che le moto sono molto vicine a quelle prodotte in serie.

Milestone dunque può sviluppare in sinergia sia SBK sia MotoGP, senza dimenticare quel Ride che si configura come il “Gran Turismo delle moto”, coprendo a conti fatti l'intero panorama motociclistico mondiale.

Una bella responsabilità ma in questi anni il team di Milano ci ha abituati a una certa qualità, soprattutto dopo il passaggio a Unreal Engine e la creazione della sofisticata I.A. A.N.N.A, che anche in SBK 22 fa pieno sfoggio di sé.

Leggi altro


Data articolo: Thu, 15 Sep 2022 07:00:00 +0000


Recensione n. 76
Harry Palmer il Caso Ipcress: torna la scettica spia proletaria

Nella storia dell’umanità, e fino a qualche decennio fa, lo spionaggio ha avuto un’importanza rilevante nelle faccende internazionali e le storie degli agenti segreti hanno sempre riscosso grande successo.

Nel 1953 aveva cominciato Ian Fleming, ex ufficiale della Royal Navy, arruolato nel Servizio Informazioni della Marina, inventandosi James Bond. Altro ex agente segreto del Secret Intelligence Service era John le Carré, che nel 1961 quando era ancora in servizio, aveva esordito con Chiamata per il Morto.

Nel 1963 scrisse La Spia che Venne dal Freddo, storia di tragico realismo, ben lontana dal glamour di 007, soprattutto nella splendida trasposizione cinematografica con Richard Burton. Ma dal 1949 anche il francese Jean Bruce pubblicò una serie di romanzi con un protagonista, OSS 177, definito il prodromo di Bond.

Leggi altro


Data articolo: Wed, 14 Sep 2022 08:00:00 +0000


Recensione n. 77
NORCO: se sei tu a vincere il premio più ambito e non Kena, qualcosa vorrà pur dire

Esplosioni e fiamme. Il cielo è una distesa luminosa ma le stelle ormai sono solo un lontano ricordo, completamente abbagliato e avvolto dalle luci e dai fumi della raffineria. Shield è Norco e Norco è Shield, la città stessa e le periferie disagiate che la circondano nel bene (e soprattutto nel male) sono scavate dai segni indelebili della multinazionale che tanto ha saputo dare ma che, come un parassita di inenarrabile ingordigia, ancor di più ha tolto. Le stelle, il silenzio, un'aria decente... nostro padre.

“Piuttosto di tornare meglio ritrovarsi a far compagnia ai vermi!”. Ce lo siamo ripetuti mille volte, anche quando la mamma ci chiedeva solo un messaggio, solo una rassicurazione o una visita, anche fugace e repentina. Non abbiamo mai risposto, preferendo sempre vagabondare lontano alla ricerca di qualcosa che nemmeno noi sappiamo capire, figuriamoci provare a spiegare. L'unica certezza è sempre stata tutto ma non Norco. Ma questa volta è diverso. Questa volta la mamma non c'è più e ignorare l'ennesimo messaggio non è davvero possibile.

NORCO è un titolo che ha debuttato in sordina nella ressa disordinata del panorama indie di Steam. E pensare che l'opera prima del collettivo Geography of Robots ha dalla sua delle credenziali impressionanti essendosi aggiudicata il premio più ambito nella neonata sezione videogiochi del Tribeca Film Festival. Un premio ottenuto “per il potenziale di esprimere l'eccellenza nell'arte e nella narrazione attraverso il design, la maestria artistica e mondi altamente immersivi”. E lo ha fatto battendo videogiochi decisamente più blasonati e quotati di questi anni come Kena: Bridge of Spirits, Lost in Random e Sable.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 13 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 78
Cyberpunk Edgerunners: l'eterno conflitto tra la carne e il metallo

Diciamocelo, il lancio di Cyberpunk 2077 non è stato certo dei più felici nella memoria recente dell'industria videoludica. Sarà per le aspettative fin troppo elevate che si erano create nel corso degli anni attorno a questo mastodontico RPG in prima persona, sarà per alcuni vistosi problemi tecnici che minavano la godibilità del prodotto, soprattutto nel periodo immediatamente successivo al day one, sarà per la mancanza di molte delle caratteristiche che erano state promesse in fase di promozione, il blockbuster di CD Projekt RED ha letteralmente diviso in due l'opinione di critica e pubblico.

C'è chi ha saputo soprassedere sulle criticità e godersi un'esperienza tutt'altro che banale con una scrittura di buon livello e alcune meccaniche di gameplay piuttosto riuscite, e chi è rimasto accecato dalle sue macroscopiche difficoltà tecniche (invero in gran parte risolte grazie al costante programma di aggiornamenti messo in campo dal team polacco, ndR) bollandolo come una delusione su tutta la linea.

Se c'è un aspetto su cui tutti sono stati d'accordo, tuttavia, è l'incredibile fascino della Night City immaginata da CD Projekt RED che, partendo dalle solide basi gettate dal gioco di ruolo cartaceo ideato dal designer Mike Pondsmith nell'ormai lontano 1988, ha saputo tratteggiare una metropoli futuribile ma assolutamente distopica in cui il perenne conflitto tra le mega-corporazioni che si contendono il dominio sulla popolazione facendo leva sui suoi vizi ed eccessi, è solo la punta dell'iceberg delle nefandezze che si celano sotto le scintillanti luci al neon che tappezzano strade, mura e vicoli.

Leggi altro


Data articolo: Tue, 13 Sep 2022 07:01:00 +0000


Recensione n. 79
Metal Hellsinger: per la carneficina chiamare il numero 666

Quante volte avete sentito parlare della musica metal come del “canto del demonio” o della “musica di Satana”? Tantissime, vero? Fin dai suoi albori, a cavallo tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, il genere musicale dell'heavy metal è stato più volte (spesso erroneamente, ndR) associato alla simbologia infernale per i motivi più disparati.

Vuoi per la particolare 'aggressività' delle linee armoniche, vuoi per i testi che si allontanavano delle solite tematiche, vuoi ancora per l'impiego di tecniche di canto peculiari come il growl e lo scream, questo particolare genere è stato capace di scardinare l'ordine costituito divenendo ben presto un autentico stile di vita, oltre che uno dei filoni musicali di maggior successo della storia.

E allora perché non sfruttare questo immaginario così forte e indubbiamente intrigante come ambientazione per un titolo atto a coniugare uno dei trend videoludici più in voga del momento, quello degli sparatutto in prima persona, con le sonorità tipiche del metal?

Leggi altro


Data articolo: Mon, 12 Sep 2022 14:00:00 +0000


Recensione n. 80
ASUS ROG SPATHA X, un mouse grande o un grande mouse?

Il mercato dei mouse gaming è un vulcano costantemente attivo e anche se alla fine si tratta di una periferica semplice che deve assolvere a una funzione basilare e non vede troppe variazioni, ogni produttore sforna ogni anno diversi prodotti per aggredire ogni possibile fascia di mercato. Negli anni 2000 c’è stata la corsa ai DPI, favorita dall’aumento di risoluzione degli schermi, mentre nella scorsa decade si è battuta maggiormente la strada dell’estetica e della praticità, sull’onda della moda dei LED RGB e dei collegamenti wireless.

A questo punto, però, siamo giunti quasi allo stato di eccellenza di queste periferiche e innovare e fornire qualcosa di fresco o realmente utile è veramente difficile. E infatti non capita di rado che i produttori ripropongano versioni aggiornate dei prodotti di successo del passato: lo abbiamo visto con l’MX 518 di Logitech per non parlare delle riedizioni continue dei mouse di Razer. ASUS ROG fa lo stesso oggi con il ROG Spatha X, refresh della prima edizione 2016, a cui aggiunge la X per giustificare i numerosi upgrade.

La nuova versione riprende quasi alla lettera design, forma e approccio della vecchia, quindi le dimensioni sono veramente importanti, così come il peso e il numero di tasti (12 programmabili). Si tratta infatti di uno dei mouse più grandi e pesanti che abbiamo mai testato. Oltre a una lunghezza da record, abbiamo due basi laterali per appoggiare pollice a sinistra e anulare a destra. Va da sé che si tratta di un mouse per destrorsi. Le plastiche rigide sono satinate e di buona fattura, ma trattengono facilmente le impronte. L’appoggio per il pollice ha una trama gommata che aumenta l’aderenza e la base ha una placca di metallo che conferisce solidità ma contribuisce non poco al peso totale.

Leggi altro


Data articolo: Sun, 11 Sep 2022 16:16:53 +0000