Videogiochi in uscita



Articoli, approfondimenti videogames da eurogamer.it

Articolo n. 1
eFootball, community e sviluppo costante nel futuro del calcistico Konami

Tra le strutture che hanno caratterizzato l’edizione 2022 di Lucca Comics and Games, non poteva ovviamente mancare il padiglione dedicato al mondo degli esport, da anni oramai un appuntamento fisso per quanto riguarda la manifestazione toscana. All’interno della suggestiva cornice dell’Auditorium San Romano, sono stati numerosi gli eventi che si sono avvicendanti nel corso dei 5 giorni di fiera, e tra questi un posto di spicco è toccato a eFootball, l’evoluzione free-to-play del fu Pro Evolution Soccer che, dopo un avvio quanto mai tentennante, sembra aver intrapreso un percorso di crescita in grado di far cambiare drasticamente marcia al calcistico di casa Konami.

Tra un match tra un pro-player e l’altro, c’è stato anche spazio per un intervento dedicato al futuro del gioco che, per mezzo della voce di David Monk, Head of Football Acquisition and Activation della divisione europea della compagnia nipponica, ci è apparso assai roseo in termini di crescita ed obiettivi.

In apertura di panel, Monk ci ha tenuto innanzitutto a ringraziare i fan di tutto il globo, in primis quelli italiani, per il supporto ricevuto in occasione della release 0.9 del gioco, rimarcando le difficoltà riscontrate in questa fase iniziale del progetto ma contemporaneamente sottolineando i notevoli passi avanti compiuti in seguito a questa débâcle. Un processo costante di miglioramento, frutto degli sforzi e della passione che hanno caratterizzato il lavoro del team di sviluppo, il cui fine ultimo è sempre stato quello di offrire un titolo degno della community di appassionati che lo caratterizza.

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Data articolo: Thu, 03 Nov 2022 10:10:12 +0000


Articolo n. 2
Perchè il ritorno dei giochi console a 30fps è inevitabile

La scorsa settimana sono stati rilasciati due nuovi giochi che non supportano i 60 fotogrammi al secondo sulle console PlayStation 5 e Xbox Series: Gotham Knights e A Plague Tale: Requiem. Molti sostengono che uno dei più grandi successi della nuova ondata di console sia stato il fatto che la maggior parte dei titoli supporta i 60fps - o addirittura i 120fps - rappresentando un miglioramento rivoluzionario rispetto allo standard dei 30fps della scorsa generazione. La domanda che ci si pone è perché questi nuovi arrivati titoli non supportino questa opzione e se ciò significhi l'inizio della fine dei 60fps come standard per i giochi su console.

È una domanda difficile a cui rispondere, ma alla fine riteniamo inevitabile che la proliferazione del supporto ai 60fps rallenti in modo significativo, anche perché molti titoli stanno cercando di sfruttare l'intera gamma di funzionalità offerte dall'Unreal Engine 5 di Epic, che pone le basi per un nuovo paradigma di rendering 3D. Abbiamo già avuto un primo assaggio del tipo di fedeltà offerta dall'UE5 grazie alla fenomenale demo dello scorso anno, The Matrix Awakens, basata su una prima interpretazione delle caratteristiche del motore. Lumen, sfruttando le funzioni di ray-tracing accelerato dall'hardware, offre una soluzione di illuminazione sorprendentemente realistica, mentre Nanite offre un livello di dettaglio geometrico superiore a quello del rendering tradizionale.

Non si tratta di nulla di simile a quanto visto in precedenza, ma il punto è che la demo gira a 30fps incostanti durante il gameplay, mentre le cutscene funzionano a 24fps letteralmente cinematografici. Sia la CPU che la GPU sono messe a dura prova, quindi il semplice ridimensionamento della risoluzione per migliorare il frame-rate non sarà di grande aiuto.

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Data articolo: Sun, 30 Oct 2022 10:47:36 +0000


Articolo n. 3
Nintendo Switch è la console migliore per gli shmups sin dal Saturn - una lista dei migliori titoli

Il Nintendo Switch si trova nel suo sesto anno di vita e, nonostante sia stato aggredito da Steam Deck che gli ha fatto un’agguerrita concorrenza, non ha perso smalto né appeal, almeno dal mio punto di vista: forse sarà merito della gran quantità di giochi che posseggo su questa console, piena zeppa di shmups di tutte le dimensioni, genere in cui la console si è presto specializzata.

Un tempo era una novità avere tutte queste possibilità su una portatile, con il plusvalore di potere giocare gli shooter a scorrimento verticale come si deve, ovvero in “tate mode” con lo schermo disposto in verticale (e senza preoccuparsi di danneggiare lo schermo come succedeva quando giocavo a Ikaruga su un vecchio CRT che rovesciavo per questo scopo). Adesso c’è un’incredibile abbondanza di classici sulla console e la cosa che amo di più di questo genere di giochi è l’immediatezza, sono perfetti per fare partite veloci con poco tempo a disposizione.

Quindi eccovi una lista dei miei titoli preferiti ed una carrellata di quelli che gioco regolarmente sul mio Nintendo Switch. Premetto che si tratta di gusto personale, non di scienza esatta, quindi non stupitevi se manca Ikaruga. Lo so e me ne scuso… lo amo ma non fingo di essere un maestro del suo rigido sistema polarizzato (ma se e quando arriverà Radiant Silvergun su Switch, state certi che lo troverete in cima a questa lista).

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Data articolo: Sat, 29 Oct 2022 08:00:00 +0000


Articolo n. 4
Splatoon 3 abbraccia l'esport: al via il primo torneo della community italiana

Quello tra Nintendo e il mondo degli esports è un connubio molto antico e complesso. Se la Grande N ha sempre puntato sulla classica esperienza corale da divano in cui ridere e scherzare con amici e parenti, è stata inconsapevolmente in grado di creare alcuni dei videogiochi più apprezzati e seguiti dalle scene competitive, fatti di tecnicismi e rivalità capaci di lasciare un solco nella storia del settore. Per non parlare, ovviamente, dei tantissimi rapporti distrutti da un gesto banale, semplice, come lancio a tradimento di un guscio rosso all'ultimo giro su Mario Kart, indirizzato a un'innocente pilota che fino a quell'istante ci considerava suoi “amici”.

In seguito torneremo sull'argomento, ma la notizia di oggi riguarda Splatoon 3, un titolo che dal canto suo ha aperto a diversi tecnicismi ricamati sulla componente competitiva. Nelle battaglie multigiocatore esistono ora skill come l'Avvitotano, l'Impinnata, il super-salto, ovvero tecniche che nelle mani dei giocatori più esperti possono portare a “splattate” clamorose e a continui ribaltamenti di fronte. Non siamo stati sorpresi, di conseguenza, di scoprire che tra pochissimo andrà in scena il primo torneo italiano di Splatoon 3.

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Data articolo: Wed, 26 Oct 2022 08:30:00 +0000


Articolo n. 5
Philips entra ufficialmente nel mercato gaming con Envia

Quando Philips ci ha invitato ad un evento dedicato ad un annuncio inerente al gaming, non abbiamo perso l'occasione e, mossi dalla curiosità, siamo volati a Parigi per vedere cosa l’azienda olandese avesse in serbo per noi e per il pubblico. Molte società hardware tra le più blasonate hanno profuso i propri sforzi in questi anni in una divisione dedicata ai gamer; chi più timidamente, chi invece in modo più convincente e concreto. Seppur in ritardo, anche Philips ha deciso di unirsi alla festa e lo ha fatto con diverse novità.

Durante l’evento parigino abbiamo assistito alla nascita ufficiale della linea Envia, un nome che proviene da radici greche associabile sostanzialmente allo “smart thinking”. Ambasciatrice ufficiale di questa nuova divisione è stata Sylvia Gathoni, aka QueenArrow, giocatrice competitiva di origine keniota, celebre nel panorama degli esport di Tekken.

A sorprenderci è stata la sua discesa in campo, letteralmente data la location dell’evento (ossia lo Stade de France) che ha fatto da cornice alla presentazione di tantissima componentistica come mouse e tastiere. Philips sembra fare sul serio e qui di seguito vi presenteremo i prodotti annunciati ed una nostra preliminare sensazione dopo una breve prova con questi nuovi hardware.

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Data articolo: Tue, 25 Oct 2022 07:30:00 +0000


Articolo n. 6
Il remake di Resident Evil 4 è fedele all'originale ma anche decisamente audace

Negli ultimi tempi è si è discusso molto su quanto tempo debba passare perché un gioco diventi un classico degno di un remake, ma visto che Resident Evil 4 è stato riproposto in varie forme praticamente anno dopo anno sin dal suo lancio originale nel 2005, sembra decisamente un caso a parte. Nell’ordine, abbiamo infatti avuto: una versione Wii potenziata, versioni HD per Xbox 360 e PS3, versioni mobile per Android e iOS e versioni VR per Oculus Quest: a questo punto, l'iconico survival horror di Capcom sembra onnipresente, proprio come Skyrim.

Quando Capcom ha annunciato che avrebbe riservato a Resident Evil 4 lo stesso trattamento da remake che ha hanno recentemente ricevuto RE2 e RE3, siamo rimasti decisamente interdetti, comprensibilmente. Cosa può aggiungere un remake, arrivati a questo punto, per far sì che valga la pena rigiocarlo? Un hands-on di una breve porzione di questo imminente remake ha dimostrato che c'è una buona quantità di elementi che lo rendono più che valido, offrendo un efficace remix di alcuni momenti che conosciamo bene, e rinfrescandoli abbastanza da far sembrare che si stia giocando a questo classico per la prima volta.

Prima di arrivare a questo, però, c'è ovviamente un'importante trasformazione estetica in corso. L'originale Resident Evil 4 è invecchiato in modo ragguardevole ed è ancora oggi molto bello, ma non aveva questo aspetto. In linea con altri giochi che hanno utilizzato in modo eccellente il RE Engine di Capcom, questo è un vero e proprio spettacolo con un'illuminazione inedita derivante dal chiaro di luna decisamente a tema e un'incredibile rappresentazione visiva del sangue. Ci sono alcune immagini davvero inquietanti, dai cadaveri freschi di conigli appena squartati, all'orrore amplificato dal vedere un abitante del villaggio legato al rogo con dettagli delle scene totalmente nuovi e sbalorditivi. Ma la cosa più importante è forse un’ancor più convincente rappresentazione dei vestiti di Leon, con il colletto della sua celebre giacca ora ancora più soffice.

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Data articolo: Sat, 22 Oct 2022 11:54:35 +0000


Articolo n. 7
Life Is Strange Arcadia Bay Collection, una Polaroid in bilico tra farfalle e uragani

La vita è strana, proprio come ci ricorda la storia stessa di Don’t Nod. Un bizzarro mix di situazioni imprevedibili e conseguenze inattese delle nostre azioni più banali, capace di spiazzare quando tutto sembra perduto e di riportarci in carreggiata anche quando il fallimento può apparire l’epilogo più scontato.

La vita è davvero strana, perché nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul futuro del team transalpino, dopo il relativo successo riscosso da quel Remember Me, nato sotto l’ala protettrice di Capcom, ma non certo capace di stregare il cuore della casa di Osaka, al punto da concedere a Nilin il sequel già in cantiere.

Forse lo abbiamo già detto, ma la vita sa essere strana sul serio, visto il modo in cui ci spinge a rimescolare continuamente le carte e a modificare il nostro approccio al dipanarsi delle situazioni. Un percorso condotto coerentemente anche dallo studio francese, che affatto atterrito dal proprio debutto, scelse consapevolmente di cambiare radicalmente strada, abbandonando l’azione in salsa cyberpunk in favore di un racconto sicuramente più intimo, legato a un gameplay indubbiamente molto più circoscritto e minimale.

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Data articolo: Sat, 22 Oct 2022 08:30:48 +0000


Articolo n. 8
God of War Ragnarok: la fine è vicina

Avevamo lasciato Kratos al fianco di suo figlio Atreus, esausti dopo un viaggio interminabile, al calduccio nella loro casa fra i boschi di Midgard. Fuori cadevano i primi fiocchi di neve portati dal Fimbulwinter, l'eterno inverno che preannuncia la venuta del Ragnarok, mentre gli Aesir piangevano i primi morti della propria stirpe a distanza di secoli. Sono stati anche fortunati, gli dei norreni: il Fantasma di Sparta è cambiato, non vuole combattere a meno che non sia strettamente necessario. Ma quando diventa necessario, la sua furia repressa è in grado di abbattere intere dinastie.

In questi giorni abbiamo mosso i primi passi in God of War: Ragnarok, senza mezzi termini il sequel di una saga in atto più atteso dell'intera generazione, quello che è stato definito da molti appassionati come l'unico contendente alla pretesa di Elden Ring verso il trono del Game of the Year. La prima prova del fuoco, dopo l'ingresso nella next-gen di uno studio “superstar” di Sony Interactive Entertainment, ovvero Santa Monica Studios, che in questi tempi delicati ha il compito di dimostrare al pubblico che “PlayStation c'è”, come direbbe Guido Meda.

Per avere una risposta definitiva, però, dovrete aspettare ancora un po'. Vogliamo annunciarlo subito: in questa raccolta di prime impressioni saremo molto stretti. Da una parte per rispettare le volontà espresse dagli sviluppatori, che come già accaduto nel primo episodio ci tengono a preservare diverse sorprese; in secondo luogo perché non vogliamo emettere giudizi precoci e riteniamo che raccontare tutto ciò che abbiamo visto nel corso delle prime ore di un titolo tanto atteso sarebbe il classico delitto imperdonabile. Quindi tenetelo a mente: quanto segue rappresenta solo la punta di un iceberg ben più profondo.

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Data articolo: Fri, 21 Oct 2022 13:00:00 +0000


Articolo n. 9
Silent Hill, si è levata la nebbia sui prossimi progetti legati al brand

Tanto tuonò che poi piovve ma visto che in giornata c’era stato molto sole, l’acqua caduta ha finito per trasformarsi rapidamente in nebbia, tanto per ricordarci che sembra esserci davvero ancora spazio per qualche gita in quel di Silent Hill.

L’evento tenuto da Konami solo poche ore fa, difatti, è servito per mettere definitivamente a tacere i rumor e i leak che, a otto anni dall’annuncio dell’abortito progetto made in Kojima, hanno continuato ad imperversare in rete, illudendo e stuzzicando tutti gli orfani della cittadina poste sulle rive del lago Toluca. Nel corso di una mezzoretta il colosso giapponese ha confermato la propria volontà di rivitalizzare la serie a tutto tondo, non limitandosi a proporre un approccio ludico in senso canonico ma delineando l’interesse verso un modus operandi sicuramente più crossmediale e coeso rispetto al passato.

Era nell’aria già da un po’ di tempo il coinvolgimento di Bloober Team all’interno di questa operazione, una partnership che ha trovato la sua definitiva conferma in seguito al reveal ufficiale del remake di Silent Hill 2. È spettato a James Sunderland, difatti, aprire le danze dell’appuntamento in streaming, grazie ad un video che è riuscito a mettere in mostra l’evidente boost grafico a cui il team polacco ha sottoposto il materiale originale. E che sembra essere stato oggetto di una rivoluzione radicale in fatto di pura impostazione, come hanno confermato alcuni membri dello studio durante l’evento.

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Data articolo: Thu, 20 Oct 2022 10:20:20 +0000


Articolo n. 10
Behind The Sims Summit, grandi novità all’orizzonte per gli amati Sims

Ieri sera si è tenuto il Behind The Sims Summit, un evento digitale interamente dedicato ad una delle saghe più amate e famose. Stiamo parlando proprio di The Sims, che non cessa di crescere ed accogliere nuovi giocatori, arrivato al quarto capitolo e con una marea di espansioni e stuff pack.

La diretta sapevamo già da tempo su quale tema si sarebbe basata: The Sims 4 diviene ufficialmente free to play. Una scelta importante da parte di Maxis ed Electronic Arts, con nessun precedente all’attivo per i tre capitoli ma più che comprensibile per l’enorme successo ricevuto e la longevità raggiunta.

In altri tempi, infatti, probabilmente staremo già parlando di The Sims 6 ma gli sviluppatori, dopo un debutto abbastanza tiepido per la scarsità di contenuti, ha deciso di impiegare i propri sforzi sul creare sempre più contenuti sull’attuale gioco invece di lasciare il quarto capitolo al proprio destino.

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Data articolo: Wed, 19 Oct 2022 07:00:00 +0000


Articolo n. 11
Nvidia GeForce RTX 4090: un nuovo livello nelle performance delle schede grafiche

L’embargo fissato per la Nvidia GeForce RTX 4090 è appena scaduto e possiamo finalmente rivelarvi quanto fenomenale sia questa scheda grafica dal punto di vista delle performance, e non potrebbe che essere così visto il suo prezzo di $1600/£1650/€1979. La recensione completa sulle pagine di Eurogamer arriverà prima possibile, ma il Digital Foundry ha avuto una tale mole di lavoro per questo progetto che siamo appena riusciti a terminare la videorecensione in tempo per la scadenza dell’embargo. In questo articolo preliminare volevamo però condividere coi lettori di Eurogamer i nostri pensieri a caldo riguardo a questo interessante ma certamente costoso prodotto.

Prima di tutto, riteniamo sia importante sottolineare che il livello di potenza di questa GPU vede un balzo prestazionale tale che i componenti di contorno di un PC gaming potrebbero avere difficoltà a sfruttare pienamente questa nuova scheda grafica. Le misurazioni prestazionali a 1080p e 1440p di questa GPU sono praticamente insignificanti, anche con test eseguiti sul nostro potente Core i9 12900K overcloccato a 5,2GHz su tutti i core performance: c’è decisamente una situazione di CPU limit. Questo scenario si trasla anche su alcuni benchmark a 4K senza ray tracing. Ed anche attivando quest’ultimo, optare per il DLSS in modalità performance (con una immagine base interna a 1080p) può far sì che il vostro processore limiti le prestazioni della RTX 3090.

Nel corso delle ultime settimane, è stato veramente interessante anche solamente ‘vivere’ questa scheda grafica per il gaming PC. Abbiamo utilizzato come schermo un LG OLED CX 4K a 120Hz, un’ottima accoppiata per la RTX 4090. Non ci siamo dovuti preoccupare né delle impostazioni, né delle performance. Azzarderemmo l’affermazione che per il gaming senza ray tracing il problema della grafica è finalmente risolto. E per quanto riguarda il ray tracing? Non c’è da preoccuparsi nemmeno qui, grazie al DLSS. Comunque, se non avessimo avuto uno schermo 4K 120Hz, viene il dubbio se possa davvero servire la 4090, ma questa è solamente la nostra opinione derivante dai test eseguiti con questa scheda grafica. In ogni caso la videorecensione qui sotto vi fornisce tutti i numeri di cui avete bisogno per farvi la vostra idea.

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Data articolo: Sun, 16 Oct 2022 09:04:08 +0000


Articolo n. 12
Ritorno nella Night City di Cyberpunk 2077

Ebbene sì, anche se non sembra sono passati quasi due anni da quando Cyberpunk 2077 ha esordito sui PC e le console di milioni di videogiocatori, e siamo certi che quel day one lo ricordiate molto bene. Non serve certo fare un riassunto dettagliato della “vicenda Cyberpunk”, ma vale la pena menzionare il fatto che i giocatori legati a macchine di ottava generazione si trovarono di fronte a una produzione a dir poco inaccettabile, mentre sul fronte delle piattaforme più performanti tanti altri appassionati rimasero delusi da un'opera incapace di mantenere le irraggiungibili promesse fatte con zelo nel corso degli anni.

Nonostante la rabbia giustificata, e nonostante gli strascichi portati da tale situazione, c'erano due qualità che già allora sarebbe stato impossibile sottrarre a Cyberpunk 2077. La prima risedeva in Night City, una città magnetica, accecante, labirintica, popolata da personaggi che conoscevano pochi eguali in altri videogiochi open world. La seconda, invece, era rappresentata dallo straordinario immaginario di Mike Pondsmith, capace di dare vita alle sale operatorie dei ripper-doc, alla torre su cui brillava il logo della Arasaka, alla cyber-psicosi, agli innesti cibernetici degli Scav così come a figure leggendarie del calibro di Adam Smasher.

Per fugare ogni dubbio in questo senso è intervenuta la serie animata Cyberpunk Edgerunners prodotta da studio Trigger – già noto per Kill-la-kill e Sword Art Online – e pubblicata su Netflix, piattaforma su cui si è imposta fra le più viste e apprezzate in assoluto; basti pensare al fatto che la canzone “I REALLY WANT TO STAY AT YOUR HOUSE” di Rosa Walton e Hallie Coggins ha conquistato la vetta della classifica Viral di Spotify, all'estero ma anche e soprattutto in Italia dove tutt'ora regna sovrana ad ulteriore testimonianza del successo dello show.

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Data articolo: Sat, 15 Oct 2022 13:00:00 +0000


Articolo n. 13
Bayonetta 3: la strega sexy di Platinum è ormai pronta!

Dopo aver affrontato un’intera schiera celeste nel primo episodio per riguadagnare la memoria, e aver sconfitto l'esatto opposto, ossia un esercito di demoni, nel secondo capitolo per salvare una cara amica, stavolta Bayonetta dovrà vedersela con un pericolo per il quale non esitiamo a coniare un nuovo termine: “marveliano”.

Anche nella serie Platinum Games, infatti, si sdogana il concetto di multiverso e in questo terzo episodio si mettono di fronte alla sua sexy strega e al suo risicato ma potente team delle armi biologiche create dall'uomo chiamate Homunculus. E soprattutto un'entità nota come La Singolarità, che pian piano sta distruggendo tutti gli universi conosciuti.

Forse è una parente di Dormammu, una lontana cugina di Galactus o magari la vicina di casa di Thanos, resta il fatto che spetterà a Bayonetta, Jeanne e Viola (la new entry di questo terzo capitolo) sventare questa ennesima minaccia che già nella prima ora di gioco mette a ferro e fuoco un'intera città. Insieme a loro tornerà ovviamente il nerboruto Rodin, ex-angelo proprietario dell'esclusivo locale Porte dell'Inferno nonché abile barman, consigliere e armaiolo. Anche altre facce note del franchise faranno capolino, di tanto in tanto, per dare il loro “supporto”.

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Data articolo: Thu, 13 Oct 2022 13:00:00 +0000


Articolo n. 14
Deathloop è un potenziale capolavoro che ha avuto paura

Quando abbiamo recensito Deathloop sulle pagine di Eurogamer.it, l'abbiamo inquadrato come l'evoluzione della formula di Arkane Studios: “Una evoluzione che prende a piene mani dal DNA della software-house, perdendo per strada qualcosina per abbracciare una nuova struttura su cui forse si poteva osare ancora di più, ma che comunque sa dimostrarsi fresca”. Una definizione, questa, che a un anno di distanza dal lancio originale – in concomitanza con l'esordio su Xbox Game Pass – risulta più che mai calzante.

Arkane Studios è sempre stato uno degli studi di sviluppo più originali e distanti dalle formule che governano il mercato: se attraverso la serie di Dishonored ha dimostrato di saper riscrivere le regole dello stealth game, di saper costruire livelli meglio di chiunque altro, nonché di saper creare grandi universi narrativi, il lancio di Prey ha segnato la perfetta consacrazione di tali doti, al punto che nonostante lo scarso successo commerciale sarà ricordato da tantissimi appassionati come una pietra miliare.

E poi l'anno scorso è arrivato Deathloop, un titolo che raccoglieva la pesante eredità dei suoi predecessori per trasportarla all'interno di una formula completamente nuova, estremamente ambiziosa e sulla carta quasi rivoluzionaria. L'idea stessa di costruire un'indagine interattiva nei confini di un loop temporale, lungo le intricate mappe che hanno fatto la storia della software-house, ha solleticato il palato di molti giocatori, e soprattutto di coloro che negli ultimi anni hanno scavato tra i diamanti nascosti del medium.

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Data articolo: Thu, 13 Oct 2022 08:00:00 +0000


Articolo n. 15
Meta Connect 2022, la VR esce dalla portata dei giocatori

Anche quest’anno, seppur con meno attesa nell’aria ad accompagnarlo, il Meta Connect con Mark Zuckerberg come conduttore si è tenuto in ambito completamente virtuale, supportando l’idea dello stesso Metaverso. Questo nuovo ecosistema sul quale Meta sta cercando di spingere il futuro delle persone e delle aziende è stato il fulcro di tutta la conferenza, ribadendo quanto il colosso americano stia investendo nella sua realizzazione.

Trattandosi di una tecnologia tuttora acerba e che al momento può raggiungere una ristretta nicchia di appassionati che ne possono sfruttare a pieno le potenzialità, quanto detto in questo evento sembra parlare di qualcosa ancora molto lontano. Nonostante gli sforzi sull’accessibilità, infatti, l’impiego della realtà virtuale verte tutt’ora su di un’utenza business, lasciando indietro i giocatori.

Il Meta Quest 2, un prodotto riuscito sotto molti punti di vista, ha riscosso un forte successo, forse anche inaspettato, vendendo un totale di 20 milioni di unità prima dell’aumento di prezzo. La seconda versione di questo visore, con la sua versatilità e comodità di utilizzo, ha stregato un numero impressionante di persone. Ad alimentare il successo vi sono state uscite in ambito gaming piuttosto interessanti, che hanno trovato il loro posto nei primi minuti dell’evento.

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Data articolo: Wed, 12 Oct 2022 07:30:00 +0000


Articolo n. 16
La mod Ghostwire: Tokyo R.E.A.L. VR offre l'esperienza migliore per godersi il gioco

Ghostwire: Toyko è uno dei pochi videogiochi per cui mi sono impegnato a conquistare tutti i trofei. Non è stato un Platino divertente dopo tutto, visto che dopo circa dieci ore il gameplay diventa abbastanza ripetitivo, e le meccaniche per la conquista dei trofei si basano quasi interamente sul grind di collezionabili.

Quindi perché lanciarsi in questa impresa? Per farla breve, ho amato follemente l'aspetto e il feeling della versione di Shibuya messa in scena da Tango Gameworks. Il modo in cui le strade allagate dalla pioggia riflettono i neon delle insegne è semplicemente ammaliante. Le ambientazioni minuziosamente dettagliate danno la sensazione di sentirsi realmente lì, in una città che si muove, piena di vita e densa di abitanti. È un mondo meraviglioso in cui vivere ed essendo un amante del Giappone ed avendo passato la luna di miele girando proprio per alcune aree di Shibuya presenti nel titolo, giocare a Ghostwire: Tokyo è un gran bel modo di godere di quelle location e rievocare i preziosi ricordi del mio viaggio.

Ma adesso, grazie a un’imminente mod realizzata dal maestro delle mod VR, Luke Ross, sono in grado di godere di un’esperienza del mondo di Ghostwire: Tokyo molto più realistica, come se fossi realmente lì. Posso affermare senza dubbio che è per me il modo preferito per godermi il gioco. Volete vedere di che si tratta? Potete guardarmi perdere la testa in giro per le ambientazioni di Shibuya nel VR Corner di questa settimana (video qui sotto).

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Data articolo: Tue, 11 Oct 2022 10:30:00 +0000


Articolo n. 17
I Videogiochi in Uscita a Ottobre

Eccoci arrivati al momento di terrore per il portafogli di moltissimi giocatori: la spietata combo ottobre e novembre. Già perché proprio con ottobre si parte fortissimo con una marea di uscite capaci di interessare moltissimi giocatori e sarà davvero difficile resistere a qualche spesa extra dedicata alla nostra grande passione.

Impossibile non citare Call of Duty: Modern Warfare II, un COD che sembra avere le carte in regola per entusiasmare la fanbase dopo anni di alti e bassi continui e di passi falsi innegabili. È presto per parlare di un grande ritorno del re degli FPS ma le carte in regola ci sono.

Come accade da mesi Switch fa il pieno di giochi tra porting più o meno importanti (Resident Evil Village e No Man's Sky tanto per citarne due) ed esclusive molto attese come Bayonetta 3 e Mario + Rabbids: Sparks of Hope. Intanto PlayStation continua con la sua strategia molto attenta al mondo PC con il lancio nella master race di Uncharted e Sackboy.

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Data articolo: Mon, 10 Oct 2022 06:00:00 +0000


Articolo n. 18
Ho visto talmente tante pubblicità fasulle di Evertale che ho deciso di provarlo

Nel corso delle ultime settimane, durante le lunghe serate trascorse a guardare video di parrucchieri indiani che praticano massaggi alla testa dei clienti, o ancora di persone che costruiscono case di fango e argilla in mezzo alla foresta pluviale, mi è capitato sempre più spesso di imbattermi in interruzioni pubblicitarie dedicate a videogiochi per smartphone estremamente abbozzati.

Sono certo che sappiate benissimo di cosa sto parlando: avatar controllati da videogiocatori che non conoscono le regole base della matematica e li conducono inesorabilmente incontro alla morte, eroi che fanno precipitare un tesoro in mezzo al magma per poi suicidarsi con convinzione a loro volta, per non parlare di quelle scenette in live-action nelle quali l'accesso al ristorante più esclusivo di una città ideale è consentito solamente a chi abbia un sufficiente “livello di potere”.

Ecco, dal turbine di queste pubblicità ne è emersa una capace di catturare la mia attenzione, ovvero quella di Evertale.

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Data articolo: Sat, 08 Oct 2022 10:30:00 +0000


Articolo n. 19
Corsair K100 Air Wireless: una tastiera sottile e leggera come un tappeto volante

Il mondo delle tastiere Wireless in ambito gaming è da sempre considerato dagli addetti ai lavori e dai giocatori una categoria a parte. Vuoi perché la necessità di alimentare separatamente una tastiera, quando magari c’è già un mouse senza fili di cui prendersi cura, passa in secondo piano, vuoi perché le esigenze di mobilità di una postazione gaming non sono poi così frequenti. Tuttavia, la sempre maggiore diffusione dei portatili per giocare in concomitanza con l’adozione dello smartworking spingono l’utenza ad avere la necessità di trasportare il proprio hardware e posizionarsi velocemente tra casa e ufficio.

Corsair, da sempre attenta a queste esigenze, ci ha invitato a provare in anteprima il suo modello di punta per quanto riguarda le tastiere Wireless ultrasottili e ultraleggere, nella fattispecie la K100 Air Wireless, una tastiera full factor con layout italiano che abbiamo provato per circa una settimana in occasione del lancio. Appena tolta dalla confezione si capisce che ci troviamo di fronte a un prodotto Premium di alto livello: la K100 Air è una tastiera in alluminio spazzolato nero sottilissima e leggerissima, ma anche estremamente rigida al punto da non emettere alcun genere di scricchiolio quando presa lateralmente. I tasti sono Cherry MX Ultra Low profile dalla corsa infinitesimale caratterizzati da una testa leggermente ricurva che invita le dita ad appoggiare centralmente. La sensazione di comfort nella digitazione è notevole, unita al clic secco e praticamente istantaneo: il profilo molto basso invece richiede un po' di pratica per essere apprezzato, soprattutto per chi viene da tastiere meccaniche voluminose.

I tasti sono retroilluminati e pilotabili sia tramite il tasto per ciclare gli effetti, ma soprattutto tramite l’ultima versione del Software ICUE che permette ogni genere di personalizzazione in termini di effetti e tonalità di colore. Nella parte superiore destra si trovano i tasti multimediali con anche la possibilità di disattivare l’audio o regolare il volume tramite una rotella a scorrimento. Sul lato sinistro si trovano tre tasti funzione dedicati: selezione profilo, cambio effetti colore e il blocco del tasto Windows per evitare attivazioni accidentali. Nella parte centrale è presente un display con una serie di spie che avvertono l’utente dell’accensione o meno del wireless, delle macro, Num lock, Caps lock, Scroll Lock e dell’indicatore di carica. Per finire sul lato destro, sopra il tastierino numerico quattro tasti funzione da dedicare alle macro, anche queste gestibili tramite ICUE.

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Data articolo: Sat, 08 Oct 2022 08:21:57 +0000


Articolo n. 20
Overwatch, ascesa e tramonto di un videogioco leggendario

“Il mondo ha bisogno di noi, ora più che mai. Siete con me?”.

Sapete, guardando l'introduzione dell'originale Overwatch raccontata dal gorilla Winston, ho sempre avuto la sensazione che gli scrittori di Blizzard avessero studiato minuziosamente le parole che questi rivolge allo spettatore.

Prendendo lunghe pause dal multigiocatore competitivo, mi è capitato spesso di avviare il gioco a distanza di mesi e restare colpito da quel discorso, come se fosse stato confezionato apposta per quel genere di occasione. In seguito mi è successo di rifugiarmi sulle sponde di Overwatch nel cuore di momenti difficili, e anche in tali circostanze le parole dello scimmione riuscivano comunque a colpire nel segno.

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Data articolo: Fri, 07 Oct 2022 10:30:00 +0000


Articolo n. 21
GTX 4090 e GTX 4080, NVIDIA entra nel dettaglio delle nuove GPU

Abbiamo atteso a lungo l’annuncio ufficiale delle nuove schede grafiche targate NVIDIA e, finalmente, la compagnia statunitense ha tolto il velo sulle due nuove prime della classe: la GTX 4090 e la GTX 4080, quest’ultima in versione 16GB e 12GB. I vari leak circolati nei mesi che hanno preceduto l’annuncio hanno dunque confermato molte delle caratteristiche emerse durante la conferenza, tenuta dalla società leader in campo GPU poco più di una settimana fa.

In sostanza, le nuove schede grafiche appaiono molto prestazionali, tanto da offuscare i risultati ottenuti dalla serie 3000, condannata crisi dei semi-conduttori e da un conseguente problematico posizionamento sul mercato. Ad inasprire ulteriormente la situazione vi è stato inoltre un’impennata dei prezzi tale da tenere lontani la maggior parte degli acquirenti.

Tutti gli appassionati e gli utenti in cerca di una nuova configurazione adesso possono seriamente valutare se investire sulla nuova generazione di GPU ma la domanda di fondo rimane la medesima: ne vale la pena?

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Data articolo: Thu, 06 Oct 2022 08:00:00 +0000


Articolo n. 22
Microsoft e Activision Blizzard, il punto sull'acquisizione

Il 18 gennaio del 2022, Microsoft ha annunciato a sorpresa la sua intenzione di acquisire l'intera Activision-Blizzard, o meglio il gruppo noto come ABK (Activision-Blizzard-King), per $68.7 miliardi in azioni. Una notizia, questa, che ha scosso gli equilibri del mercato dei videogiochi, facendo tremare le fondamenta di tutte le entità coinvolte nell'industria; si tratta infatti di un accordo senza precedenti, piombato come un fulmine a ciel sereno nel mezzo di una sequela di operazioni di acquisizione decisamente meno impattanti.

In concomitanza con l'annuncio ufficiale, Microsoft ha dichiarato che si sarebbe aspettata una chiusura definitiva dell'accordo attorno alla metà del 2023, ovviamente sottostante l'approvazione da parte delle autorità antitrust nonché quella degli shareholders; secondo quanto prospettato dalla casa di Redmond, di conseguenza, il perfezionamento dovrebbe verificarsi durante la prossima estate, portando di fatto tutti gli asset di ABK sotto il suo controllo.

Nel corso degli ultimi giorni, tuttavia, diversi attori – tra cui spiccano Sony Interactive Entertainment e Google – stanno portando le proprie ragioni all'attenzione delle principali autorità in materia di concorrenza di tutto il globo, spiegando perché tale accordo potrebbe dimostrarsi lesivo dei loro interessi. Ed è proprio per questo motivo che oggi ripercorreremo l'intera storia dell'acquisizione, spiegandone le ragioni e tentando di leggerne le circostanze nel modo più chiaro possibile.

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Data articolo: Wed, 05 Oct 2022 10:00:00 +0000


Articolo n. 23
Splatoon 3 è come una versione “Ultimate” e Nintendo dovrebbe produrne di più

C'è una vecchia leggenda, confermata da uno dei diretti interessati, che è emersa dagli studi di sviluppo di Nintendo: poco prima di morire, il grande Satoru Iwata ebbe un incontro con Masahiro Sakurai – creatore di Kirby e della serie Super Smash Bros - durante il quale lo pregò di mettersi ancora una volta al servizio della Grande N al fine di dare i natali a una versione definitiva, next-gen, “Ultimate”, del famosissimo fighting-game a tema personaggi dei videogiochi.

Masahiro Sakurai, stanco dopo anni di lavoro su una serie di titoli tecnicamente faticosissimi, accettò comunque l'incarico, e in seguito alla morte di Iwata lo trasformò in una vera e propria missione: era determinato a creare la forma finale della sua opera, sia per accontentare milioni di appassionati che da anni la chiamavano a gran voce, sia soprattutto per onorare la volontà e la memoria del suo capo e mentore.

Da quella determinazione nacque Super Smash Bros Ultimate, un'opera eccezionale che, con quasi 30 milioni di copie piazzate, è diventata nel tempo la produzione del genere fighting più venduta di tutti i tempi, un esport di successo, un titolo adatto a tutti i palati, nonché una delle più grandi enciclopedie mai create a tema videogiochi. In caso voleste saperne di più, abbiamo realizzato un'analisi che mette nero su bianco i motivi per cui un fenomeno come Super Smash Bros Ultimate probabilmente non si verificherà mai più.

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Data articolo: Sat, 01 Oct 2022 13:30:00 +0000


Articolo n. 24
Cyberpunk 2077 e la serie TV Edgerunners, ora tutti vedono la bellezza di Night City

Esiste uno strano legame che unisce i videogiochi alle produzioni multimediali come serie TV e film, forze mediatiche che riescono a dar vita anche a fenomeni inaspettati e sorprendenti. In questi giorni abbiamo assistito ad esempio al lancio del primo trailer della serie TV di The Last of Us, che non solo sembra esaudire tutti i sogni dei fan, ma che potrebbe rivelarsi una delle migliori trasposizioni videoludiche mai compiute.

Seppur sia presto per poterne capire l’effettiva bontà, quel che è certo che anche solo questo primo sguardo ha innescato in noi la voglia di tornare a rivivere The Last of Us Part 1, che ovviamente - conscio del lancio della serie - è tornato tra gli scaffali da pochissimo con una nuova versione “restaurata”.

Se la produzione della serie ispirata al celebre gioco di Naughty Dog sembra procedere al meglio, ci viene spontaneo parlare anche di quanto sta accadendo in terra polacca, dove il binomio videogioco-serie tv si è dimostrato senza dubbio vincente. Che sia merito di CD Projekt RED, capace di individuare le giuste mani in cui depositare le proprie licenze, o dello straordinario lavoro di produttori e cast facenti parte del progetto, poco importa. La serie su Netflix, Cyberpunk Edgerunners, è senza ombra di dubbio un successo, tale da portare nuovi giocatori a scoprire Cyberpunk 2077 e invogliare gli utenti di vecchia data a battere nuovamente le cupe ma luccicanti strade di Night City.

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Data articolo: Wed, 28 Sep 2022 10:34:58 +0000


Articolo n. 25
Splatoon 3: le migliori e le più folli armi dello sparatutto di Nintendo

Il primo Splatfest dedicato a Splatoon 3 si è concluso soltanto da poche ore, e l’occasione è stata sicuramente ghiotta per avere un’idea più precisa in merito al funzionamento delle varie armi presenti nel gioco. E dato che ci teniamo a farvi fare bella figura, da ora in avanti, anche in preparazione del prossimo happening globale, vi proponiamo la lista delle migliori armi da utilizzare all’interno del folle shooter di casa Nintendo.

Scegliere non è mai un processo semplice, visto che in gioco entrano una miriade di fattori quanto mai differenti e soggettivi, in grado di cambiare le carte in tavola per ciascuna tipologia di player, ciononostante abbiamo la presunzione di indicarvi, di seguito, quelle che riteniamo essere le migliori armi in assoluto, capaci di adattarsi alla perfezione sia ai principianti che a coloro che sono dei veri splattatori veterani. Ah, e tanto per essere precisi, l’elenco che vi apprestate a scorrere non vuole assolutamente rappresentare una classifica ideale: preferiamo lasciare a voi il piacere di comporre liberamente la vostra personalissima top 10.

Tra gli strumenti entry level di Splatoon 3, decisamente facile da gestire ed utilizzare, sebbene non spicchi in nessun campo preciso (di conseguenza il discorso si applica, fortunatamente, anche alle debolezze), ecco che troviamo uno dei must del brand, ovvero lo Splasher. In attesa di mettere le mani sulle armi più potenti, la bocca da fuoco in questione rappresenta sicuramente il compromesso migliore, grazie anche alla possibilità di sbloccare relativamente presto l’Ultraturbinator, oltre al poter oneshottare i nemici in caso di colpo diretto. Non male, non trovate?

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Data articolo: Sun, 25 Sep 2022 15:30:00 +0000


Articolo n. 26
Splatoon 3 tra profondità e accessibilità: i consigli e i trucchi per vincere

Splatoon 3 fa parte di quella grande famiglia di videogiochi Nintendo che, sotto le fattezze del passatempo semplice e immediato, nascondono una profondità tale nelle meccaniche da consentire l'emersione di una fiorente scena competitiva. Dietro le allegre Splattanze e i fiumi di inchiostro riversati da Inkling e Octoling, si cela infatti un sottobosco di tecniche e di scelte di personalizzazione tanto fitto da richiedere diverse ore per essere districato.

Ed è per questa ragione che oggi andremo ad analizzare nel dettaglio il gameplay di Splatoon 3, praticamente una versione Ultimate della serie di Splatoon, per raccontarvi le tecniche più avanzate nonché tutti gli elementi che bisogna tenere a mente per primeggiare durante gli Splatfest. Si tratta di un'analisi che, oltre a introdurre i nuovi giocatori alle meccaniche avanzate, tiene conto di tanti piccoli dettagli che bisogna costantemente tenere a mente nella nuova città di Splattonia.

In questa pagina:

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Data articolo: Sun, 25 Sep 2022 14:00:00 +0000


Articolo n. 27
Tutta la storia e la lore di Splatoon

L'arrivo di Splatoon 3 e l'esordio dei primi Splatfest del fine settimana rappresentano l'occasione perfetta per rispolverare un lato nascosto, se vogliamo anche oscuro, dello sparatutto di casa Nintendo. Dietro la facciata della classica opera accessibile e family-firendly – che peraltro sa dimostrarsi estremamente profonda – si cela infatti una componente narrativa che, seppur allegra e colorata, incarna una natura e delle tematiche tanto attuali quanto oscure.

Una natura atipica per un franchise della casa di Kyoto, ma c'è da dire che è la stessa formula di Splatoon ad essere unica nel suo genere: concepita dopo oltre sei mesi di pitch e 70 diversi prototipi, nacque proprio dalla volontà di creare qualcosa di nuovo e distante dai classici stilemi della Grande N. Volontà che si tradusse nella formula del folle shooter in terza persona di cui oggi racconteremo la storia e la lore, cominciando dalle radici della linea del tempo fittizia per arrivare infine all'incipit di Splatoon 3.

La trama di Splatoon, infatti, comincia molto tempo prima rispetto all'avventura del capitolo d'esordio, addirittura 12.000 anni nel passato, nel momento in cui la Terra era ancora abitata dagli esseri umani. Già, perché la prima grande rivelazione sta proprio nel fatto che le vicende degli Inkling si svolgono proprio sul nostro pianeta; un elemento, questo, che rende di fatto Splatoon un'opera post-apocalittica, ambientata in un lontanissimo futuro che ha ormai dimenticato il passaggio degli esseri umani.

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Data articolo: Sun, 25 Sep 2022 09:20:20 +0000


Articolo n. 28
Cyberpunk 2077 patch 1.6: abbiamo testato l'upgrade a 60fps su Xbox Series

Sono passati sei mesi dalla release della patch 1.5 di Cyberpunk 2077, ovvero l’aggiornamento cruciale che ha finalmente aggiunto il supporto nativo alle console di ultima generazione. CD Projekt RED non è però rimasta con le mani in mano dopo quella release, infatti la scorsa settimana ha lanciato il nuovo aggiornamento 1.6 “Edgerunners”, insieme al nuovo anime. Questo update aggiunge una serie di nuovi contenuti ma una novità fondamentale è la nuova modalità performance che ora è disponibile su Xbox Series S, oltre a un buon numero di ottimizzazioni per la modalità ray tracing a 30fps per PS5 e Series X che risolvono finalmente i problemi di input lag che molti utenti lamentavano. Addentrandoci in questa analisi avevamo due obiettivi distinti: testare la nuova modalità a 60fps per Series S e quantificare i miglioramenti alla latenza sulle console superiori.

Fino all’arrivo di questa nuova patch, la Series S poteva far girare il gioco esclusivamente a 1440p con scaling dinamico e limite di fotogrammi fisso a 30fps. La risoluzione dinamica causava cali del numero dei pixel a schermo che nel peggiore dei casi scendeva a 2304x1296. Mancavano quindi le opzioni di qualità o performance tra cui scegliere, che invece erano presenti su Series X e PS5. A peggiorare la situazione, sulla piccola di casa Microsoft mancava anche il supporto alle ombre ray-traced. La patch 1.6 non aggiunge il ray tracing sulla Series S, ma almeno offre la possibilità di scegliere tra fedeltà grafica e alto frame-rate.

La modalità qualità su Series S ad oggi funziona praticamente allo stesso modo di come agiva prima della patch, ovvero con una risoluzione variabile tra 1440p e 1296p e un frame-rate ragionevolmente fisso a 30fps con frame-pacing regolarizzato. La nuova modalità performance inevitabilmente peggiora alcune impostazioni grafiche. Per quanto riguarda la risoluzione, abbiamo un picco di 1080p con cali fino a 800p che si verificano quando l’engine non riesce a mantenere i 60fps. Come sempre, l’engine di CDPR utilizza una forma di TAA con ricostruzione temporale per produrre un fotogramma finale a 1920x1080.

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Data articolo: Sat, 24 Sep 2022 08:30:00 +0000


Articolo n. 29
Deathloop inaugura la nuova stagione del Game Pass

Ormai da un anno gli utenti PC e PlayStation 5 possono godere delle avventure cicliche proposte dall'ultima fatica Arkane, Deathloop. A distanza di 12 mesi il gioco di Bethesda arriva anche su Xbox Series X-S, nonché sul servizio Game Pass di tutte le piattaforme. L'allargamento del bacino di utenza darà nuova linfa vitale a quello che speriamo diventi un franchise di successo, nonché la possibilità ad un numero maggiore di giocatori di apprezzare questo eccellente action-FPS.

Potrete nuovamente (o per la prima volta), vestire i panni di Colt Vahn (ma non solo), costretto a vivere le stesse, caotiche 24 ore nell'isola di Blackreef nel tentativo di far fuori i Visionari per spezzare il folle loop che lo vede ogni volta morire e ricominciare la sua (dis)avventura da capo. Se avete voglia di fare un ripasso più approfondito della storia e delle meccaniche di gioco, vi invitiamo a leggere (o rileggere) la recensione di Deathloop del nostro Alessandro, che a suo tempo promosse Deathloop quasi a pieni voti definendolo un ottimo “punto d'incontro di FPS, stealth ed action in prima persona”.

La versione Xbox Series X di Deathloop da noi testata nei giorni precedenti all'uscita è fondamentalmente identica a quella PlayStation 5 su cui avevamo costruito la recensione. Stesse opzioni grafiche, stesso sublime gusto artistico, stesso eccellente level design e stesso feedback... no, in realtà da questo punto di vista la mancanza delle “sensazioni” offerte dal DualSense PS5 (sebbene non impeccabili come sottolineato nella recensione originale) si fanno sentire un po', ma i caricamenti quasi istantanei e l'estrema fluidità dell'azione sono comunque lì dove dovrebbero essere. Ci mancherebbe altro, ci verrebbe da dire, ma per dettagli ancora più specifici vi rimandiamo ad un futuro probabile approfondimento del DF.

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Data articolo: Wed, 21 Sep 2022 10:30:00 +0000


Articolo n. 30
Tokyo Game Show 2022, le (poche) luci e (tante) ombre della kermesse nipponica

Si è fatto tanto parlare di quanto le classiche convention dedicate ai videogiochi stiano lentamente lasciando il posto a strategie comunicative profondamente differenti rispetto a quanto siamo stati abituati a vedere in passato.

I grandi esponenti dell'industria hanno da tempo iniziato a disertare anche eventi di importanza globale come l'E3 di Los Angeles e la Gamescom di Colonia, i principali platform holder preferiscono organizzare le proprie trasmissioni private senza dover condividere le luci del palco con i diretti concorrenti e i grandi annunci, ormai, vengono centellinati nel corso dell'anno invece che essere concentrati tutti in un unico periodo come accadeva fino a qualche anno fa.

Se questo cambiamento radicale sia qualcosa di positivo o negativo per il mondo che ruota attorno al nostro medium preferito è oggetto di accese discussioni in giro per il web, sta di fatto che anche l'edizione di quest'anno del Tokyo Game Show ha confermato una triste tendenza: le grandi kermesse non riescono più a regalare sogni come facevano un tempo.

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Data articolo: Mon, 19 Sep 2022 09:26:49 +0000


Articolo n. 31
Watcher: se guardi l’abisso, lui guarderà te

Every Breathe You Take... I’ll Be Watching You, cantava Sting e, trattandosi di lui, si sperava fosse una promessa e non si percepiva come una minaccia.

C’è stato un tempo in cui guardare e guardarsi era un’attività normale, persone che provavano interesse verso altre lo manifestavano inizialmente con lo sguardo. Se l’interesse era benevolo, lo sguardo era diretto, se malevolo restava nascosto. Oggi se si viene fissati eccessivamente e l’attenzione risulta sgradita, si passa direttamente allo stalking.

Ma chi se non uno stalker era James Stewart in La finestra sul cortile, mentre oziosamente spiava i dirimpettai addirittura con un binocolo? I due temi li mette insieme il film Watcher, diretto dall’esordiente Chloe Okuno, con la competenza femminile necessaria. La giovane regista americana scrive anche la sceneggiatura, rielaborando un soggetto scritto da Zack Ford in anni non sospetti, finito nel dimenticatoio.

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Data articolo: Sat, 10 Sep 2022 08:59:10 +0000


Articolo n. 32
Hyenas di Creative Assembly ha molto più senso dopo averlo visto in azione

Abbiamo aspettato parecchio prima di avere dettagli concreti sul nuovo shooter in prima persona di Creative Assembly. I rumor si sono susseguiti a lungo ma, finalment e Hyenas è stato svelato e la nostra reazione è stata di spiazzamento. Creative Assembly si è sempre occupata di strategici prima di Aliens Isolation, che però alla fine era un piccolo FPS. Un gioco multiplayer co-op basato su personaggi in stile Overwatch non era esattamente ciò che ci aspettavamo come progetto successivo.

Ma del reto, Alien Isolation rappresentava pure un punto di rottura dagli strategici della serie Total War e, intervistato da Eurogamer alla Gamescom, il product director Alex Hunnisett ha spiegato che questi giochi raramente sono legati l’uno all’altro, a parte qualche membro dello studio cui può capitare lavori a entrambi i progetti.

"Sul serio, quando pensiamo a Hyenas, per iniziare ci siamo basati su quel che giocavano i consumatori in quel momento e la cosa grandiosa di lavorare in uno studio di sviluppo è che spesso ti diverti a lavorare a un progetto e che c’è parecchia gente in gamba per dire ‘ok, facciamolo’. Quindi, a parte il fatto che entrambi i giochi sono ambientati nello spazio, non ci sono molte altre cose in comune tra i due e nemmeno fonti d’ispirazione comuni. Hyenas, come Alien Isolation prima di lui, è una cosa a sé.

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Data articolo: Tue, 06 Sep 2022 14:00:00 +0000


Articolo n. 33
I Videogiochi in Uscita a Settembre

Ci siamo. L'estate sta per finire e per i videogiochi si avvicina a grandi passi il classico periodo "Holiday", quello che comprende gli ultimi tre mesi dell'anno e che da tradizione regala blockbuster e grandi AAA a profusione. Settembre d'altro canto è spesso un mese di transizione, perfino di relativa calma. Se di calma si può parlare considerando i nomi che dobbiamo scomodare nel nostro classico articolo dedicato alle uscite del mese.

Uno dei primissimi pezzi da novanta del mese è il grandissimo ritorno di una delle esclusive migliori degli ultimi anni, un capolavoro lodato e apprezzato quasi all'unanimità nonostante i detrattori non manchino di certo. The Last of Us Parte 1 ha fatto, fa e farà ancora discutere ma è praticamente impossibile ignorarlo.

Dal remake di PlayStation all'onnipresente Nintendo che ormai ci sta abituando molto bene con un flusso apparentemente continuo di esclusive più o meno di spicco. Questa volta è il turno di Splatoon 3, un nuovo capitolo molto ambizioso di una IP relativamente nuova della grande N ma comunque molto apprezzata.

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Data articolo: Mon, 05 Sep 2022 16:11:41 +0000


Articolo n. 34
The Last of Us Parte 1: intervista agli sviluppatori sui temi dell'accessibilità e dello sviluppo per PS5

Nove anni fa The Last of Us è stato pubblicato per la prima volta in assoluto su PlayStation 3. In quell’occasione abbiamo avuto l’occasione di conoscere Joe, Ellie e un intero cast di personaggi che avevano l’obiettivo di farsi strada attraverso un mondo selvaggio e pieno di pericoli. Il gioco narra una storia triste ma anche sfaccettata. Nel 2013 The Last of Us ha lasciato i giocatori con il messaggio che speranza, umorismo e amore incondizionato esistono ancora, anche in un mondo piegato dalla paura.

Adesso il gioco è stato pubblicato nuovamente, rifatto da zero per la console PS5 che è di due generazioni successive. In prossimità di questa release abbiamo avuto l’occasione d’intervistare gli sviluppatori Matthew Gallant e Shaun Escayg e di parlare delle nuove funzioni di accessibilità inserite in The Last of Us Parte 1, e dell’obiettivo che si erano prefissati apertamente, ovvero rendere il gioco una “lettera d’amore” ai fan.

Avvisiamo i lettori della presenza di spoiler su The Last of Us Parte 1 da ora in poi.

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Data articolo: Fri, 02 Sep 2022 08:00:00 +0000


Articolo n. 35
Voxel Doom introduce i nemici 3D nello shooter classico di id Software, ed è stupendo

Dopo 29 anni il classico di id Software, Doom, è finalmente stato “voxelizzato”. La sua grafica 2D, basata su sprite, ha ricevuto una dimensione aggiuntiva grazie al modder Daniel Peterson (aka Cheelio), fornendoci una scusa più che buona per tornare su uno dei più grandi titoli della storia dei videogiochi.

In tempi recenti i porting dal codice source sono divenuti il metodo preferito per giocare questo titolo su hardware moderni e una delle feature aggiuntive che vanno ben oltre il potenziamento grafico è stata certamente il supporto al mouse per spostare la visuale. In effetti Doom, per come è stato concepito in via originale, era un gioco 3D su un piano 2D in cui era impossibile guardare su o giù.

Infatti, se sparavate contro nemici che erano posti su un piano rialzato, era il gioco a scegliere se mirare verso l’alto o di fronte a voi. Questo può risultare decisamente frustrante per chi sia abituato agli shooter in prima persona moderni, ma può risultare fastidioso anche nello stesso contesto di Doom, visto che il sistema di auto-aim spesso risulta impreciso, specialmente quando ci sono nemici in alto e in basso sullo stesso asse verticale.

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Data articolo: Thu, 01 Sep 2022 14:00:00 +0000


Articolo n. 36
The Last of Us Parte 1: la recensione tecnica del Digital Foundry

Quando Naughty Dog ha svelato al mondo The Last of Us Parte 1, un completo remake visivo dell'originale uscito nel 2013, siamo rimasti piuttosto sorpresi. C'è sempre spazio per discutere a proposito del timing di una nuova release ed è stato inevitabile chiedersi se la nuova versione sarebbe stata sufficientemente diversa dalla remaster del 2014 per PS4 (e dalla patch del 2016 per PS4 Pro) da giustificare un eventuale acquisto da parte di neofiti e veterani. Dopo aver trascorso un po' di tempo con la versione finale, abbiamo qualche risposta - tra cui qualche comparazione tra il titolo per PS5 e le versioni passate, le nuove modalità grafiche e le modifiche al gameplay.

Ma riavvolgiamo per un attimo il nastro. The Last of Us è stato il canto del cigno di PS3, un titolo rilasciato pochi mesi prima dell'arrivo di PS4. Il mix tra storytelling, elementi survival-horror e stilistica d'azione riuscì a risonare con i fan, trasformandosi in uno dei titoli di Naughty Dog di maggior successo nella storia della compagnia.

Le sfide tecniche che Naughty Dog si autoimpose consistevano essenzialmente nella creazione di un mondo del tutto privo d'illuminazione elettrica, col risultato che il gioco fa affidamento su quei sistemi di illuminazione indiretta che, nel 2013, erano estremamente difficili da ottenere anche utilizzando tecniche di pre-calcolo. Contro ogni pronostico, Naughty Dog riuscì a presentarsi sul mercato con una soluzione efficace al problema, ben lontana dall'essere perfetta, sia chiaro, ma comunque convincente. Il fatto è che su PS3 la performance faticava inevitabilmente e parecchie aree estese causavano severi problemi di frame-rate in grado di danneggiare l'esperienza complessiva.

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Data articolo: Thu, 01 Sep 2022 10:02:26 +0000


Articolo n. 37
Lo studio Build a Rocket Boy ha gestito male la faccenda delle blockchain

Il settore tecnologico della blockchain è noto per l’esagerata quantità di scam, truffatori, venditori di fumo e altri personaggi discutibili che attrae. La gente che crea le attività in questo settore ha capito che c’è un problema di reputazione e di onestà.

Sfortunatamente, una soluzione comune per quel problema di onestà è stato per le compagnie quello di ingannare le persone sul loro coinvolgimento nella blockchain. Per esempio, c’è stato il reveal di Everywhere nel corso della Gamescom Opening Night Live, il primo gioco di Build a Rocket Boy, il nuovo studio di Leslie Benzies, ex storico produttore della serie Grand Theft Auto.

"Vogliamo che sia la community a costruire tutto. Vogliamo che sia il loro mondo. Vogliamo raccontare le loro storie nel gioco. Penso che sia nella natura umana andare alla scoperta del territorio inesplorato, trovare un posto in cui ci sentiamo liberi di esplorare, di essere creativi e di condividere esperienze incredibili”. Benzies ha introdotto una sequenza in cui diversi sviluppatori promettono “un’esperienza come nessun’altra”, “un open world che può essere costruito in ogni direzione”, e un’esperienza che “è più di un semplice videogioco”.

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Data articolo: Sun, 28 Aug 2022 14:01:13 +0000


Articolo n. 38
PlayStation 5 aumenta di prezzo: Sony risponde così alla crisi globale, ma con quali conseguenze?

Era nell’aria ed è infine arrivata la conferma ufficiale: le due versioni di PlayStation 5 subiranno un aumento del prezzo di vendita. Da oggi dunque il costo lieviterà di €50 per entrambe le versioni della console di attuale generazione, più precisamente l'edizione standard con lettore costerà €549,99 invece di €499,99, mentre quella Digital costerà €449,99 invece di €399,99.

Quanto accaduto è senza dubbio un evento storico all’interno dell’industria e in tempi normali mai ci saremmo immaginati di assistere all'aumento di prezzo di un hardware a due anni dalla sua uscita. Ma l’attuale situazione economica nei vari Paesi è ben lontana dall’essere nei limiti di norma, influenzata da carenze di materie prime, da carenze di componenti essenziali e soprattutto da rincari sul costo dell'energia. Gli aumenti ci sono e li stiamo saggiando nel quotidiano, dalla spesa al supermercato fino al distributore di benzina, tanto che la scelta di Sony non deve sorprendere più di tanto.

Sia chiaro, con questo non vogliamo fingere indifferenza riguardo ciò che rappresenta per noi videogiocatori questo sovrapprezzo, tenendo anche conto che la compagnia nipponica difficilmente sta vivendo un disagio finanziario paragonabile a quello di tante altre aziende colpite duramente negli ultimi anni di crisi. Senza dubbio PlayStation avrebbe potuto continuare a vendere unità senza rischiare la bancarotta ed evitando il sovrapprezzo, così da non innescare uno tsunami mediatico che terrà banco per giorni su testate specializzate e non.

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Data articolo: Sat, 27 Aug 2022 14:59:17 +0000


Articolo n. 39
Opening Night Live, la Gamescom 2022 inizia con Geoff Keighley

L’estate dei videogiochi non è ancora finita e, dopo il consueto e più blasonato E3 di Los Angeles, come da tradizione si passa in Europa con la Gamescom di Colonia. Sebbene questa kermesse abbia raramente ospitato eventi e annunci della portata della controparte americana, in Germania qualche sorpresa riesce sempre a saltare fuori.

La Gamescon infatti continua tenacemente a restare il punto di riferimento europeo per provare in anteprima i videogiochi più attesi entro la fine dell’anno e in questo 2022, dopo un Summer Game Fest sottotono, il buon Keighley si è preparato a dovere per rendere interessanti le due ore di show che hanno ufficialmente dato inizio all’evento tedesco.

Molto di quanto visto era già stato ufficializzato o anticipato in questi giorni dai leak ma, nonostante tutto, qualcosa d’inedito è comunque riuscito a catturare la nostra attenzione. Qui di seguito vi parleremo di tutti i giochi presentati, delle speranze infrante e qualche extra tanto inatteso quanto divertente.

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Data articolo: Wed, 24 Aug 2022 09:25:21 +0000


Articolo n. 40
Che cos'è Embracer Group, la nuova superpotenza del gaming

Siamo nel 1980: l'imprenditore svedese appena tredicenne Lars Wingefors, che aveva messo via più di qualche soldo commerciando principalmente borse in plastica, fonda una piccola società che tratta la vendita per corrispondenza di fumetti usati originariamente acquistati nei mercati delle pulci, ovvero la LW Comics. Quando la suddetta compagnia oltrepassa il confine delle 300.000 corone di fatturato annuale, solo tre anni più tardi, il giovanissimo Wingefors decide di espandere la propria attività attraverso la costituzione di Nordic Games, impresa che ricalcava la medesima struttura di LW Comics nell'ambito dei videogiochi.

Oggi Lars Wingefors è CEO è fondatore di Embracer Group, società che rappresenta proprio la “forma finale” di quella Nordic Games nata nel 1983, ora una gigantesca holding che si sta facendo strada con una velocità disarmante fra gli altri colossi del gaming, adottando una forte strategia espansionistica che in tempi recenti l'ha portata ad acquisire dozzine di software-house. Sono oltre 120 gli studi di sviluppo che fanno parte del gruppo, i videogiochi in sviluppo sono quasi 270, e fra questi spiccano 30 titoli AAA. Ma cosa si nasconde dietro il gigante che ora possiede i diritti di pubblicazione di Tomb Raider, di Deus-Ex, e persino de Il Signore degli Anelli?

La prima Nordic Games fondata da Wingefors si trovò nei '90 a fatturare oltre 5 milioni di corone. Un fattore, questo, che portò il giovane imprenditore a trasformare quello che era un marketplace per corrispondenza in una vera e propria catena di negozi retail. Dopo aver aperto sette punti vendita in Svezia, Wingefors decise di vendere l'azienda a Gameplay Sweden – sussidiaria di Gameplay.com – che provò senza successo ad espandersi oltre i confini del medium. All'alba dei 2000 l'esplosione della bolla di internet compromise irrimediabilmente la situazione: Nordic Games fu rivenduta a Lars per il prezzo simbolico di una singola corona svedese, e la dichiarazione di bancarotta gettò le fondamenta di quello che si sarebbe trasformato in un inaspettato rinascimento.

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Data articolo: Sat, 20 Aug 2022 13:54:39 +0000