Parchi, musei, gallerie e aree archeologiche


Il satiro danzante

Il Satiro danzante è una statua bronzea, prodotto originale dell'arte greca di epoca classica o ellenistica. La scultura rappresenta un satiro, essere mitologico facente parte del corteo orgiastico del dio greco-romano Bacco-Dioniso. L'opera, di dimensioni superiori al vero, pari ad un modello in posizione stante di circa 2.5 metri di altezza, è attualmente ospitata presso l'omonimo museo di Mazara del Vallo, nella Sicilia occidentale.
La notte del 4 marzo 1998 durante una battuta di pesca il motopeschereccio ā€œCapitan Ciccioā€, comandato dal capitano Francesco Adragna, pesca casualmente dai fondali del canale di Sicilia la statua bronzea del Satiro Danzante. GiĆ  nella primavera del 1997 sempre lo stesso peschereccio aveva rinvenuto, la gamba sinistra flessa della statua.







Secondo Sebastiano Tusa, sovrintendente del Mare della Regione Sicilia, la nave che lo trasportava fece naufragio fra Pantelleria e Capo Bon in Tunisia tra il III e il II secolo avanti Cristo. Anche Eugenio La Rocca, sovrintendente dei Beni Culturali di Roma, ritiene che il movimento della figura, non propriamente in linea con l'armonia classica, sia riconducibile allo stesso periodo(III o II secolo a.C.), come si evince dai satiri di questa epoca in gemme, rilievi e statuette. L'opera antica fu sottoposta a restauro nel settembre del 1998 presso l'Istituto centrale per il restauro di Roma e fu esposta per la prima volta nel 2003 a Roma a Palazzo Montecitorio.
A monte del ritrovamento di questa statua ci potrebbe essere un antico traffico che partiva dal Lazio, Roma o Campania o altra regione italiana in sintonia col potere di Roma. Infatti all'inizio del II secolo i seguaci del culto di Bacco-Dioniso vennero in disaccordo con la religione ufficiale di Roma in seguito al loro rifiuto di riconoscere i valori culturali di questa, al punto che nel 186 a.C. il Senato, dietro iniziativa di Marco Porcio Catone, emise un senatoconsulto, noto come Senatus consultum de Bacchanalibus al fine di sciogliere il culto con distruzione dei templi, confisca dei beni, arresto dei capi e persecuzione degli adepti. Proprio in seguito le feste chiamate baccanali sopravvissero come feste propiziatorie, ma senza piĆ¹ la componente misterica.
Quindi ĆØ possibile che alcune delle statue, che stavano nei templi a Roma o in cittĆ  fortemente influenzate da Roma, furono vendute a ricchi cultori dell'arte che, come i Cartaginesi di Tunisi, non subivano le decisioni prese a Roma.


Le pagine sui musei e siti archeologici di Sicilia



Dea Madre di Megara


Eracle e i Cercopi



Efebo di Agrigento


Satiro danzante



Musei e siti arch.


Galleria immagini


Informazioni sugli ingressi gratuiti nei musei e nei siti archeoligici della Regione Sicilia
L'ingresso gratuito da qualche tempo e' stato consentito solo per particolari soggetti e in determinate condizioni. A livello nazionale le normative sono riprodotte in questo LINK
Sono state preparate con le Google map, in altra pagina, i percorsi stradali da seguire, partendo da un punto stabilito, per raggiungere i musei e le aree archeologiche della Sicilia.