STORIE E ANEDDOTI DEL PODISMO SICILIANO

Il siciliano Giovanni Frangipane(Palermo, 9 febbraio 1902) ancora in testa alla classifica degli italiani meglio classificati alle Olimpiadi nella prova di velocità dei 100 metri piani.


Giovanni Frangipane

Nella storia dei Giochi Olimpici moderni gli italiani dai piedi veloci hanno vinto due medaglie d'oro nei 200 metri, con Livio Berruti(Roma 1960) e Pietro Mennea(Mosca 1980), ma nei 100 metri il migliore piazzamento, la semifinale fra i primi dodici*, è stato meritato dal palermitano Giovanni Frangipane nell'olimpiade di Parigi del 1924...Giovanni Frangipane fu atleta polivalentente e buon calciatore del Palermo: la sua velocità di base faceva ammattire i terzini vecchia maniera, robusti e statici; non era un cannoniere come lo saranno Carlo Radice e Luca Toni, in compenso era capace di correre i 100 metri in 10"e8/10(nel 1923) ad un solo decimo dal primato italiano. Il record, che in Sicilia fu migliorato dal catanese Saro Porto ben 26 anni dopo, fu realizzato in una corsa ad 'handicap', ideata da Vittorio Marsala, allenatore di Giovanni Frangipane ed anche presidente della Fidal(locale). La corsa ad 'handicap' era allora un mezzo adottato nelle riunioni di atletica degli States: per rendere più interessanti le competizioni, si assegnava un vantaggio in termini di spazio agli atleti accreditati di tempi più pesanti, che dunque percorrevano meno distanza rispetto agli atleti più qualificati nei riscontri cronometrici. Frangipane dell'U.S.Indipendente, gareggiò a Palermo l'8 luglio del 1923 in una manifestazione organizzata dall' U.S.Palermo Calcio, per dare lustro al giovane campione duranta una sua breve licenza militare da Bari. Giovanni non riuscì a colmare l'handicap che lo separava da Salvatore Trimarchi(m.5,50 più 1 metro a causa di una sua falsa partenza), ma al traguardo i cronometri si bloccarono su 10"8/10 e Vittorio Marsala ebbe la conferma che l'handicap funzionava.
Come la partenza delle buchette, a 4 appoggi, l'accorgimento della corsa ad handicap era stato copiato negli States dalle corse dei cani. Oggi nei meeting l'allenamento con l'handicap ha fatto strada con l'utilizzo delle lepri, che dettano la cadenza, come pacemaker della corsa di resistenza; negli anni '20 Vittorio Marsala aveva lanciato le lepri anche nelle corse veloci.
Giovanni Frangipane, in quell'8 luglio vinse anche il salto in lungo, saltando m.6,57: misura che lo collocava al quarto posto nella graduatoria nazionale. In questi tempi di celebrazioni rosanero citiamo un altro calciatore-atleta del Palermo anni '50, il messinese Ciccio La Rosa, centravanti, che fu campione di decathlon con la lombarda Pro-Patria. Oggi la specializzazione dei ruoli ricoperti non concedono spazio alla alla divagazione verso l'atletica dei campioni, prima voce del patrimonio miliardario dei Club. Per questo motivo non possiamo prendere come oro colato i tempi attorno ai 10"8/10 sui 100m. attribuiti al messinese Parisi, che vale almeno 11" netti, nè altri ragguagli di calciatori velocisti come Shevchenko e Suazo. Soltanto il pugno forte della dittatura fascista impose il "brevetto di atletica"(il raggiungimento di alcuni limiti in almeno tre specialità)ai calciatori.
Ritorniamo a Giovanni Frangipane e ai suoi avversari palermitani, come Salvatore Trimarchi, Michele Graziano e Giuseppe La Grassa. Quest'ultimo era un ottimo partente, dominava le gare fino ai novanta metri, poi era costretto a cedere alle falcate imperiose di Frangipane. Lo speed di Giuseppe La Grassa rivive nel nipote Cristian, uno dei rari casi di olimpico del bob, specialità nordica, nato e cresciuto al sole della Conca d'oro.
Vittorio Marsala nel dopo guerra non partecipò al rilancio dell'atletica siciliana; vi ritornò casualmente tra il '68 e il '69 e non fu compreso dai dirigenti, più avviati al management e lontani dal romanticismo decuobertiniano. Il Cavaliere, così chiamavano Vittorio Marsala gli addetti ai lavori, pur avvicinandosi agli 80 anni, ripropose le sue gare, i suoi allenamenti, e firmò artistiche targhe che assegnava ai vincitori delle corse con handicap.
Pino Clemente-da La Gazzetta dello sport del 13 agosto 2004.

* Stefano Tilli, velocista azzurro classe 1962, ha raggiunto pure le semifinali alle Olimpiadi di Los Angeles, Olimpiadi boicottate dall'URSS e da altre 16 nazioni del blocco socialista compresa Cuba, con l'eccezione della Romania. Comunque l'articolo tiene a precisare che le semifinali alle Olimpiadi di Parigi furono due per un totale di 12 atleti, mentre a Los Angeles gli atleti ammessi alle semifinali furono 16. Nel segno di questa differenza l'impresa di Tilli non può equivalere quella di Giovanni Frangipane, anche senza considerare l'assenza degli atleti dei paesi che avevano boicottato la manifestazione olimpica. Anche se c'è da dire che alle Olimpiadi di Parigi del 24 non parteciparono ne la Germania, ne l'Unione Sovietica, però ogni paese poteva portare 4 atleti per specialità e infatti tutti e 4 i velocisti degli StatiUniti raggiunsero la finale a 6; anche gli italiani in gara nei 100 m. erano 4, ma solo Frangipane raggiunse le semifinali dopo aver superato le batterie e i quarti(vedi tutte le gare su Wikipedia).


Il record siciliano della staffetta 4x100 metri maschile che resistette per circa 15 anni dal 1924 al 1939

Storia dell'atletica siciliana di Sergio Giunti e Giuseppe Clemente

Giuseppe Clemente ha recentemente portato alle stampe il volume Storia dell'atletica siciliana, dai miti Eraclei al 2006, scritto in collaborazione con Sergio Giuntini, Ready-Made editore.
In questo volume sono riportati tantissimi episodi, personaggi e aneddoti dell'atletica siciliana. Gli appassionati di atletica vi troveranno certamente un tesoro di notizie, di ricordi, di resoconti di avvenimenti atletici veramente notevole. Notevolissime anche le foto in bianco e nero di tanti personaggi dell'atletica siciliana e italiana.
Colui che scrive, ovvero il webmaster di questo sito, vi ha trovato il resoconto di un avvenimento che tanti anni prima il padre Giuseppe La Grassa gli aveva raccontato in modo sommario. Giuseppe La Grassa fu un velocista siciliano di Palermo(ma nato a Castelvetrano) classe 1905, qualche anno più giovane di Giovanni Frangipane. In effetti Giovanni Frangipane non fu un velocista isolato a Palermo e in Sicilia. Allenati da Vittorio Marsala c'era un gruppetto di atleti che fece onore alla Sicilia. Rammentiamo Salvatore Pocorobba, Salvatore Trimarchi, entrambi accreditati di 11 secondi e 1/5 nei 100 metri. E poi anche Giuseppe La Grassa che certamente era più o meno del livello tecnico dei due centisti menzionati. Colui che scrive rammenta che il padre gli diceva di aver corso i 100 metri in 11 secondi e 1/5. A quel tempo anche nelle gare più importanti come le Olimpiadi veniva preso solo il tempo del primo: quindi poi per quelli che arrivavano dopo si diceva che arrivavano a spalla se la distanza dal primo era una inezia, oppure a mezzo metro o a un metro ecc.. Quindi è probabile che i tempi migliori di Giuseppe La Grassa non siano stati rilevati ufficialmente perché le migliori gare con Frangipane e Pocorobba lo videro perdente, ma a spalla, battuto nell'allungo finale.
Ma andiamo all'episodio ricordato nel titolo, ovvero il record siciliano del 1924 della staffetta maschile 4x100 metri. Giuseppe Clemente riferisce che fu organizzato un incontro di atletica leggera tra la Campania e la Sicilia(avvenimento riportato a pagina 50 e 51 del volume sopra citato). Le selezioni per la formazione della squadra siciliana(si parla solo ed esclusivamente di formazione maschile) avvennero a Palermo il 23 novembre, mentre l'incontro tra le due regioni avvenne all'Arenaccio di Napoli il 30 novembre, cioè la domenica successiva. Nei 100 metri gareggiano per la Sicilia Salvatore Pocorobba e Giuseppe La Grassa-. Giovanni Frangipane partecipa all'incontro, ma non fa ne i 100 metri, ne la staffetta 4x100, bensì partecipa al salto in alto. Nei 100 metri Pocorobba è secondo nella prova dei 100 metri, mentre la staffetta 4x100 siciliana composta da Giuseppe La Grassa, Spanò, Ciresi e Salvatore Pocorobba si impone sulla formazione campana col tempo di 46 secondi e 1/5, nuovo record siciliano. Perché non fecero gareggiare Giovanni Frangipane nella staffetta e nei 100 metri? Non si sa. Ma è possibile che l'olimpionico di Parigi(le gare si erano svolte dal 6 al 13 luglio 1924) abbia egli stesso preferito non partecipare alla selezione dei 100 metri per far posto ai giovani. Sicuramente non ci fu un problema di orari perché Pocorobba partecipò sia ai 100 metri, sia alla staffetta, sia al salto in alto, prova che vinse con m.1 e 56, mentre Frangipane saltò m.1 e 45.
Quel record della 4x100 oggi fa sorridere, ma evidentemente gli staffettisti siciliani non facevano pressocchè alcuna preparazione specifica per migliorare i tempi nel passaggio del testimone. Comunque ci vollero 15 anni affinché quel record fosse superato.
Quando già i cronometri dei giudici di atletica segnalavano il decimo di secondo il record fu eguagliato. L'impresa fu condotta dalla Virtus Messina composta dagli staffettisti Fidomanzo, G. Tiano, Stagnini e Castaldi: in una gara disputata a Palermo il 14 luglio del 1934 la staffetta della Virtus Messina fermò i cronometri a 46" e 2/10, eguagliando praticamente la staffetta siciliana del 1924.
Bisogna fare scorrere i risultati fino al 1939 per vedere il superamento definitivo di quel primato. A stabilirlo con 45 secondi e 7/10 fu la 4x100 della Marrone Palermo, composta dagli staffettisti Frangiamore, Di Poli, Collodoro e Santoro, in una gara disputata a Reggio Calabria il 4 giugno del 1939(Storia dell'atletica siciliana pag.59).
Fra i figli di Giuseppe La Grassa che si distinsero nelle prove di atletica leggera c'è da ricordare Gaspare La Grassa, classe 1942. Ai campionati provinciali studenteschi di Palermo del 1961, disputati allo stadio delle Palme, Gaspare La Grassa è secondo con 11 secondi e 3/10 nei 100 metri dopo Roberto Cecchinato(atleta che vestirà più volte la maglia azzurra), 11 secondi e 1/10. Un anno dopo, un incidente muscolare e una improvvida operazione chirurgica lo allontanarono dallo stadio delle Palme, dove praticamente non ritornò più per allenarsi perchè nel frattemmpo aveva vinto un concorso presso la CCRVE e riuscì a dare una mano alla famiglia numerosa. Figlio di un altro figlio di Giuseppe, ovvero Gugliemo(quest'ultimo fece il calciatore in squadre dilettantistiche), è Cristian La Grassa, classe 1974, che fin dalla categoria ragazzi si mise in luce allo Stadio delle Palme, poi intitolato a Vito Schifani. Partecipò pure ai campionati europei juniores di San Sebastian(SP) nel 1993 nel salto triplo in compagnia di Paolo Camossi che vinse il titolo. Cristian La Grassa, con primati personali di 7 e 36 nel lungo e 15 e 84 nel triplo, decise nella stagione 1997-98 di passare al bob come atleta forte nella spinta. Ed in effetti raggiunse i vertici del bob quando fu accoppiato al discesista Guenther Huber nella stagione 1999-2000: ottenne un 5° posto ai mondiali di Altenberg e un 3° posto nella Coppa del mondo di St.Moritz, fra l'altro l'ultimo podio conquistato da un Huber in fase discendente. Poi Cristian partecipò alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City nel 2002 in coppia col discesista Fabrizio Tosini e conquistò nel bob a 2 l'undicesima piazza.

Lo stadio delle Palme alla Favorita di Palermo intitolato a Vito Schifani


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