Tosca di Giacomo Puccini.
Prima rappresentazione dell'opera: a Roma, al Teatro Costanzi,
il 14 gennaio 1900.
Ultimo titolo d’opera a novembre “Tosca” di Giacomo Puccini
(dal 18 al 26 novembre)in un elegante allestimento del Maggio Musicale fiorentino
con la regia di Mario Pontiggia e le scene e i costumi di Francesco Zito.
Il libretto, di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, deriva da "La Tosca" di Victorien
Sardou,
il
dramma
rappresentato
per
la prima volta il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin
di Parigi, il cui successo fu legato soprattutto all'interpretazione di Sarah
Bernhardt nei panni della protagonista." La Tosca" venne rappresentata anche
al Teatro dei Filodrammatici di Milano, all'inizio del 1889, e Giacomo Puccini
vi
assistette, rimanendone molto colpito, pur se non comprendeva molto bene la lingua
francese. L'ambiente in cui si dipana la vicenda è la Roma papalina in
una data
precisa: sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo. Battaglia
vinta da Napoleone contro gli austriaci. Nella scena, invece, arriva la notizia
che a vincere sono stati gli austriaci. La Roma papalina viene rappresentata
come uno stato di polizia. Mario Cavaradossi è un pittore,
amico di Cesare Angelotti e di cui condivide gli ideali politici. Cesare Angelotti
è stato consigliere
della "Repubblica romana", repubblica sorella della Repubblica francese
del 1792. Comprendeva parte dei territori dello Stato Pontificio e fu proclamata
il 15 febbraio 1798. Il 28 novembre la Repubblica Romana fu invasa dall'esercito
napoletano, forte di 70.000 uomini e al comando del generale austriaco Karl von
Mack, con l'appoggio della flotta britannica dell'ammiraglio Nelson. L'azione
era diretta a ristabilire l'autorità papale. Dopo solo sei giorni Ferdinando
IV entrò a Roma da conquistatore. Ma il 14 dicembre dello stesso anno
un'immediata e risoluta controffensiva francese costrinse i napoletani alla ritirata,
che ben presto si trasformò in una rotta. I francesi entrarono a Napoli
il 23 gennaio 1799 e istituirono la Repubblica Napoletana. Sul finire dell'anno,
il 19 settembre, i francesi abbandonarono Roma, subito rioccupata il 30 settembre
dai napoletani che posero così fine alla Repubblica Romana. Le truppe
francesi sarebbero rientrate in città soltanto il 2 febbraio 1805, annettendo
Roma all'Impero napoleonico il 17 maggio 1809. Il quadro storico è importante
per comprendere il comportamento dei protagonisti, di cui uno è il barone
Scarpia, capo di polizia dello Stato pontificio. Costui opera andando oltre i
confini del proprio dovere, infatti strumentalizza la sua funzione per cercare
di dare sfogo alla sua passione per le donne. Ed è il rappresentante
di un certo
pensiero che strumentalizza la religione a fini politici. Ma
nella
scena teatrale
la
donna,
Tosca,
una cantante lirica, è legata al pittore Cavaradossi. Scarpia progetta
di fare uccidere Cavaradossi per le sue idee rivoluzionarie
e nel contempo di fare in modo che Tosca ceda al suo appetito sessuale. L'azione
di Scarpia è diabolica e nel contempo fa da motore all'opera.
Scarpia induce alla gelosia Tosca mostrandole il ventaglio della marchesa Attavanti,
sorella di Cesare Angelotti, trovato nella chiesa di Sant'Andrea della
Valle, dove in effetti Cavaradossi aveva fatto un dipinto a quella donna. Tosca,
che aveva fatto già una scena di gelosia a Cavaradossi per aver visto
quel ritratto
con i suoi occhi in quella chiesa, è presa da gelosia e, ingenua, giura
che se
è vero li ritroverà. Scarpia la fa seguire e Cavaradossi viene
arrestato e torturato
in modo da rivelare il nascondiglio di Angeletti.
Tosca viene convocata da Scarpia, che fa in modo che ella possa udire le
urla
di Mario.
Stremata dalle grida dell'uomo amato, la cantante rivela a Scarpia il nascondiglio
dell'evaso. Poi Scarpia condanna a morte Cavaradossi poichè questi ha
inneggiato alla notizia di Napoleone sugli austriaci(la sentenza di morte di
Scarpia
è
forse una
forzatura
storica, un generale delle guardie, il capo del corpo
di polizia, poteva avere
l'autorità di comminare la pena di morte, nello Stato Pontificio all'inizio
del
XIX secolo?).
Scarpia,
ancora,
promette
a
una Tosca che lo supplica, di dargli un salvacondotto affinchè possa scappare
con Cavaradossi dopo la finta esecuzione della condanna a morte di Cavaradossi,
a patto che ceda al suo desiderio. Scarpia è convincente perchè afferma
che gli esecutori della condanna spareranno a salve, proprio davanti all'agente
di
polizia Spoletta. Dopo aver firmato il salvacondotto si avvicina a Tosca per
avere in cambio quanto pattuito, ma Tosca lo accoltella con un coltello trovato
sul tavolo e dopo sistemato il cadavere con un crocifisso nel petto e due candelabri
ai lati, esce col salvacondotto
.
Al teatro Massimo di Palermo nel primo atto la cupola della chiesa di Sant’Andrea della Valle appare deformata per simboleggiare il potere oppressivo della chiesa; nel secondo atto c'è la
ricostruzione fedele di un salone di Palazzo Farnese da cui si intravede l’ambiente attiguo
dove viene torturato Cavaradossi, che poi verrà giustiziato sugli spalti di Castel Sant’Angelo, prigione particolarmente opprimente. Protagonista il soprano Hui He (Tosca), con il tenore Stefano Secco (Cavaradossi) e il baritono Ionut Pascu (Scarpia). D'irettore d'orchestra Daniel Oren, interprete di elezione delle opere di Puccini.
Pagina con file midi e altri filmati dell'opera Tosca